Anche nelle Filippine si celebra il centenario di Puccini grazie alla Fondazione Festival Pucciniano e all’ambasciatore d’Italia Marco Clemente. In scena il dittico Suor Angelica (con la quasi inedita Aria dei Fiori) e Gianni Schicchi. Un secondo evento nel campo sportivo della parrocchia di Tondo

Tutto il mondo celebra Puccini a cento anni dalla mort. Alle celebrazioni per il genio della musica le cui opere sono ogni giorno nei cartelloni dei teatri di tutto il mondo si unisce la città di Manila, grazie all’impegno dell’Ambasciata d’Italia e al nostro ambasciatore Marco Clemente che da oltre un anno lavora con i giovani ed in contatto con la Fondazione Festival Pucciniano per celebrare il Maestro. (Sopra il titolo: una famosa immagine Giacomo Puccini. Neltesto: uno scatto delle prove liriche a Manila).

L’Ambasciata d’Italia in Manila, proseguendo nella sua consolidata attività, negli anni recenti, di promozione della cultura operistica italiana nelle Filippine, è protagonista di due iniziative davvero significative che si svolgeranno nel contesto delle commemorazioni del centenario della morte di Giacomo Puccini. Attività realizzate in collaborazione con la Fondazione Festival Pucciniano che ha dato all’ambasciata consulenza artistica per la messa a punto del progetto.

“Il centenario pucciniano, come dichiara l’Ambasciatore Marco Clemente, grande appassionato e conoscitore dell’arte lirica (non soltanto quella pucciniana)- ci ha dato lo spunto per due progetti che, per motivi diversi, sono destinati ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica locale e, forse (almeno nel lungo periodo), cambiare le sorti dell’opera nelle Filippine.

La prima iniziativa e’ la produzione nell’anfiteatro dell’Università “Ateneo de Manila” ed in forma semiscenica, da parte della “Manila Symphony Orchestra” (la piu’ antica compagine orchestrale delle Filippine – compirà cento anni nel 2026 – ed una delle piu’ antiche del continente asiatico) del dittico Suor Angelica/Gianni Schicchi . Sono due titoli raramente rappresentati nelle Filippine anche se non completamente inediti: se ne ricordano sporadiche edizioni negli scorsi decenni. Quasi tutti gli artisti, sia in buca che sul palcoscenico, sono filippini – e questo aumenta l’aspettativa da parte del pubblico.

Ma l’elemento particolarmente interessante in questa produzione e’ l’esecuzione, per la prima volta nel corso di una rappresentazione scenica in tempi moderni in Asia (ma tendiamo ad ipotizzare che siano state rarissime le esecuzioni anche in Italia o in Europa) della versione originale della cosiddetta “Aria dei Fiori” nella Suor Angelica. Una versione come noto musicalmente avveniristica per i tempi in cui Puccini la compose e quindi, probabilmente perché’ considerata troppo all’avanguardia, subito sostituita da Puccini colla versione piu’ addolcita ed ortodossa che siamo abituati ad ascoltare. Sono pochi minuti di musica che neppure un orecchio esperto tenderebbe ad attribuire a Puccini e che il pubblico filippino avrà per due recite, il 16 e 17 marzo 2024 l’opportunità dunque di ascoltare per la prima volta in assoluto in un teatro. Si allegano alcune foto su alcuni momenti delle prove di Suor Angelica oltre a quella che raffigura l’Ambasciatore Clemente ed il direttore della “Manila Symphony Orchestra” Maestro Marlon Chen.

 

La seconda iniziativa tende addirittura ad esulare dall’elemento artistico-musicale vero e proprio per trasformarsi in una sorta di esperimento sociale nonché’ in un’iniziativa di rara valenza educativa e spirituale. Una settimana dopo le recite teatrali vere e proprie presso l’”Ateneo di Manila”, infatti, gli stessi artisti si trasferiranno nella parrocchia di Tondo, uno dei quartieri piu’ poveri di Manila, per la rappresentazione del “Gianni Schicchi”. Il palcoscenico e l’orchestra, l’apparato di illuminazione e di amplificazione, nonché’ sedie per circa 400 persone, verranno posizionate in quello che e’ normalmente un campo giochi della parrocchia dove i bambini piu’ bisognosi vengono accuditi dalla generosità’ dei Padri Camilliani, guidati da Padre Giovanni Gentilin, da decenni attivi nel sostegno alla comunità più povera di Tondo.