Una esclusiva esperienza di viaggio in luoghi mai aperti al pubblico. Ecco TIPO che significa Turismo Industriale Prato. Tutti gli appuntamenti fino a maggio nelle fabbriche di oggi e di ieri

Nasce TIPO: Turismo Industriale Prato. Una nuova ed esclusiva esperienza di viaggio, in luoghi mai aperti al pubblico, alla scoperta di fabbriche di oggi e di ieri del più grande distretto tessile europeo Il nuovo prodotto turistico dell’offerta pratese e toscana, propone spettacoli in fabbrica, trekking urbani ed extraurbani, laboratori per famiglie; ogni ultimo weekend del mese Tutto il programma fino a maggio 2022 su www.tipo.prato.it e a seguire.

Come si fa a riconoscere un tessuto di qualità? Vi piacerebbe entrare in fabbrica e toccare con mano la storia di una stoffa pregiata? Siete pronti per un viaggio alla scoperta della Prato del tessile: con TIPO-Turismo Industriale Prato, le manifatture storiche e quelle d’avanguardia si aprono per la prima volta agli appassionati di archeologia industriale, architettura, moda e design e a chi voglia scoprire i segreti del più grande distretto tessile europeo. Un’esperienza di visita esclusiva in luoghi industriali suggestivi e ricchi di fascino, in cui è presente la mano di grandi architetti e si respirano le storie di coloro che li hanno vissuti. Un nuovo prodotto turistico per Prato e la Toscana che unisce la tradizione alla contemporaneità.

TIPO è un progetto immersivo ed esperienziale pensato per tutti coloro che vogliono scoprire la nuova frontiera del turismo, quello industriale. Nell’ultimo weekend del mese, fino a maggio 2022, i visitatori saranno guidati in un percorso emozionale che, partendo dagli inizi della manifattura pratese, li condurrà nel cuore delle fabbriche moderne, apprezzate per qualità e varietà dei lavorati e per l’investimento in processi produttivi rispettosi della natura che hanno reso Prato “Città per la circolarità”: una città tra le più europee e contemporanee d’Italia, anagraficamente giovane, multiculturale e multietnica, impegnata da alcuni anni sui temi della rigenerazione urbana e della transizione ecologica, circolare e digitale. Il progetto TIPO, dopo una fase di sperimentazione a fine 2021, è pronto per rivolgersi ad un pubblico più ampio con un programma che si svolgerà fino a maggio 2022 e riprenderà nuovamente dopo l’estate.

L’iniziativa completa l’offerta turistica dell’area pratese, aggiungendo un ulteriore modalità per vivere il territorio e le sue bellezze ai percorsi che da anni la caratterizzano: quelli legati alla storia (con le chiese e i musei, le ville medicee e gli affreschi di Filippo Lippi e Paolo Uccello, l’archeologia etrusca), alla contemporaneità (a partire dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci), ai cammini naturalistici (si pensi alla Via della lana e della seta o alla Via Medicea), all’enogastronomia (con prodotti presidio Slow Food come la mortadella di Prato IGP e i fichi secchi di Carmignano, il Pane di Prato, o i famosi dolciumi come i “biscotti con la mandorla” e le “Pesche di Prato” noti in tutto il mondo). Il turismo industriale permetterà di toccare con mano il profondo processo di trasformazione urbanistica, sociale e culturale che proietta Prato in una dimensione contemporanea e internazionale.

TIPO Prato è un modello di turismo contemporaneo: un “dentro e fuori” dalle fabbriche, tra eventi culturali, spettacoli, trekking urbano e momenti per le famiglie, nella città del Museo del Tessuto, del Centro Pecci e del Mumat – Museo delle macchine tessili di Vernio, modello di imprenditorialità, cura dell’ambiente e progettazione culturale. Ogni sabato dell’ultimo fine settimana del mese TIPO – il cui slogan è “Fabbriche raccontano storie” – propone spettacoli in luoghi della produzione tessile solitamente non aperti al pubblico; la domenica ci si muove sul territorio provinciale, per scoprire il patrimonio di architettura industriale e di ex fabbriche rigenerate con progetti di innovazione urbana. In programma anche laboratori didattici per bambini nei musei (Museo del Tessuto, Centro Pecci, Mumat).

