Un’orchestra in miniatura di 3500 elementi per lirica, classica e pop. La collezione di Graziano Cossu (con fotogallery)

di FULVIO VENTURI

Sassari è una città dalla vita culturale brillante. Un museo archeologico di rilievo (Sanna), una pinacoteca nazionale dove si possono osservare dipinti dal Duecento al contemporaneo con una nutrita e mirabile collezione di pittori sardi, dal terso Marghinotti, ai novecenteschi “storici”, come il grande e disgraziato Biasi, Filippo Figari, Mario Delitala, Stanis Dessy, e infine, ma non certo all’ultimo posto per importanza, tre bei teatri: il recente e funzionale Comunale, il glorioso Politeama Verdi, attuale sede della cooperativa “Teatro e/o Musica”, ed il Civico, un gioiellino di pregevole mano architettonica ottocentesca. Fra queste strutture pubbliche, spicca, ed è nota agli appassionati di musica sassaresi una particolare collezione privata, la cosiddetta “orchestra” di Graziano Cossu.

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Graziano Cossu

Storico presidente e animatore della Corale “Luigi Canepa” di Sassari e cantore a sua volta, Cossu fu capace di condurre la sua compagine ovunque nel mondo, a conquistare premi prestigiosi, a renderla famosa. Innamorato della musica, spirito sempre giovane, fu consuetudine di Cossu acquistare ad ogni viaggio canoro un piccolo oggetto, un musicista di ceramica, o terracotta, o vetro, o di qualsiasi altro materiale, da mettere in casa come souvenir. Il primo di questi musicisti, un suonatore di tromba, fu acquistato a Budapest nel 1955. Un anno prima del cosiddetto “autunno ungherese” del 1956.

Ci sarebbe da scrivere una storia nella storia con quella collezione. Presto quei musicisti divennero dieci, venti, cento. Gli amici, anche stranieri, lo seppero, iniziarono ad inviare a Cossu altri oggetti. L’orchestra dei ricordi si ingrandiva, come la fama della Corale Canepa. Cinquecento, mille, molti più dei “mille e tre” del catalogo di Leporello. E c’è ancora da dire. Graziano Cossu, fine ebanista, ottimo intagliatore, erede della fulgida tradizione artigianale sarda, ad un bel momento iniziò in prima persona a realizzare delle vere e proprie sculture in legno da aggiungere alla sua collezione. E che fantasia! Spesso per dare forma al busto del musicista usava un legno cilindrico, talvolta un mattarello. Ne uscivano elementi in puro stile metafisico, dechirichiano, apprezzabili anche dal lato formale. E non finisce in questo punto perché la fantasia di Cossu era inarrestabile. Appassionato del mare per dare corpo ai suoi musicisti il presidente della “Canepa” iniziò ad usare valve di tellina, conchiglie, caragoli che raccoglieva a Platamona, la spiaggia dei sassaresi, a Liscia di Vacca, a Stintino, in quel surreale mare di smeraldo. Impossibile non pensare alla poesia di Montale, al notturno settembrino di D’Annunzio con i loro ossi di seppia (a seguire la fotogallery).

Dal 2014 questa orchestra si è fermata a tremilacinquecento elementi e non cresce più. Un cuore sensibile e ballerino, un grande cuore, ha fatto uno scherzo a Graziano Cossu cessando di battere. Ma l’anima rimane, come le gesta della sua “Canepa”, documentate da premi, incisioni, registrazioni, e anche da quell’orchestra di piccoli suonatori da Guinness dei primati. E se capitate a Sassari, chiedete di vederla quell’orchestra, potreste avere la fortuna che ho avuto io.

SCHEDA BIOGRAFICA

Graziano Cossu nacque a Sassari il 1° maggio 1936 in una famiglia di musicisti amatoriali. All’età di cinque anni iniziò a cantare nella schola cantorum “Santa Maria” come voce bianca solista sotto la guida di padre Tarcisio Dongu. All’età di quattordici anni entrò a far parte del coro dell’Antoniana per poi arrivare alla corale “Luigi Canepa”, all’interno della quale vivrà quasi ininterrottamente per sessant’anni, ventisette dei quali trascorsi da presidente. Contemporaneamente con la famiglia crea un’impresa nel settore mobile per diventare in seguito un raffinato arredatore che traeva ispirazione dalla tradizione sarda.

A partire dagli Anni Ottanta, assunta la carica di presidente dell’associazione, inizia un capillare lavoro di ricerca di fondi per la “Canepa” che sotto la guida musicale del Maestro Antonio Costa amplia il repertorio fino a spaziare in generi musicali sempre più ampi, dalla polifonia, alla lirica, all’etno-pop.IMG_5734 E in questo periodo la corale raggiunge i più ambiti traguardi, portando il nome di Sassari e della Sardegna nei cinque continenti. Insieme con l’attività più tradizionale attorno ai grandi classici come Haydn, Mozart e Verdi, è da rilevare l’attenzione data ad autori come Castelnuovo-Tedesco, Gershwin, Orff, il lavoro di riproposizione su autori dimenticati come lo stesso Luigi Canepa, l’interesse sull’operetta e di ricerca, il cui vertice si trova nella composizione etno-religiosa “Sa Missa” di Antonio Costa.
Parimenti di alto valore gli scritti dedicati alla città natale, con la descrizione di palazzi, strade, piazze, personaggi, feste e tradizioni (“Un’ipasseggiata pà lu centru di Sassari”) nonché il volume “La Corale Canepa come l’ho conosciuta e vissuta” che riassume in modo entusiasmante la cavalcata artistica ed organizzativa della “sua” associazione. Graziano Cossu si è spento a Sassari il 26 febbraio 2014.