Vivaldi e il salmo “Laetatus sum”. In Duomo a Firenze un viaggio musicale nel barocco con Federico Maria Sardelli, Modo Antiquo, coro e due voci liriche

Dopo le meditazioni quaresimali tenute dal cardinale Giuseppe Betori e in questo 2018 dedicate al tema dei Salmi in musica, la rassegna “O flos colende” entra nel pieno della sua programmazione musicale con il concerto di lunedì 26 marzo 2018 (ore 21.15), nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Conclusione ideale di un percorso spirituale e musicale dove spicca la proposta – una prima esecuzione in Toscana e seconda ad oggi in tutto il mondo – del salmo Laetatus sum, di recente attribuito ad Antonio Vivaldi dal noto studioso Michael Talbot sulla base di considerazioni stilistiche e prove paleografiche. Di Vivaldi il programma proporrà anche il sontuoso Concerto per archi RV 157 e la Sonata a tre RV 820, pagina che Federico Maria Sardelli, celebre direttore, musicologo, compositore flautista e vignettista, ritiene essere la più antica composizione vivaldiana pervenutaci.Federico Maria Sardelli_preview

Ed è proprio Sardelli, da sempre apostolo infaticabile del “Prete Rosso” (L’affare Vivaldi è il titolo del suo esordio da romanziere), a presentare nel programma di “O flos colende” un viaggio nel più suggestivo barocco musicale, assieme al suo ensemble Modo Antiquo, al gruppo corale Vox Poetica Ensemble, e alle voci soliste del soprano Jennifer Schittino e del contralto Aurora Faggioli, entrambe apprezzate interpreti in questo repertorio.

Ad aprire la serata sarà la Cantata BWV 1083 di Bach, che traduce in tedesco il testo del Miserere (il Salmo 50) e rielabora il celebre Stabat Mater di Pergolesi, capolavoro della musica sacra di ogni tempo. A completare il programma sono poi i drammatici responsori Tenebrae factae sunt e Caligaverunt oculi mei di Giovanni Maria Casini (nella trascrizione di Gabriele Giacomelli, direttore artistico di “O flos colende”), fra i più importanti organisti nella storia del Duomo fiorentino.