TIPO è promosso da Comune di Prato, Fondazione Museo del Tessuto, Fondazione CDSE Centro di Documentazione Storico Etnografica; Comuni di Cantagallo, Carmignano, Poggio a Caiano, Montemurlo, Vaiano, Vernio; in collaborazione con ACTE (Associazione Comunità Tessili Europee), Visit Tuscany e Prato Turismo. La direzione artistica degli spettacoli in programma è a cura di Fonderia Cultart.

LA STORIA DELL’INDUSTRIA TESSILE DI PRATO
Prato è il più grande distretto tessile industriale d’Europa ed è un punto di riferimento in ambito internazionale per la qualità dei tessuti realizzati, con lavorazioni di alto livello pensate per le grandi maison della moda di tutto il mondo. Inoltre è un polo fortemente innovativo, che ha da tempo introdotto una filosofia green nelle proprie produzioni, a partire dal recupero delle materie prime.
Ma com’è nata l’industria tessile a Prato? Nel corso dei secoli, nei lanifici e nelle piccole imprese artigiane si sono lavorati “cenci” di lana provenienti da tutto il mondo, (“E non soltanto la storia d’Italia, ma quella di tutta l’Europa finisce a Prato… […] A Prato, dove tutto viene a finire: la gloria, l’onore, la pietà, la superbia, la vanità del mondo.” Curzio Malaparte, “Maledetti Toscani”) materiali di scarto rientrati nel ciclo produttivo per essere trasformati in tessuti di qualità, pronti al confezionamento. L’arte del riciclo a Prato parte da lontano, dal Medioevo, quando per la produzione delle stoffe si recuperavano i vecchi vestiti dei contadini e le balle dei mulini. Alla base dell’industria pratese c’erano 58 mulini e un sistema idraulico – le cosiddette “gore” –, nato in epoca romana e consolidato nel Medioevo: 53 km di gore che dal Cavalciotto di Santa Lucia raggiungevano il fiume Ombrone, attraversando tutto il territorio. L’Ottocento fu l’epoca dei lanifici a ciclo completo, dove entravano i cenci o il cascame di lana meno pregiato, base per il nuovo processo di lavorazione: dalle fasi di orditura, cardatura, filatura e tessitura, si passava a quella della nobilitazione, la rifinizione, fiore all’occhiello della produzione pratese, per poi arrivare al tessuto finito. L’impannatore, imprenditore pratese, seguiva tutto il processo, attento anche alla scelta dei colori delle stoffe, al disegno e alla “mano”, cioè all’altezza e alla morbidezza del prodotto. Gli anni ’50 del Novecento furono quelli del mito dei piccoli artigiani pratesi, quelli degli stracci provenienti soprattutto dall’America e quelli del recupero delle divise della seconda guerra mondiale. Le fasi di lavorazione, fino a quel momento interne ai lanifici, con la crisi di sovrapproduzione post guerra furono esternalizzate e portarono alla Prato dei telai nei garage. Ancora oggi il processo produttivo dei tessuti a Prato è basato anche sul riuso e sull’economia circolare. Con 2.500 imprese tessili il polo di Prato è il più grande d’Italia e d’Europa e il 16% (18.660 unità lavoro) degli addetti del comparto italiano. La materia prima continua ad arrivare da tutto il mondo, le aziende investono in ricerca, innovazione e sostenibilità, i tessuti prodotti sono acquistati dalle più importanti case di moda internazionali per confezionare i propri capi. TIPO diventa così anche una straordinaria occasione sia per scoprire aziende storiche che per tessere relazioni tra le eccellenze del passato e quelle del presente.

