ph. Barbara Peveri

PONTE DELL’IMMACOLATA / 1. Lucia Poli a Rifredi, Paolini a Rosignano (con un articolo del critico Gabriele Rizza)

Un ponte dell’Immacolata, in questo mese di dicembre 2016, con diverse proposte teatrali in Toscana. Ecco una breve sintesi.

di Gabriele Rizza

Una ballata, un racconto, una cronaca, un passaggio critico fra le contraddizioni e il disagio della società contemporanea. Marco Paolini sorseggia i suoi Album e fa i conti con quanto ci accade intorno. Tema e svolgimento in forma di teatro narrante. Altrimenti detta affabulazione. Paolini sfoglia una nuova pagina dei suoi Album, schegge danzanti sull’onda dei ricordi, una sorta di come eravamo, un mosaico da cui spuntano tessere minute, ritratti di famiglia, figurine picaresche Un metodo che che gli ha consentito di mescolare personaggi apparentemente minori al grande filo della sua e della nostra storia recente. Giovedì 8 dicembre 2016 Paolini è ospite (alle 21) del Teatro Solvay col suo ultimo lavoro “Numero primo” (replica il 9 e il 10 al Puccini di Firenze), dove riallaccia i fili di una “autobiografia” concertante partita da “Adriatico”, proseguito con “Tiri in porta”, “Liberi tutti”, “Stazioni di transito”, “Miserabili”, e ancora culminante nella figura di Nicola, testimone di un paese in crisi di identità e in disordinata trasformazione.marcopaolini

Allo sguardo al passato Paolini contrappone una prospettiva in avanti: “Cambio registro, ho un’età in cui non sento il bisogno di guardare indietro, preferisco sforzarmi di immaginare il futuro”. Dove una generazione è alle prese con una pervasiva rivoluzione tecnologica.

Attrazione o disillusione? Cedimento o resistenza? Nell’album scritto a quattro mani con Gianfranco Bettin, Paolini delinea un futuro probabile in un’Italia sempre più multietnica, dominata dalle nuove tecnologie, popolata di personaggi surreali e umanissimi. Solo in scena, Paolini racconta la storia di un rapporto padre-figlio, tra un fotografo di guerra freelance e un bambino affidatogli da una donna siriana. E’ lui il numero primo del titolo, finito in un’Italia post tecnologica, dove a scuola imperversano le app e le vie delle città pullulano di razze e razzismi. “Un esperimento di fantascienza narrata a teatro – dice l’attore – una storia che racconta un futuro fatto di cose, bestie e umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare”. Info 0586 754202.

MONSUMMANO TERME, PORTE APERTE AL TEATRO YVES MONTAND

Per festeggiare con il pubblico la partenza della nuova stagione teatrale, promossa dal Comune di Monsummano Terme e dall’Associazione Teatrale Pistoiese con il sostegno di Unicoop Firenze, quest’anno è in programma, giovedì 8 dicembre 2016, una giornata un po’ speciale, “Porte aperte al Montand: il teatro incontra la città” con incontri, spettacoli e interventi musicali che animeranno il teatro di Monsummano Terme dalla mattina al pomeriggio. Un modo diverso per avvicinare il pubblico alle tante e diverse iniziative che il teatro ospiterà prossimamente. La stagione del Montand è realizzata anche grazie al contributo di alcune aziende del territorio: Polli, Tiger Flex e Arredamenti Goti.

