WEEKEND IN PALCOSCENICO. “From Scratch” a Livorno con il danzatore Ioannis Mandafounis e il contrabbasso di Nino Pellegrini. “Tartufo” riparte da Pescia mentre “Cultura & Carciofi” approda a Pontasserchio e Terricciola

LIVORNO / DI ALTRE DANZE

Si intitola “From Scratch” la performance che, sabato 23 ottobre alle ore 21, vedrà protagonista lo straordinario danzatore e coreografo greco Ioannis Mandafounis (foto sopra il titolo) accompagnato da Nino Pellegrini al contrabbasso, attivo da oltre 30 anni sulla scena nazionale. La performance si svolgerà all’Atelier delle Arti, via Masini 3. 

Un incontro di danza/musica tra due artisti, “From Scratch” inizia dal nulla, da zero. Ioannis Mandafounis danzatore e coreografo e Nino Pellegrini contrabbassista, si incontrano per la prima volta e iniziano un discorso di danza e musica in ascolto dello spazio fisico e sonoro. Il corpo e il contrabbasso immergeranno gli spettatori in una creazione estemporanea, improvvisata, e dialogante. 

Terzo spettacolo di Racconti di Altre Danze 2021 – Festival di Danza Contemporanea, progetto realizzato da Atelier delle Arti, direzione artistica di Chelo Zoppi ed Elena Giannotti, che proseguirà fino al 20 novembre.

Biglietto 5 euro

Prenotazione obbligatoria al 3384322616. Obbligo di Green Pass.

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PESCIA / TARTUFO RIPARTE DAL TEATRO PACINI DI PESCIA

Ultimi giorni di prove a Pescia del Tartufo di Molière, la fortunata produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese che proprio dal Teatro Pacini riparte domenica 24 ottobre (ore 21) per un’importante tournée che toccherà teatri prestigiosi come lo Stabile di Torino, il Massimo di Cagliari, il Quirino di Roma, il Rossetti di Trieste e, tra le altre piazze, Lugano, Siena e Faenza. Lo spettacolo apre “Vetrina d’autunno 2021”, il cartellone dell’Associazione Teatrale Pistoiese realizzato, per i vari eventi in programma al Teatro Pacini, in collaborazione con il Comune di Pescia e Alfea Cinematografica.

Lo spettacolo di Molière – il grande commediografo francese di cui ricorre nel 2022 il 400° anniversario della nascita – è firmato alla regia da Roberto Valerio, regista che ha realizzato negli anni spettacoli molto apprezzati da pubblico e critica: tra questi, sempre con l’ATP, Il Vantone di Pier Paolo Pasolini, L’impresario delle Smirne di Goldoni e Casa di Bambola di Ibsen, con il Teatro dell’Elfo Un marito ideale di Wilde e, con la Compagnia Orsini, Il giuoco delle parti di Pirandello.

Assieme a Roberto Valerio (anche interprete, quale Orgone), è in scena, nel ruolo del titolo, un artista ‘di razza’ come Giuseppe Cederna che, dopo i suoi one-man-show degli ultimi anni, è tornato ad inserirsi, da protagonista, in un’importante produzione teatrale. Lo spettacolo si avvale, nel ruolo di Elmira, della presenza carismastica diun’attrice di grande spessore e amata dal pubblico come Vanessa Gravina, perfettamente a suo agio tra tv e teatro. Nel cast, anche Massimo Grigò (Lorenzo), Irene Pagano (Marianna), Elisabetta Piccolomini (Madama Pernella), Roberta Rosignoli (Dorina) e Luca Tanganelli (Damide).

Il protagonista, emblema dell’ipocrisia, indossa la maschera della devozione religiosa e della benevolenza – commenta il regista Roberto Valerioper raggirare e tradire il suo sprovveduto e ingenuo benefattore Orgone. Tartufo è scaltro, affascinante, pericoloso; i suoi gesti e le sue espressioni tradiscono una natura sanguigna, depravata, oscena, naviga nelle acque irrequiete della dissimulazione oscillando tra un’affettata eleganza e una grezza materialità. Non c’è dubbio che all’epoca in cui Molière scrisse la sua opera, i suoi obiettivi chiari erano i bigotti che usavano il rigorismo religioso come facciata per nascondere i loro empi comportamenti, senza nemmeno credere a ciò che stavano predicando. La battaglia era tra la verità e l’inganno, l’onestà e l’ipocrisia. Ora questa equazione va parzialmente modificata. Tartufo non può più essere un semplice impostore. È molto più di questo: un profeta anticonformista. Un guaritore. Un guru fanatico. Che denunzia, maledice e combatte (in apparenza) contro un mondo di materialismo, consumismo, lassismo, dissolutezza, permissività e amoralità.”

