Terrazza Mascagni, al via l’iter per riparare le panchine danneggiate dalle mareggiate. Il Comune vuole avere anche un magazzino con i pezzi necessari per sostituzioni immediate in caso di emergenza (dagli eventi meteo agli eventuali atti vandalici)

Sarà affidato a breve a una ditta specializzata il lavoro di “riproduzione” della forma delle sedute della Terrazza Mascagni. Questo per ripristinare quanto prima le sedute danneggiate dalle mareggiate. (Nella foto sopra il titolo: un  tratto di balaustra – lato Pancaldi – della Terrazza Mascagni).

Ma non solo: gli uffici tecnici del Comune stanno lavorando per predisporre una sorta di accordo quadro su base triennale per potere intervenire in tempi rapidissimi sulla Terrazza Mascagni quando questo si renda necessario a causa delle intemperie o di altri eventi (come eventuali atti vandalici, purtroppo  verificatisi in più occasioni) .

Come spiegano dagli uffici comunali, più in dettaglio, dopo gli interventi effettuati questa estate sulla Terrazza Mascagni e al contestuale esaurimento dei pezzi di “riserva” in magazzino per le sostituzioni dei pezzi danneggiati ci troviamo davanti ad un duplice problema: la gestione programmata e la gestione di emergenza, soprattutto a seguito delle mareggiate.

Con gli uffici l’Amministrazione ha valutato una diversa strategia gestionale partendo dall’assunto che la Terrazza deve essere gestita come un “organismo vivente” che deve essere costantemente monitorato e oggetto di interventi di emergenza e programmati.

  • La problematica principale risiede nel fatto che tutti i pezzi sono fatti su misura con stampi da ricavare dai pezzi “originali”. Pertanto è stato becessario fare una prima ricerca tra le poche aziende che effettuano questo tipo di attività su misura per definire i  tipi di stampo, le lavorazioni per ottenerlo, i costi e i tempi per avere poi gli elementi finiti concentrandoci principalmente sulla produzione degli elementi di arredo principali quali le panchine (168 sedute complessive tra Terrazza e camminata fino a san Jacopo in Acquaviva) e le cimase (circa 1.000 pezzi doppi) oltre agli scalini. Rimangono i problemi della pavimentazione e delle strutture murarie lato mare e lato terra oltre alla sistemazione dell’area retrostante, ma non meno importanti su cui si stanno redigendo paralleli progetti di risanamento.

Senza entrare nel dettaglio tecnico, per realizzare un qualunque pezzo speciale dovremo smontarne uno esistente ristrutturarlo e usarlo per creare lo stampo negativo da cui ottenere tutti gli elementi necessari. Per avere un idea del lavoro complesso di cui si parla per una panchina, da uno stampo già pronto per cui ci vuole circa un mese dal prelievo del pezzo da cui fare il calco, composta da 5 pezzi speciali ci vuole un giorno lavorativo e ad oggi ci sono circa 40 panchine da sostituire con urgenza, di cui circa 4 sulla Terrazza non utilizzabili per rottura dello schienale. Pertanto dal momento in cui si partirà con la ditta per la realizzazione degli stampi, produzione e montaggio possiamo stimare almeno 3/4 mesi per il primo minicantiere di montaggio del gruppo di panchine completamente nuove.

Pertanto rilevano gli uffici, c’è la necessità di gestire la fase temporanea in cui sono presenti delle evidenti situazioni in cui tra vetustà degli elementi e azione degli agenti atmosferici lo scenario pare di degrado, ma non di abbandono, dato che costantemente le squadre del comune passano per un controllo e una risistemazione minimale, spesso purtroppo vanificata in questo periodo di mareggiare e vento.

Non potendo avere gli elementi di arredo uguali nel brevissimo periodo, gli uffici stanno valutando due strade: la prima può essere quella classica di inibire l’uso delle panchine ammalorate con transennamenti, o altri apprestamenti come effettuato quest’estate, fino alla disponibilità degli arredi “ordinari”; l’alternativa è quella di installare arredi “difformi” temporanei compatibili, da concordare anche con la Soprintendenza.

La seconda soluzione, se la Soprintendenza sarà d’accordo, potrebbe essere rapida, provvisoria ed economica ripiegando su elementi industriali.

Sulla base di tutto ciò il Comune, come detto, sta predisponendo un accordo quadro su base triennale per un importo cdi circa € 70.000 annuo per sostituire i pezzi ammalorati, avere un magazzino di pezzi di ricambio e gestire gli interventi di urgenza, pertanto con un pò di pazienza si potrà avere un risultato di avere gli elementi di arredo nuovi e una gestione costante nel tempo della Terrazza.