Dialoghi sull’uomo a Pistoia, ultimo giorno domenica 27 maggio. L’antropologo Adriano Favole e le “Vie di fuga”. I libri del festival

Pellegrinaggi, migrazioni, sogni, letteratura, satira e cinema aprono vie di uscita verso culture e modalità alternative di praticare l’umanità. Queste sono, secondo l’antropologo Adriano Favole, le “vie di fuga” dalle culture e le lingue in cui nasciamo, che ci plasmano e ci forniscono strumenti reali e simbolici per orientarci nel mondo. Tuttavia non dobbiamo sentirci troppo prigionieri di esse.

Su questo tema, nell’ambito del festival di antropologia del contemporaneo Pistoia – Dialoghi sull’uomo, Favole terrà una conferenza domenica 27 maggio 2018 alle 17,30 in piazza San Bartolomeo.

 

 

Il festival di antropologia del contemporaneo Pistoia – Dialoghi sull’uomo, ideato e diretto da Giulia Cogoli e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, da venerdì 25 a domenica 27 maggio 2018, anima le piazze della città toscana con tre giornate di riflessione sul tema “Rompere le regole: creatività e cambiamento”.

I LIBRI DI “DIALOGHI SULL’UOMO”

Prosegue la serie di libri Dialoghi sull’uomo, ideata e diretta da Giulia Cogoli, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e pubblicata da UTET, che per il 2018 propone due nuovi titoli: “La cultura ci rende umani. Movimenti, diversità e scambi” e (ne accenniamo anche sopra) “Vie di fuga. Otto passi per uscire dalla propria cultura” di Adriano Favole.
I libri dei Dialoghi arrivano quest’anno a 12 titoli, con una tiratura di circa 60.000 copie e 16 edizioni.

Vie di fuga. Otto passi per uscire dalla propria cultura
di Adriano Favole
Come si spiega l’interesse per le altre culture? Perché non siamo – non del tutto, almeno – chiusi nella nostra, che ci ha formato come esseri umani?  Sono questi gli interrogativi alla base di un vero e proprio giallo antropologico su cui Adriano Favole, a partire da racconti di viaggio ed esperienze di ricerca antropologica svolte in tutto il mondo, cerca di fare luce. Le risposte non stanno in un dover essere astratto e universale, che ci impone il rispetto, ma nella quotidianità delle nostre vite e in alcune caratteristiche delle culture umane stesse, come la vocazione alla progettualità, alla creatività, al nuovo, ma anche il viaggio e l’ironia.

La cultura ci rende umani. Movimenti, diversità e scambi
Otto studiosi – gli scrittori Edoardo Albinati e Paola Mastrocola, gli antropologi Stefano Allovio, Jean-Loup Amselle, Adriano Favole e Marta Mosca, lo studioso d’arte John Eskenazi, lo psicoanalista Vittorio Lingiardi – si misurano con le sfumature, le contraddizioni, la rilevanza della cultura. O meglio, delle culture. Sguardi diversi che mostrano come la definizione del concetto di cultura è ancora oggi ben lontano da una caratterizzazione precisa. Se è vero che la cultura non salva nessuno, resta essenziale che la costruzione di persone più libere e società sostenibili passi attraverso un confronto col nostro variegato patrimonio culturale: certo questo comporta fatica, ma è proprio al verbo latino colere, “coltivare”, che va ricondotta l’etimologia della parola.

I dieci titoli precedenti, distribuiti in tutte le librerie italiane e nei principali store online, sono:

Dono dunque siamo, AA.VV. (2013)
L’oltre e l’altro. Sette variazioni sul viaggio, AA.VV. (2014)
Tra i castagni dell’Appennino di Marco Aime con Francesco Guccini (2014)
Ippopotami e sirene di Eva Cantarella (2014)
L’arte della condivisione. Per un’ecologia dei beni comuni, AA.VV. (2015)
Senza Sponda di Marco Aime (2015)
Le case dell’uomo. Abitare il mondo, AA. VV. (2016)
La ludoteca di Babele. Dal dado ai social network: a che gioco stiamo giocando? di Stefano Bartezzaghi (2016)
L’umanità in gioco, AA. VV (2017)
Cieli d’Europa. Cultura, creatività, uguaglianza di Salvatore Settis (2017)