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TIPO PRATO

Fino a maggio 2022, l’ultimo weekend del mese: visite nelle fabbriche, spettacoli, trekking urbano e attività per le famiglie. Per informazioni sul progetto TIPO e sui prossimi appuntamenti www.tipo.prato.it
Segui il progetto con l’hashtag #TipoPrato su Facebook @pratoturismoufficiale e Insta

GENNAIO 2022

Sabato 29 gennaio.
VISITA ALL’AZIENDA PICCHI DI PRATO.
Per TIPO la fabbrica si trasforma in palcoscenico per un esclusivo concerto che vede protagonista Elianto, musicista, cantautore, comico e autore di brani comici e satirici, speaker, copywriter e blogger, protagonista sul palco di Zelig Cabaret, conosciuto per le sue improvvisazioni tutti i venerdì su Caterpillar, RaiRadio2.
Lo show sarà preceduto dalla visita all’azienda Picchi, realtà storica attiva da oltre 70 anni che ha una propria biblioteca con archivio, molto stimolante per i designer interni e la clientela. Picchi spa è uno dei pochi stabilimenti pratesi ad avere al suo interno un circolo produttivo verticale, dal filo alla stoffa: sotto lo stesso tetto è possibile attraversare reparto orditura, tessitura, finissaggio umido e secco, controllo ispezione e laboratorio. L’alta qualità delle materie prime selezionate, l’impianto di finitura interno e il know how di lunga esperienza danno vita ad un prodotto completo e sostenibile. Quella di Picchi è da sempre una visione all’avanguardia, tanto da aver voluto realizzare, negli anni 70, una fabbrica immersa nel verde con un antenato del più recente Bosco verticale.
Negli anni ’80, Picchi ha collaborato con Guido Crepax, Andrea Pazienza e Milo Manara che hanno disegnato abiti con il tessuto di Picchi. Inoltre, quando ancora erano pochissimi gli imprenditori interessati all’arte, Picchi commissionò a Giò Pomodoro l’opera site specific Ariannaaurea, una splendida scultura in marmo situata all’ingresso della fabbrica. Recentemente Picchi ha acquistato altre opere d’arte di Dani Karavan e Renato Guttuso. In questo contesto, tra suggestive macchine tessili e opere d’arte, si svolgerà il concerto serale.

CONCERTO DI ELIANTO

Musicista, cantautore, comico e autore di brani comici e satirici, speaker, copywriter e blogger. Artisticamente nasce e cresce come artista di strada a Milano. Nelle belle serate, quando non è in teatro o sul palco di Zelig Cabaret, lo potete ancora trovare sui Navigli armato della sua chitarra, pronto per cantare in freestyle. Frequenta il laboratorio artistico di Zelig e lavora come autore a diversi progetti. Il suo spettacolo “L’Inventacanzoni” condensa la sua personalità e la sua abilità di menestrello e improvvisatore dove il pubblico è l’unico e vero protagonista. Creativo, irriverente e mai volgare,racconta il mondo che lo circonda trasformandolo in musica. Grazie alle sue esperienze e alla sua versatilità, ha lavorato come copywriter e web content creator e come autore televisivo per RAI 5 e SkyArte, attualmente è autore teatrale e televisivo per spettacoli comici con Bananas srl. È autore di una serie di brani interpretati da altri musicisti e cantautori. Lavora come speaker per spot pubblicitari e vocalist per jingle e sigle (televisione e pubblicità). È stata la voce ufficiale per spot e intervalli istituzionali del canale di Zelig Tv. Potete sentire le sue improvvisazioni tutti i venerdì su Caterpillar, RaiRadio2.

PICCHI spa – Via Marcella Tempesti 13, Prato Ore 20,30 visita – ore 21,15 concerto Ingresso 15 € + dp (con visita 18 €)

Domenica 30 gennaio
TESSUTI E TESORI NASCOSTI.
L’archeologia industriale fuori Porta Santa Trinita e l’archivio dei campionari dello storico Lanificio Lucchesi
Gli itinerari di TIPO per l’anno 2022 si inaugurano con un tour alla scoperta dell’archeologia industriale della zona fuori Porta Santa Trinita, coinvolgendo gli antichi macelli pubblici, oggetto di un’importante riqualificazione architettonica e polo culturale di riferimento con l’esperienza di Officina Giovani, e il Lanificio Lucchesi nella sua sede ottocentesca addossata alle mura medievali tra Piazza dei Macelli e Via Carradori. L’azienda Marco Lucchesi spa, guidata dalla quarta generazione della storica famiglia di imprenditori pratesi, rappresenta oggi un’eccellenza nel panorama tessile internazionale, luogo in cui memoria, formazione, produzione si fondono per la creazione di tessuti unici. La visita allo straordinario archivio dei campionari diventa un’occasione imperdibile per aprire una finestra su quei tesori che hanno fatto la storia del tessuto e continuano ad animare il mondo della moda contemporanea.

