
Società aperta e i valori europei, dibattito il 23 febbraio alla Casa dei Giovani di Querceta. Ospite Don Massimo Biancalani che a Vicofaro attua politiche di accoglienza
Nell’epoca dei grandi fenomeni migratori cosa significa “società aperta”? Come interpretano questo concetto gli italiani? Come si pongono rispetto ai diritti-doveri che la Costituzione garantisce loro e a ciascun individuo? Esiste un razzismo nel nostro Paese? Sono alcuni dei quesiti al centro del dibattito “Società aperta e i valori europei” che il Comune di Seravezza e la Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili (Cild) promuovono per sabato 23 febbraio 2019 presso la Casa dei Giovani di via delle Contrade a Querceta (inizio ore 17, ingresso libero). L’incontro sarà introdotto dall’assessore alla promozione e valorizzazione del territorio Giacomo Genovesi e moderato dall’assessore alle politiche sociali Orietta Guidugli. Gli approfondimenti saranno affidati a Federico Quadrelli, giovane ricercatore versiliese del Cild, e a Don Massimo Biancalani, che presso la piccola parrocchia di Vicofaro, in provincia di Pistoia, attua da anni politiche di accoglienza verso richiedenti asilo e persone in difficoltà.
L’incontro sarà una delle prime occasioni per conoscere e dibattere i risultati dello studio “Voices on Values” condotto in sei diversi Paesi europei (Francia, Italia, Germania, Ungheria, Polonia e Grecia) e presentato in anteprima a Berlino presso il Dipartimento del Ministero degli Esteri tedesco. Federico Quadrelli è uno dei curatori dello studio, affidato per la parte italiana a Cild, rete di organizzazioni della società civile che opera per la difesa e la promozione dei diritti e delle libertà.
Lo studio ha indagato le opinioni dei cittadini europei sulla “società aperta” e sui valori che ne costituiscono il fondamento. In Italia ha coinvolto un campione di 1.047 soggetti, rappresentativo dell’intera popolazione, ed è stato accompagnato da undici interviste a personaggi noti come la senatrice a vita Liliana Segre, l’ex ministro Cécile Kyenge e lo stesso don Biancalani. In linea generale è emerso dallo studio che gli italiani, benché non particolarmente attratti dalla tematica, sono tra gli europei più sensibili sulla “società aperta” e sulla tutela dei diritti fondamentali delle persone. Non mancano le sfumature e le eccezioni, come dimostrano anche il clamore e le polemiche suscitati dall’opera di Don Massimo Biancalani nella piccola parrocchia pistoiese. Opera di cui il religioso porterà una testimonianza diretta a Querceta.