“Il nostro spettacolo continua Roberto Valeriosarà una commedia molto divertente, che saprà unire la satira corrosiva alla profonda riflessione sull’animo umano e sui valori sociali; con una visione audace e contemporanea che sottolinea la crisi della nostra società moderna dilaniata tra materialismo senza senso e spiritualità fanatica. Porteremo sulla scena, attraverso una rappresentazione giocosa delle tensioni sociali, politiche, familiari, l’esistenza umana, coniugando diversi registri in una polifonia distrati di senso, ora amari ora pungenti, che ci seducono, ci divertono e che ci parlano, nondimeno, con grande urgenza. Esplorare la modernità di questo classico intramontabile, per farne uno spettacolo popolare. Uno spettacolo in cui sarà divertente rovesciare, confondere, sconvolgere, sovrapporre bene e male, in una promiscuità ditemi, caratteri e intrecci che nascondono, dietro i rumorosi ingranaggi della commedia, un riso amaro.”

La prevendita per lo spettacolo è in corso alla Biglietteria del Teatro Manzoni di Pistoia (0573 991609-27112); alla Biglietteria del Teatro Pacini (0572495161), nei giorni di sabato 23 ottobre (ore 11/13 e 16/19) e domenica 24 ottobre (ore 16/19 e dalle ore 20). Prevendita on line www.bigliettoveloce.it

Nella sezione “Vetrina d’autunno” il Teatro Pacini di Pescia ospiterà anche altre 3 produzioni dell’Associazione Teatrale Pistoiese: “GRANDI DISCORSI” ideato e diretto da Renata Palminiello (20 novembre, ore 21), ANTICHI MAESTRI di Thomas Bernhard con Sandro Lombardi, Martino D’Amico e Alessandro Burzotta, regia di Federico Tiezzi (5 dicembre, ore 21) e, per il pubblico delle famiglie, BRUTTA NOVELLA di Francesca Giaconi e Antonella Carrara / il Funaro (6 e 7 novembre, ore 16 – capienza limitata).

Vetrina d’autunno è realizzata e resa possibile grazie al fondamentale sostegno dei due principali soci ATP, Comune di Pistoia e Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, del Ministero della Cultura, della Regione Toscana,  in collaborazione con Comune di Pescia, Comune di Montale, con il prezioso contributo di Far.com, Unicoop Firenze, Toscana Energia e Publiacqua, partner istituzionali di tutta l’attività.

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PONTASSERCHIO E TERRICCIOLA / UTOPIA DEL BUONGUSTO PRESENTA “CULTURA & CARCIOFI

Una tragicommedia tra Maremma e Kansas City, al festival di cene e teatro Utopia del Buongusto, a cura di Guascone Teatro, per la direzione artistica di Andrea Kaemmerle.

Sabato 23 ottobre 2021 alle 21,30 al Teatro Rossini a Pontasserchio (Pisa) e domenica 24 ottobre alle 21,30 all’Azienda agricola Cantina Castelvecchioa Terricciola (Pisa), Guascone Teatro presenta “Cultura & Carciofi”. Liberamente ispirato al romanzo Il Lavoro culturale di Luciano Bianciardi. Testo e regia di Andrea Kaemmerle. Con Adelaide Vitolo, Claudio Parri, Fabrizio Liberati, Florinda Vitolo, Francesco Bianchi, Irene Rametta, Marco Fiorentini, Valentina Grigò.

A Pontasserchio alle 20,00 cena in luogo ad euro 15,00. A Terricciola alle 20,00 cena in luogo ad euro 20,00. Ingresso allo spettacolo euro 8. Informazioni e prenotazioni al 3280625881 o al 3203667354.

 Lo spettacolo – Ancora una volta Guascone Teatro torna a lavorare intorno al mondo di un autore sagace, ironico, tagliente e beffardo come Bianciardi,non solo grande scrittore del 900 italiano ma anche pensatore eccellente e moderno saggista, giornalista, traduttore e critico televisivo. Il suo primo romanzo Il lavoro culturale traccia già una splendida guida per continuare ad essere portatori di una differente vita sociale e collettiva.

Con Cultura&Carciofi otto interpreti della toscanità sagace e colta si fanno rapire dalla genialità di Bianciardi, dalla sua capacità di esser profeta. Per primo capì e tradusse London, Miller, Steinbeck, per primo profetò che il miracolo italiano era una tragedia piccolo borghese.

Cultura&Carciofi è un affresco sulla provincialità più che sulla provincia italiana, è una commedia, brillante, veloce, profonda e moderna. Un susseguirsi di situazioni ridicole e beffarde narrate da Bianciardi nei suoi testi più taglienti, qui si trasformano in una spumeggiante serie di scene veloci e divertenti quanto grottesche. La Cultura ed i suoi tabù dagli etruschi al cineforum.