Tempo di percorrenza: 2 ore circa, difficoltà bassa, ritrovo Piazza Macelli a Prato. Ore 10 e 11, posti limitati.
Costo di partecipazione: 10 € gratuito bambini fino a 10 anni

DRITTO E ROVESCIO. LABORATORIO PER FAMIGLIE CON BAMBINI 3-6 ANNI AL CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Il tessuto non è altro che un intreccio verticale e orizzontale di materiali lunghi e sottili. Per sperimentarlo, i bambini e le loro famiglie avranno a disposizione un kit personale con un “ordito” molto speciale e materiali con differenti caratteristiche tattili e colori per intrecciare la trama, come strisce di carta, di plastica, di stoffa… Un percorso per esercitare i sensi e coltivare fin da piccoli la creatività attraverso il fare.

Ore 16-18. Posti limitati
Costo: 10 euro (bambino + accompagnatore)

 

FEBBRAIO 2022

Sabato 26 febbraio.
VISITA ALL’AZIENDA RICCERI DI PRATO
Il Lanificio Luigi Ricceri è un’azienda d’eccellenza nella produzione di tessuti dal 1848, costantemente orientata alle fibre naturali, alla ricerca stilistica e alla personalizzazione del prodotto. Fondata da Luigi Ricceri, l’azienda, specializzata in tessuti naturali per cappotti, è oggi condotta dai nipoti del fondatore. La caratteristica peculiare del Lanificio è la completa verticalizzazione del processo produttivo, questa struttura permette di garantire standard di assoluta eccellenza sul controllo qualità. Si tratta di un modello di servizio costruito sull’eccellenza sartoriale anche su piccole quantità e su un profilo di totale riservatezza, fondamentale per garantire ad ogni cliente la vera esclusività sui tessuti. La passione dei titolari, l’assoluta libertà del reparto stilistico e la continua ricerca tecnica completano il mix di ingredienti che ha permesso di garantire negli anni un’affidabilità riconosciuta dalle più importanti maison di moda. Attualmente l’azienda si compone di 20.000 mq coperti su una superficie di circa 35.000 mq. Il Lanificio ha vinto il “Première Vision Award” per il tessuto più bello del mondo. Si parte dalla fibra grezza e si ottiene un tessuto finito, passando per il processo di progettazione, controllando integralmente ogni fase della produzione, verificando costantemente gli standard di sicurezza. All’interno dell’azienda, in un bellissimo contesto con le strumentazioni tessili che fanno da scenografia, avrà luogo lo spettacolo di Federico Rampini.

SPETTACOLO DI FEDERICO RAMPINI
MORIREMO CINESI?. DIALOGO IN SCENA CON L’IMPERATORE XI JINPIN
Il nuovo spettacolo teatrale di Federico Rampini con le musiche di Roberta Giallo, produzione Elastica srl.
L’idea è quella di un contraddittorio immaginario, dove il presidente cinese espone il “teorema Xi”: le tante ragioni – antichissime e modernissime – per cui la Cina è superiore all’Occidente ed è destinata a guidare (dominare) il mondo. Federico Rampini, invece, osa intercalare le obiezioni di un italiano/americano legato ai suoi valori. Colonna sonora, canzoni e musica di Roberta Giallo, un “controcanto” fra Oriente e Occidente. Uno spettacolo “leggero”, dai toni divulgativi e ironici. I temi sono i 3.500 anni di storia cinese, che consentono a Xi di guardarci dall’alto in basso. Il
presidente cinese passa in rassegna i periodi della storia in cui la Cina è stata superiore all’Occidente. Rampini ribatte: la Cina è stata capace anche di autoreferenzialità, chiusura verso l’esterno, arroganza. Ci risiamo? Xi si sofferma sull’episodio delle Guerre dell’Oppio, inizio di un
secolo di umiliazioni inflitte dall’Occidente alla Cina. Nell’America vede l’erede della Gran Bretagna: lo stesso imperialismo. La Cina no, non ha mai colonizzato altri paesi. Rampini dissente: Tibet, Xinjiang, Mongolia, in realtà la Repubblica Popolare è l’ultimo impero multietnico. E cosa
sta facendo, davvero, in Africa? Covid, qui è Rampini che tenta un affondo: perché avete mentito al mondo intero? Xi respinge le accuse si pavoneggia per il successo nel contenere la pandemia. Niente complotti, voi occidentali vi siete schiantati perché la democrazia è un sistema politico molto più inefficiente del nostro. E ancora: cosa resta di “comunista” a Pechino? Che cosa c’è nella testa dei giovani cinesi di oggi? Perché ha tanto successo la serie di film Wolf Warrior? Dai romanzi di fantascienza al cinema, Rampini prova ad aprire uno squarcio su una società ancora esotica e misteriosa per noi. Un viaggio dall’altra parte della terra, per capire cosa spinge la Cina a conquistare il mondo, e cosa cambierà per noi.

