Baroque Festival Florence: venerdì 10 maggio “Il traversiere nella musica barocca europea”, sabato 11 “Laudate Dominum: Seicento sacro”, musica vocale del Seicento italiano. I due appuntamenti in Santa Felicita

Nell’ambito dell’ottava edizione del Baroque Festival Florence, venerdì 10 maggio 2024 alle 21 nel Chiostro della Chiesa di Santa Felicita (in caso di pioggia: Sala capitolare di Santa Felicita, Piazza di Santa Felicita, 3, Firenze; ingresso € 18 intero / 5 ridotto / 10 abbonati) si ascolta Il traversiere nella musica barocca europea. Enzo Caroli: flauto traversiere (foto in basso a destra); Alessandra Artifoni: clavicembalo; Jean-Marie Quint: violoncello. Musiche di Telemann, Loillet, Handel, Lotti e J.S. Bach.

Una passeggiata musicale attraverso gli stili compositivi dei grandi musicisti del barocco europeo. Il traversiere era lo strumento principe dell’epoca e il suo più noto rappresentante era J .J. Quantz, grande flautista  e maestro di flauto del re di Prussia, Federico il Grande. È noto in effetti come il re si dilettasse a suonare la sera assieme ai suoi musicisti di corte; suo clavicembalista era Carl Philipp Emanuel Bach, figlio di Johann Sebastian. Quantz scrive nel suo famoso trattato per flauto e non solo: “la diversità di stile e ciò che più influenza i giudizi musicali. Questa diversità si manifesta presso varie nazioni che dimostrano di avere il gusto per le belle arti. Vi sono in particolare due popoli che ai nostri giorni hanno acquisito grandi meriti in relazione al miglioramento del gusto musicale. Essi sono quello italiano e quello francese. Le altre nazioni si sono adattate allo stile ora di una ora dell’altra, come lo stile della Germania”.

Jean Marie Quinn ed Alessandra Artifoni

Programma del 10 maggio

G.F. Handel (1685 -1759), Sonata in sol mag. (adagio, allegro, adagio, bourré anglaise e minuetto)

J.B. Loillet (1680 – 1730), Sonata op. 3 n. 8 in sol mag. (largo,allegro, grave, allegro)

J.S. Bach (1685 – 1750), Sonata BWV 1034 in mi min (adagio ma non tanto, allegro, andante, allegro)

  1. Ph. Thelemann (1686-1767), Sonata in sol mag. (cantabile, allegro, affettuoso, allegro)
  2. Lotti (1667 – 1740), Sonata in sol mag. (largo, allegro, adagio, allegro)

La rassegna, che prevede, fino al 30 giugno, sedici concerti con musicisti di rilevanza internazionale, quasi tutti in un luogo di grande valore artistico normalmente chiuso al pubblico come la Sala Capitolare di Santa Felicita (Piazza di Santa Felicita, 3, Firenze), con affreschi di scuola giottesca, è organizzata da Konzert Opera Florence (K.O.F.), associazione musicale senza scopo di lucro che da nove anni propone concerti di musica rinascimentale e barocca in luoghi di interesse artistico a Firenze, coinvolgendo giovani musicisti e professionisti del settore famosi da tutto il mondo in programmi sempre nuovi, per richiamare l’interesse sull’opera barocca europea e sulla musica strumentale del periodo.

 

Prossimi eventi

Sabato 11 maggio 2024, ore 21 – Ingresso € 18 intero / 5 ridotto / 10 abbonati

Sala capitolare di Santa Felicita (Piazza di Santa Felicita, 3, Firenze)

Rossana Bertini: soprano; Andrea Benucci: tiorba; Giacomo Benedetti: clavicembalo, organo e concertazione. Musiche di G. Frescobaldi, G.G. Kapsperger, H.Schütz , C. Monteverdi, G.Rovetta, M. Cazzati, F Cavalli, F. Caccini e altri. Il concerto spazia tra i capolavori dalla musica sacra vocale e strumentale del 1600: i più grandi musicisti della musica italiana sono stati imitati e presi ad esempio in tutta Europa. La musica della Seconda pratica italiana domina grazie a musicisti come G.Frescobaldi , M.Cazzati, C. Monteverdi e la sua scuola, da cui sono derivati maestri come G.Rovetta, H.Schutz, F.Cavalli. Grandi contrasti ed effetti di profonda dolcezza e solennità La voce solista è tra le interpreti più importanti della vocalità italiana del barocco: Rossana Bertini.

 

Venerdì 17 maggio, ore 21 – Ingresso € 18 intero / 5 ridotto / 10 abbonati

Sala capitolare e chiesa di Santa Felicita (Piazza di Santa Felicita, 3, Firenze)

La musica del Cinquecento e del Seicento al clavicembalo e all’organo. Carla Catalina Vicens: clavicembalo ed Organo Zeffirini (1572). Musiche di W. Byrd, J. Dowland, J. Bull, P. Philips, J.K. Froberger, G. Frescobaldi, G.Picchi, M. Cara, M.A.Cavazzoni, A. Cabezón. Nel XVI secolo, la musica per tastiera fiorisce in Europa insieme alla fondazione di alcune delle tradizioni più durature della costruzione di strumenti a tastiera. Un repertorio che oscilla tra il profano e il sacro, tra l’uso delle corde pizzicate della lira orfica e il maestoso suono dell’organo. Tastieristi amatori e professionisti vivono la trasformazione generata dalla stampa musicale. Essa ha inizio in Italia con le pubblicazioni di Petrucci, e dedicandosi agli strumenti a tastiera vede la luce la pubblicazione nel 1517 da parte di Andrea Antico di “Frottole da sonare organi”, una raccolta delle canzoni italiane più popolari coltivate nelle principali corti d’Italia. Mentre la musica vocale rimane il modello principale per le composizioni per tastiera, generi strumentali come il “ricercare” e la “Toccata”, strettamente legati alla voce nelle loro origini, esplorano anche le caratteristiche idiomatiche degli strumenti. Ogni centro musicale in Europa afferma la propria identità, con l’internazionalismo condiviso che caratterizza la polifonia franco-fiamminga.

Dopo la crisi della Controriforma, all’inizio del Seicento, mentre le fiamme della Guerra dei Trent’anni si accendevano in Europa, si sviluppò un momento in cui la musica divenne un ponte tra le nazioni, anche mentre il conflitto incombeva all’orizzonte. La Guerra dei Trent’anni fu scatenata dalla deposizione dell’Imperatore Ferdinando II come Re di Boemia, sostituito da Federico V del Palatinato. Questo evento diede il via a un movimento di artisti in esilio, in cerca di rifugio e ispirazione in terre straniere.

Appena cinque anni prima, il 14 febbraio 1613, Federico V aveva sposato la principessa inglese Elisabetta Stuart. Essendo istruita nell’arte del clavicembalo, ricevette un dono di nozze significativo: la prima stampa inglese per virginale, intitolata Parthenia. Mentre la musica dalla Francia e dall’Italia veniva pubblicata in Inghilterra, la principessa intendeva portare la musica dei grandi compositori inglesi come Byrd, Bull e Gibbons alla sua nuova corte a Praga. Elisabetta regnò solo per un breve inverno come Regina di Boemia, prima di dover fuggire verso i Paesi Bassi. Questa regione, inclusa la capitale dei Paesi Bassi Spagnoli, Bruxelles, aveva già accolto altri musicisti inglesi in fuga come Francis Tregian, noto per aver compilato la musica del Fitzwilliam Virginal Book, e successivamente Peter Philips.