Suor Angelica e Cavalleria rusticana a Ripatransone dove il mezzosoprano Ambra Vespasiani organizza la stagione lirica. Per l’opera pucciniana buon cast di voci femminili, per il titolo mascagnano la sorpresa di Ana Isabel Lazo (nel ruolo diSantuzza). La recensione di Fulvio Venturi

di FULVIO VENTURI

Ripatransone è uno splendido Comune nelle Marche. Città d’arte, conserva numerosi dipinti di grande interesse, come la pala d’altare di Orazio Gentileschi collocata nel Duomo; vi si godono inoltre suggestivi panorami, ora sul Gran Sasso, ora sul vicino Adriatico, ora sui dolci declivi collinari verso Offida, o Monteprandone, a seconda del punto di osservazione. Qui nacque Luigi Mercantini, poeta celebre nell’Ottocento per i versi risorgimentali della Spigolatrice di Sapri, e a lui è dedicato il locale Liceo e il delizioso teatro.
A Ripatransone, da venti anni, la cantante Ambra Vespasiani, valente mezzosoprano, ripana di nascita, organizza una stagione lirica. Apprezzabile impegno quasi totalmente autofinanziato che si appoggia all’associazione R.O.L.F. (Ripatransone Opera Leonis Festival) e che in questo ventennio ha portato alla messa in scena di opere come Aida, Il Trovatore, Tosca, Madama Butterfly, Carmen, in una rivisitazione del repertorio tradizionale.

Quest’anno sono andate in scena in una struttura diversa dal Teatro Mercantini, situata all’aria aperta e amplissima, Il Teatro delle Fonti, Suor Angelica e Cavalleria rusticana, ovviamente in una stessa serata, quella del 7 agosto 2022.

 

In Suor Angelica, accanto alla sua comprovata esperienza e al suo carisma interpretativo nelle vesti della Zia Principessa, Ambra Vespasiani ha dato spazio ad un insieme di buone cantanti, dal quale ricordiamo la bella voce di Giada Frasconi, la Suora Zelatrice, e la freschezza di Aurora Tarantola, Suor Genovieffa. Come Suor Angelica la protagonista Maria Grazia Berti ha cantato e interpretato gettando il cuore oltre l’ostacolo. Ha avuto ottimi momenti nell’impervio finale dopo qualche difficoltà nel passo della “grazia”. Ma tutte le interpreti sono da ricordare per il contributo dato nella realizzazione di questa bellissima e difficile opera. Esse sono: Annalisa Gianfelice (sostituiva Cinzia Proietti, ammalata), la Badessa, Maela Nicoletti, la Maestra delle Novizie, Immacolata Caterino, Suor Dolcina, Giada Zocchi, Suora Infermiera, Arabella Kramer ed Elena Mele, Suore cercatrici.

L’orchestra Sinfonica Internazionale della Campania, ben diretta dal M.o Massimo Testa, si è mossa con proprietà in questa ardita pagina pucciniana, dove il fluire della melodia si alterna con le asprezze armoniche dei nuovi suoni novecenteschi.

In Cavalleria la lieta sorpresa è stata Ana Isabel Lazo, una Santuzza di ottima voce di soprano lirico-spinto e bella presenza, che ha risolto le difficoltà della parte mai risultando plateale, o eccessivamente estroversa. Joan Lainez, Turiddu, pur con qualche problema musicale, ha messo in campo un perentorio e squillante registro acuto. E, sorpresa nella sorpresa, abbiamo di nuovo apprezzato il caldo timbro baritonale e la valentìa interpretativa di Ettore Nova, Compar Alfio, cantante legato nella nostra esperienza teatrale a tante eccellenti serate. Ambra Vespasiani ha tratteggiato un dolente ritratto di Mamma Lucia e Giada Frasconi ha fatto riascoltare la sua buona voce e apprezzare la bella presenza come Lola.
Massimo Testa ha diretto anche l’opera mascagnana con il consueto trasporto.

Il Coro Lirico di Bitonto e il Coro lirico Romano riuniti hanno cantato con entusiasmo e buona volontà in questa opera dove la compagine corale si erge spesso a livello di protagonista. La regia era della stessa Ambra Vespasiani coadiuvata da Vincenzo Maria Sarinelli e le scene, pregevoli, erano di Giuseppe Grasso. Direttore di produzione Bruno Carletti.

Ringrazio l’amica “facebookiana” Patrizia Citeroni (altro maestro del coro, anche se non figura in locandina) che mi ha informato di questa lodevole iniziativa alla quale ho presenziato con gran piacere. Cavalleria rusticana si dava anche in un ideale ricongiungimento con la figura di Pietro Mascagni, che visitò Ripatransone su invito del conte Luciano Neroni, ripano e cantante lirico, che cantò nel Piccolo Marat sotto la direzione dell’Autore.
Appuntamento al 2023.