LANIFICIO LUIGI RICCERI – Via Bologna 314, Prato Ore 20,30 visita – ore 21,15 concerto

Ingresso 15 € + dp (con visita 18 €)

Domenica 27 febbraio
NEW OLD FACTORIES
Il patrimonio industriale verso la rigenerazione urbana: dalla Corte via Genova al polo Campolmi.
Il quinto itinerario di TIPO ha per tema quello che da anni è ormai un must per la città di Prato, ovvero la rigenerazione urbana e le trasformazioni subite dai grandi edifici industriali del passato per diventare “altro” e offrirsi con una nuova veste alla comunità. Il trekking urbano avrà inizio dalla Corte via Genova (ex lanificio Bini), oggi effervescente realtà artistica e sociale, oltre che produttiva, dove i vari stanzoncini ex artigianali sono stati trasformati in atelier artistici animati da mostre, kermesse e eventi musicali, in cui i linguaggi del contemporaneo dialogano con le architetture industriali. L’itinerario, entrando nelle mura cittadine, giungerà infine nel luogo simbolo delle riqualificazioni di ex strutture produttive per Prato, ovvero il polo Campolmi, fabbrica della cultura, che ospita oggi il Museo del Tessuto e la biblioteca comunale Lazzerini. Prima di entrare attraverso la Porta Frascati, ci soffermeremo su un’altra area di riconversione architettonica di un ex edificio industriale, ovvero l’ex lanificio Cangioli di via Pomeria, di cui rimane la suggestiva ciminiera a memoria del glorioso passato tessile.

Tempo di percorrenza: 2 ore e mezzo circa, difficoltà bassa, ritrovo presso piazzale Ebensee. Ore 10, posti limitati.
Costo di partecipazione: 10 € gratuito bambini fino a 10 anni

REFASHION KIDS. LABORATORIO PER FAMIGLIE CON BAMBINI 6-10 ANNI AL MUSEO DEL TESSUTO

Cerca nel tuo armadio una maglietta o un vestito che non usi più e portalo al Museo. Insieme gli daremo una nuova vita con carte termoadesive e stampe serigrafiche. Durante il laboratorio i partecipanti avranno modo di avvicinarsi al tema del riciclo e del recupero nel mondo della moda.
Ore 16,30-18,30. Posti limitati

Costo: 10 euro (bambino + accompagnatore) Biglietti su coopculture.it

 

MARZO 2022

Sabato 26 marzo.
VISITA AL COMPLESSO INDUSTRIALE DE LA CARTAIA DI VAIANO
Come suggerisce il toponimo, in questo luogo già intorno alla metà del Trecento, sorgeva una cartiera derivante dalla trasformazione di una precedente gualchiera. Nel 1918 divenne proprietaria dell’immobile la famiglia Sbraci e nel 1931 fu rialzata una parte della fabbrica affidando i lavori all’ingegner Pierluigi Nervi, il cui progetto architettonico in cemento armato fu avveniristico per l’epoca. I proprietari costruirono anche alcuni appartamenti attigui alla fabbrica per i dipendenti, oltre a refettorio, infermeria e spaccio alimentare. Gravi furono i danni causati dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. La ripresa fu ardua, l’azienda era ormai diventata la Società per Azioni Fratelli Sbraci. Nel 1962 tutto il complesso fu acquistato da Giovacchino Affortunati, la cui famiglia ne è ancora proprietaria. Oggi l’azienda è specializzata in nobilitazione dei tessuti a servizio dei più importanti lanifici del territorio e attenta all’ambiente, come dimostra la rimessa in funzione delle antiche turbine per la creazione di energia idraulica.
Attualmente è utilizzata in parte per manifestazioni culturali e sportive.

