“Un muro dopo l’altro – Wall after Wall”: presentazione a Venturina Terme del libro dell’Accademia di Belle Arti di Firenze che racconta l’esperienza dell’anno accademico 2010/2011 con il Comune di Campiglia

Il 27 aprile 2022 alle 17:00 alla saletta comunale “La Pira” in largo della Fiera a Venturina Terme sarà presentato il volume “Un muro dopo l’altro – Wall after wall”, in italiano e in inglese, a  cura di Loretta Dolcini, per le Edizioni Tassinari di Firenze. Nel volume si racconta per larga parte l’esperienza del progetto CampigliaAccademia che dall’anno accademico 2010/2011 caratterizza la collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Firenze e il Comune di Campiglia Marittima. 

Ad introdurre l’iniziativa la sindaca Alberta Ticciati. Interverranno Rossana Soffritti, già sindaca di Campiglia Marittima; Carlo Sisi, storico dell’arte e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze; Claudio Rocca, architetto e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze; Calogero Saverio Vinciguerra, artista, docente della cattedra di Pittura. Il libro viene presentato per la prima volta proprio in questa occasione alla presenza del pubblico e degli autori.

“Già dalla fine degli anni Sessanta assistiamo ad un numero crescente di esperienze creative, dedicate alla relazione tra arte e luogo, dove il luogo, un paesaggio una piazza un muro, è elemento fondante e rappresenta il riferimento di un rinnovato impegno con la vita quotidiana. Negli ultimi anni, una semplificazione di cronaca tende in realtà ad unificare la molteplicità dei linguaggi sotto il termine street art, anche se le motivazioni degli artisti, dei collettivi, e delle stesse comunità committenti, attingono a presupposti ed aspirazioni culturali assai differenziate – scrive la  curatrice Loretta Dolcini  – In una prima fase la street art si è affermata come movimento di protesta: artistica, nei confronti della mercificazione dell’arte; sociale, nei confronti del degrado e dell’isolamento delle periferie, con modalità, a suo tempo, di pertinenza delle correnti minimaliste e concettuali. Nel suo ormai lungo cammino, e nell’ampliarsi del dibattito critico, l’arte contemporanea prodotta e destinata ad un luogo specifico si è evoluta spostando progressivamente l’humus creativo dalla fisicità del sito alla complessità del contesto, nel cui ambito emerge il dialogo, il coinvolgimento delle comunità e delle istituzioni alle quali le opere sono destinate”.

In questo panorama, il volume in edizione bilingue Un muro dopo l’altro, Wall after wall, a cura di Loretta Dolcini, pubblicato dall’Accademia di Belle Arti di Firenze lo scorso dicembre (2021) per le edizioni Tassinari, si colloca e si inserisce a tutto tondo nel dibattito, restituendo analiticamente, tramite immagini e parole, l’esperienza decennale di un progetto di successo ideato da Calogero Saverio Vinciguerra.

“Il progetto, avviato nel 2010 e realizzato all’interno delle Cattedre di Pittura e di Metodologia dell’Affresco, si è collocato a metà tra creazione e didattica e ha mantenuto costante l’aspirazione murale intesa come ricerca sulle tecniche antiche del vero fresco, sulle potenzialità industriali moderne, sulle prospettive professionali del muro dipinto all’interno dell’arte contemporanea, senza mai perdere di vista l’esigenza della qualità nei processi ideativo ed esecutivo – spiega Dolcini – Con un ricco apparato illustrativo il libro presenta, in 124 pagine, un dettagliato catalogo di tredici opere di pittura pubblica, prodotte dai giovani artisti allievi di Vinciguerra e dell’Accademia di Firenze, tutte ideate tramite un lungo processo di confronto con le comunità e le realtà territoriali di volta in volta coinvolte”.

“Se questa connotazione sociale colloca l’unitaria esperienza del collettivo di Vinciguerra proprio nelle punte più avanzate della pittura d’oggi, nel genere dedicato ad un luogo specifico, più complessa si fa la valutazione critica di questo prodotto artistico, che peraltro si presenta con un ininterrotto filo rosso di coerenza stilistica a sottintendere un preciso intento espressivo. Dall’esame dettagliato delle opere emergono alcuni fattori – prosegue Dolcini – e primo fra tutti il superamento del confronto con le originarie esperienze internazionali per affondare l’ispirazione nell’aulico serbatoio della pittura murale italiana della prima metà del Novecento che ruotava intorno a figure di artisti propugnatori dell’unità delle arti, in particolare architettura, pittura e grande decorazione, come  Corrado Cagli e  Mario Sironi  ai quali aggiungeremmo poi Emanuele  Luzzati esplicitamente citato nelle pitture delle facciate delle scuole di Venturina Terme, realizzate fra il 2010 e il 2012″.

“Lettura formale condivisa dallo storico dell’arte Carlo Sisi, Presidente dell’Accademia e promotore dell’edizione – aggiunge la curatrice –  che nel suo saggio introduttivo collega l’esperienza del nostro collettivo alle fervide ‘officine’ del Novecento, e vi legge la stessa virtuosa convergenza che, fra le due guerre, aveva promosso la pittura murale non soltanto alla grande tradizione italiana ma anche agli esiti internazionali di muralismo.

Muralismo inteso anche con la finalità della cosiddetta “rigenerazione urbana”,ovvero come recupero e valorizzazione di insediamenti tramite azioni culturali ed artistiche, tema che si trova oggi al primo posto nella rubrica degli amministratori pubblici, a dimostrazione di come l’Accademia quale istituzione primaria nella ricerca artistica abbia saputo prevedere una inaspettata evoluzione. Da non sottovalutare la accurata edizione del libro che è stato interamente elaborato all’interno del gruppo di giovani artisti per la traduzione inglese, la fotografia, la redazione, l’impaginazione e la grafica. Un contributo professionale di rinnovata qualità ad opera in particolare di Allan Boccatonda, Michele Iafrancesco, Kristian Lepuri, Irene Lombardi e Valentina Luzzi.