SPECIALE MASCAGNI / 2. Aspettando al Goldoni il compleanno di Mascagni con il nuovo ritratto dipinto da Mario Madiai

di Elisabetta Arrighi

Il giorno si avvicina. Il 7 dicembre è ormai prossimo. E al Teatro Goldoni di Livorno ci sarà una serata dedicata a lui, a Pietro Mascagni, il compositore livornese del quale, proprio in quella data, “cade” il compleanno (era nato nel 1863 in un palazzo dell’attuale piazza Cavallotti, nel cuore popolare della città). Sarà una serata che mescolerà arie mascagnane da “Lodoletta” con “Il tabarro” di Giacomo Puccini del quale il musicista livornese era amico. La serata è stata presentata la mattina del 2 dicembre 2016 al Teatro Goldoni, dove il pittore Mario Madiai ha presentato un ritratto di Mascagni da lui realizzato (nella foto) e donato dall’Associazione Amici del Goldoni alla Fondazione teatrale.goldonimascagni2

Ma in attesa del compleanno, proviamo a incontrare Mascagni nella “sua” casa, fra le sue cose. Dalla Sala Mascagni al piano terreno del Teatro Goldoni (nella foto in basso a lato, scatto di A. Bizzi), proprio accanto al Foyer, dopo aver ammirato il pianoforte sul quale compose “Cavalleria rusticana”, cominciamo a salire, per arrivare all’ultimo piano dell’edificio realizzato dall’architetto Giuseppe Cappellini fra il 1843 e il 1847, completamente ristrutturato a cavallo fra gli anni Novanta e i Duemila, e riaperto nel 2004.

LIVORNO NELLA FOTO: RIGOLETTO/ GOLDONIFOTO AUGUSTO BIZZI

Il sole entra dalle finestre dei corridoi che seguono all’esterno l’ultimo ordine di palchi e il loggione: ed ecco, dopo un corridoio alle cui pareti sono appesi cimeli mascagnani di vario tipo (partiture, bozzetti, foto, ritratti…), una porta in legno color noce con la maniglia dorata si apre dolcemente. Eccole le “stanze di Mascagni, il suo “appartamento”, ovvero due sale ordinate secondo un percorso biografico. Al di là della porta si viene accolti da alcuni ritratti. Alle pareti ci sono cimeli e pagine di spartiti musicali, e anche foto più intime di Mascagni. Ma è nelle vetrinette che si scoprono tante curiosità, come le tante onorificenze concesse al compositore (foto in basso a destra) oppure i gioielli utilizzati in scena per il “Nerone” alla Scala (seconda foto in basso a destra). Oppure il completo da fumo per la pipa, le bacchette che portava con sé nel momento in cui saliva sul podio in veste di direttore d’orchestra, ma anche l’abito da Accademico d’Italia.goldonimascagni4

Secondo una classificazione fatta dal teatro Goldoni, l’esposizione permanente dedicata a Mascagni (ci sono anche cimeli donati dalla famiglia), detta appunto “Itinerari mascagnani” è suddivisa in sezioni specifiche che mettono a fuoco tutti gli aspetti della vita pubblica, privata e professionale del Maestro. Si parte da Mascagni e Livorno – Mascagni e L’Europa – Mascagni direttore; seguono quindi le sezioni “pergamene e diplomi”, ritratti, Mascagni e suoi interpreti storici, l’appartamento Mascagni (il lato privato – il lato pubblico – la ritrattistica), l’itinerario creativo di Mascagni attraverso le sue opere (il Mascagni giovanile da Cavalleria rusticana a Silvano 1890/1895; il Mascagni estetizzante e simbolista 1896/1913 da Zanetto a Parigina; l’ultimo Mascagni da Lodoletta a Nerone 1917/1945).

goldonimascagni6Senza dimenticare che presso la Biblioteca Labronica di Villa Fabbricotti è presente e consultabile il Fondo Mascagni, raccolta di materiale manoscritto, a stampa, iconografico e fotografico che documenta i diversi periodi della vita del compositore. Del Fondo fanno parte circa 700 lettere autografe scritte fra il 1842 e 1940, che permettono di conoscere i vari aspetti dei rapporti familiari (la famiglia, ovvero gli eredi di Mascagni, vivono oggi a Roma, città nella quale il compositore ha trascorso molti anni della sua vita) e i rapporti con gli impresari e le case musicali.

Gli itinerari al teatro Goldoni sono aperti al pubblico: informazioni dettagliate e prenotazioni per visite guidate presso il Teatro Goldoni, 0586 204237. per ilFondo Mascagni info prezzo la Biblioteca Labronica.