Da Timbuctu ai club di New Orleans: ecco l’identità musicale aperta dei Dinamitri Jazz Folklore

Sarà un sabato molto particolare quello del 4 febbraio 2017 al The Cage Theatre di Livorno (ore 22.30). Sarà un inno alle mescolenze, ai tuareg e a Timbuctu, ai polverosi scintillanti club della vecchia fascinosa signora New Orleans. Mentre nasce un beat incantato, che non vi può lasciare le gambe immobili, un beat che si chiama Dinamitri Jazz Folklore. A Timbuctu i Dinamitri Jazz Folklore hanno trovato le radici musicali di una cultura antica e profonda come quella tuareg per arrivare a toccarne l’essenza e a quel punto è cominciato un avventuroso viaggio. La toscanità, la livornesità, l’identità aperta e il senso comunitario ha reso la loro esperienza musicale unica e originale, facendo emergere tante anime pronte a intrecciarsi e cercarsi.

C’è la spiritualità ritualistica che ha da sempre attraversato il battito musicale dei Dinamitri, e anche il debordante vitalismo che ha contagiato musicisti come Bombino, Amanar, Samba Tourè, Ensemble Tartit. La ricerca musicale dei Dinamitri Jazz Folklore è volta a un’immersione profonda nelle caratteristiche del linguaggio jazzistico alla ricerca delle sue corde più radicate in un percorso che spazia dall’impronta di Ornette Coleman ed Eric Dolphy, al modale; dalla complessità ritmico-armonica del be bop, alle polifonie di New Orleans; dal retaggio del blues urbano e rurale all’Africa. In particolare, la conoscenza dei principi tradizionali della cultura Kongo, i viaggi e le frequentazioni di musicisti tuareg e bambarà hanno permesso loro di avviare un processo di approfondimento della funzione del musicista di jazz oggi, processo avente come obiettivo primario la conoscenza.

I Dinamitri Jazz Folklore (nella foto grande sopra il titolo) sono attivi dal 1999 con live e progetti dall’alto profilo artistico e culturale e hanno dato alle stampe album in cui lo stile jazzistico di matrice marcatamente africana ha dialogato in maniera sublime con forme e linguaggi freschi e innovativi intersecandosi spesso e volentieri con la voce e la poesia: “Vita Nova”, “Folklore in Black” con il grande clarinettista e loro Mentore Tony Scott, “Congo Evidence” con il poeta Sadiq Bey, “Akendengue Suite” e “Live in Sant’Anna Arresi 2013” con Amiri Baraka/LeRoi Jones, “La società delle maschere”. I Dinamitri Jazz Folklore sono: Dimitri Grechi Espinoza (sax alto), Beppe Scardino (sax baritono), Emanuele Parrini (violino), Paolo “Pee Wee” Durante (hammond, keyboards), Gabrio Baldacci (chitarra elettrica), Andrea Melani (batteria), Simone Padovani (percussioni), Piero Gesué (voce).