Porte aperte, quindi, sin dal mattino alle ore 11, con un appuntamento riservato ai più piccoli e alle famiglie (5/11 anni, biglietto: euro 3,00): Fiabe in musica, una produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese, che porta in scena, in modo suggestivo e pieno di sorprese, cinque racconti musicali tratti da testi di Roberto Piumini e dedicati alla nascita degli strumenti.montand1

Alle ore 17 appuntamento con la presentazione della stagione teatrale, alla presenza di Elena Sinimberghi, assessore alla cultura del Comune di Monsummano Terme, di Rodolfo Sacchettini, presidente Associazione Teatrale Pistoiese e del direttore artistico Saverio Barsanti. L’incontro sarà animato da letture di testi di Giuseppe Giusti a cura di Massimo Grigò (tra gli interpreti di uno degli spettacoli in stagione, Casa di Bambola di Ibsen) e dall’omaggio alla chanson francese resa celebre da Edith Piaf e Yves Montand (che era originario  di Monsummano, poi trasferitosi in Francia con la famiglia che era antifascista), a cura della Scuola di Musica Mabellini e proposto dalle giovani voci di Benedetta Gaggioli, Veronica Senserini e Giovanni Giannini, accompagnate da Samuele Drovandi (al piano) e da Aurelio Fragapane (fisarmonica e piano).

Al termine, l’inaugurazione della mostra Casa del tempo, che offre l’occasione di ammirare le stampe delle illustrazioni del maggiore artista italiano del settore, Roberto Innocenti (Firenze, 1940), vincitore del Premio Ibby Andersen Award di Copenaghen e molto apprezzato anche a livello internazionale. Infine un brindisi per tutti, realizzato grazie alla collaborazione con Slow Food Valdinievole/Mercato della Terra Montecatini Terme, con una degustazione di prodotti di eccellenza del territorio offerti dall’azienda Orsi Narciso di Chiesina Uzzanese e Marini Giuseppe di Pistoia. Un ringraziamento, infine, al negozio “L’angolo Fiorito (per l’addobbo floreale) e alla ditta Exposervice.

Per tutta la giornata la biglietteria sarà aperta al pubblico (10.30/13 – 16.30/19.30; tel. 0572 954474) in occasione della partenza della campagna nuovi abbonamenti della stagione teatrale: un cartellone di bella qualità che porterà sul palco di Monsummano con 7 spettacoli in orario serale, affidati ad attori di carisma quali, ad esempio, Lucia Poli  che apre con “L’intrusa” il  15 dicembre.

Tutte le informazioni sulla stagione sul sito www.teatridipistoia.it alla sezione del Teatro Montand e sulla pagina Facebook del Teatro di Monsummano.

LUCIA POLI A RIFREDI INTERPRETA “L’INTRUSA”

In scena al Teatro di Rifredi, da mercoledì 7 a domenica 11 dicembre 2016, due toccanti racconti di Eric-Emmanuel Schmitt per la signora della scena italiana Lucia Poli, impegnata ne “L’intrusa” (nella foto di Barbara Paveri, autrice anche dell’immagine grande sopra al titolo) preceduto da “È una bella giornata di pioggia”; la regia è di Angelo Savelli e lo spettacolo è prodotto da Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi.luciapoli
“Lezioni di felicità”, così è stato opportunamente tradotto in italiano il film di Eric-Emmanuel Schmitt “Odette Toulemonde” da cui il regista stesso ha poi scritto, una volta tanto al contrario, il suo omonimo libro di racconti da cui sono tratte L’intrusa e È una bella giornata di pioggia. Unite da una sorta di fil rouge le due storie vedono protagoniste due donne diverse anche se entrambe eleganti, sofisticate, sempre sorridenti; probabilmente unite dal mal di vivere, da una quotidianità che sembra in bilico sull’orlo della notte, da un avvenire che è tutto dietro le spalle.

Nella prima la protagonista è una donna insoddisfatta e infelice a causa del suo inguaribile pessimismo; la sua amica di sempre è la depressione, il suo mondo è fatto di fatue speranze. Nella seconda un’anziana signora rischia la follia a causa di una misteriosa intrusa che si aggira nel suo appartamento: una sorta di thriller psicologico dove il crudele gioco sta nel riuscire a scoprire chi è quella vecchia intrusa. Due percorsi umani di due donne non comuni pervasi da quell’eleganza, quell’umorismo e quell’ironia che caratterizzano le doti interpretative di Lucia Poli.