PISA BOOK FESTIVAL. Aumentano i visitatori (anche da fuori Toscana). Tanti autori di successo, molto “giallo” e un focus “noir” sulla Spagna paese ospite dell’edizione 2018

Un pomeriggio da record – quello del gran finale di domenica 11 novembre 2018 – per il Pisa Book Festival, che ha chiuso i battenti della quindicesima edizione (dando l’arrivederci al 2019) con un pienone di visitatori di tutte le età, attirati dalle novità sugli stand dei 160 editori indipendenti, dai laboratori di scrittura e disegno e dagli incontri con gli autori. Ancora in crescita il salone del libro (ideato sedici anni fa dall’editrice pisana Lucia Della Porta) che si conferma manifestazione top del panorama culturale d’autunno (sopra il titolo Marco Vichi, al centro, con Leonardo Gori e Chiara Cini, durante un incontro al Repubblica Caffè / Pisa Book Festival).

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La conferma di questa edizione da record arriva dal Palazzo dei Congressi pisano, sede della fiera, dalla biglietteria. Rispetto all’anno passato e in assoluto da quando la rassegna è a pagamento, i primi due giorni, cioè venerdì e sabato, hanno registrato moltissime presenze in più. Mentre per venerdì è prevista l’entrata libera, nel giorno di sabato 10 sono stati staccati circa duemila biglietti in più del 2017. Anche la distribuzione dei visitatori nelle diverse fasce orarie delle prime due giornate è stata molto equilibrata, cosicché, oltre a veri e propri picchi nelle ore di punta, corrispondenti alla tarda mattinata e al secondo pomeriggio, nelle altre fasce orarie non si sono registrate contrazioni in termini di presenze.

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In crescita anche le presenze da fuori provincia e da fuori regione, come ancora dimostrano i dati raccolti nel giorno di sabato attraverso la vendita dei biglietti. La collaborazione con Trenitalia, che prevede per chi raggiunge Pisa in treno importanti riduzioni sul biglietto d’ingresso al PBF ha fatto registrare un incremento nella vendita dei tagliandi e arrivi da ogni parte della regione e dell’Italia centro-settentrionale.

A facilitare l’accesso dei visitatori alla rassegna c’è stato il Pisa Book Train, il trenino messo a disposizione dall’organizzazione e a bordo del quale il pubblico del PBF ha potuto essere trasportato dal centro al Palazzo dei Congressi.

Folla per Teresa Ciabatti finalista al Premio Strega, che ha presentato in anteprima il suo delicatissimo Matrigna (Solferino), in cui esplora il legame tra due fratelli diversi con madri diverse e sviscera gli aspetti più oscuri della maternità e del rapporto fra fratellastri. Forti emozioni con Roberto Cotroneo e Carmine Abate, e successone per la cantante Nada, al PBF in veste di autrice.

malvaldi e vendittoIl giallo è stato il colore dominante dell’ultima giornata del PBF. Tanta gente al Repubblica Caffè per l’incontro con Giampaolo Simi, intervistato dai giornalisti Laura Montanari e Fabio Galati, e per i successivi incontri con Marco Vichi, presentato dalla giornalista Chiara Cini, e con la rivelazione Serena Venditto introdotta da Marco Malvaldi (foto a sinistra).

La Spagna, il Paese ospite d’onore di questa sedicesima edizione, saluta Pisa e l’Italia regalando ai visitatori una delle sue più grandi scrittrici di successo, Dolores Redondo e un partecipatissimo focus sul noir spagnolo assieme ai giallisti Lorenzo Silva e Domingo Villar. La Redondo, premio Bancarella, ha spiegato al pubblico le regole non scritte del genere noir e poliziesco in Spagna, soffermandosi sul ruolo della donna: “Protagonista della mia prima trilogia, è un carattere che conosco e che rispetto. Ha indipendenza e capacità di reazione. È raro incontrare nella letteratura noir donne che non siano né vittime, né prostitute. La mia è una donna forte e portatrice di identità, perché viene da una società matriarcale in cui, in assenza degli uomini, in un mondo legato alla pesca, le figure femminili facevano tutto. La donna nel noir porta una innovazione e riporta anche alla riscoperta di qualcosa di ancestrale della mia terra”.