SPETTACOLO DI FABIO CELENZA

Fabio Celenza nasce a Vasto nel 1987. Si appassiona subito alla musica e decide da adolescente di voler fare il musicista iniziando a studiare la chitarra. Non andando bene in italiano e storia, dopo il diploma, si iscrive all’università per studiare l’inglese ma si accorge di voler dedicare più tempo allo studio della musica così abbandona l’università e si laurea presso il Conservatorio D’annunzio di Pescara in Popular Music. Nel Novembre 2015 le circostanze lo portano a diventare noto per i suoi doppiaggi comico- nonsense di rock star internazionali caricati per sbaglio su YouTube: l’effetto è dirompente e lo consacra a fenomeno della rete, portandolo a collaborare con importanti testate come Wired, Dmax, Colorado (Italia Uno) e Zelig. Da ottobre 2018 è collaboratore fisso di Propaganda Live (La 7) per i quali realizza un video alla settimana.

LA CARTAIA – Via della Cartaia 3, Vaiano Ore 20,30 visita – ore 21,15 concerto Ingresso 15 € + dp (con visita 18 €)

Domenica 27 marzo
ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE E COMUNITÀ OPERAIE IN VAL BISENZIO
Alle origini della grande industria tessile: il Museo delle macchine Tessili di Vernio, l’ex lanificio Romei di Cerbaia e il villaggio fabbrica Forti de La Briglia
L’ultimo itinerario della prima edizione di TIPO è dedicato alla Val di Bisenzio, culla dell’industria tessile delle origini, dove ancora oggi i luoghi storici della produzione continuano la tradizione manifatturiera di stoffe e tessuti. Il tour prevede lo spostamento in bus e avrà come prima tappa Vernio, nella struttura riqualificata dell’ex carbonizzo Meucci, oggi Museo delle Macchine Tessili. La visita sarà un tuffo nell’archeologia industriale, sia per quanto riguarda gli ambienti che per il percorso espositivo: macchinari e attrezzi tessili dalla metà dell’Ottocento grazie ai quali ripercorreremo tutta la filiera tessile del cardato. Scenderemo poi in località Carmignanello, dove visiteremo l’ex lanificio Romei, antico opificio appartenente ad una delle dinastie tessili pratesi, tra i primi industriali a introdurre la meccanizzazione delle lavorazioni. Bell’esempio di archeologia industriale, continua la tradizione tessile ospitando oggi la tintoria Artcolor. Concluderemo l’itinerario con la visita ad una realtà unica nel suo genere: il villaggio operaio de La Briglia, voluto dagli industriali ebrei Forti alla fine dell’Ottocento. Una città-fabbrica in stile manchesteriano creata in Val Bisenzio per rispondere in modo paternalista alle esigenze della seconda comunità operaia più numerosa del pratese.

Tempo di percorrenza: 3 ore circa, è previsto un bus per gli spostamenti, ritrovo Piazza Mazzini-La Briglia.
Ore 10, posti limitati.
Costo di partecipazione: 10 € gratuito bambini fino a 10 anni

TA-DAAA!!! FILI, STOFFE E MAGIE. LABORATORIO PER FAMIGLIE CON BAMBINI 3-6 ANNI AL MUSEO MUMAT DI VERNIO
Un’attività per tutta la famiglia in cui potrai scoprire la storia del Mumat: un antico mulino in riva al fiume che si trasforma nel tempo, diventando fabbrica e infine museo. Esploreremo il mondo del tessile con osservazioni e racconti davanti ai macchinari. Daremo libero sfogo alla creatività in un laboratorio in cui si può sperimentare, toccare ed esprimersi: stoffe, fili, rocchetti, bottoni per creare storie di mondi possibili e inaspettati.

Ore 15,30-17. Posti limitati
Costo: 10 euro (bambino + accompagnatore)

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Programmi in corso di definizione
APRILE 2022: sabato 29 e domenica 30 aprile 2022

MAGGIO 2022: sabato 28 e domenica 29 maggio 2022