River to River a Firenze: diritti dell’uomo e indipendenza dell’India, ma anche thriller misteriosi
Diritti dell’uomo e indipendenza dell’India, ma anche thriller misteriosi e focus sui sapori esotici del continente, insieme a ospiti e esperti: programma ricco di eventi, domenica 10 dicembre 2017, al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour, 50/r) per la terza giornata del 17/mo River to River Florence Indian Film Festival, unico festival in Italia interamente dedicato alla cinematografia indiana.
Tra gli eventi da non perdere, la proiezione alle 20.30 di “Wrong side Raju”, film di debutto del regista Mikhil Musale, ispirato a fatti reali avvenuti nel 2013 a Ahmedab e vincitore del Premio nazionale per il miglior film di Gujarati. Racconta la storia del giovane Raju Ambani, autista di giorno e contrabbandiere di notte, invaghitosi di Shaily, una ragazza francese arrivata a Ahmedabad, e del suo coinvolgimento in un caso misterioso.
Alle 18.30, la prima italiana del documentario autobiografico “Abu” del regista Arshad Khan (foto sopra il titolo), che sarà presente in sala per incontrare il pubblico. Il film inizia con la partizione del 1947 dell’India, da cui nacquero due stati sovrani, la Sovranità del Pakistan (più tardi Repubblica islamica del Pakistan) e l’Unione dell’India (più tardi Repubblica dell’India), momento in cui i genitori del regista Khan emigrano in Pakistan perché musulmani e, in seguito, in Canada. Il documentario affronta poi cosa significhi crescere in una famiglia musulmana con genitori rigidi, essendo gay e avendo a che fare con il mondo dopo l’11 settembre.
Prima della proiezione, l’animazione che tratta il tema del colore della pelle in modo attuale e divertente: “What is your brown number?” di Vinnie Ann Bose, regista e disegnatrice indiana, affronta i problemi del razzismo e i preconcetti a esso legati, associando il colore della carnagione a una serie di “pantoni”, una tavola di colori che ricorda quella del trucco dove il numero più basso rappresenta il futuro di una vita felice e professionalmente soddisfacente mentre i numeri/tonalità più alti prospettano una vita di infelicità.
Per l’omaggio ai 70 anni dall’Indipendenza dell’India, altro tema importante della diciassettesima edizione, alle 16.00 la regista Deepa Mehta sarà presente in collegamento skype per salutare il pubblico del River to River prima della proiezione di “Earth” (India-Canada, 1998, foto sopra a destra), capolavoro che ha diretto, e che appartiene alla “Trilogia degli Elementi”. Il film si svolge a Lahore proprio nel 1947, anno della partizione nonché dell’Indipendenza dell’India. Dopo questa data, la vita dei protagonisti non sarà più la stessa in quanto divisi dalla loro appartenenza a religioni differenti. Produttrice, sceneggiatrice e regista, con oltre 21 premi all’attivo e quasi altrettante candidature, Deepa Mehta è rapidamente diventata la voce della nuova India, guadagnandosi l’attenzione della critica internazionale anche grazie alle tematiche di attualità affrontate nei suoi film.
Anche i sapori e profumi dell’India saranno protagonisti al festival: alle ore 11.00, lo chef Barù, conosciuto al grande pubblico per essere volto noto della tv (grazie alla partecipazione a trasmissioni quali “Pechino Express”, “Cuochi e Fiamme”), e lo chef Umar Malik, proprietario del rinomato ristorante indiano Zafferano di Firenze, parleranno di “Sapori e segreti delle spezie e del cibo indiano”, e del loro utilizzo nella nostra cucina. L’appuntamento sarà preceduto dalla proiezione di “Stir” della regista indo-canadese Niara Modi, cortometraggio sul legame tra il cibo e le tradizioni, racconto di Laila, avvocato in carriera che, per ricordare la madre da poco scomparsa, decide di recuperare le proprie tradizioni invitando la famiglia a cena e cucinando un tipico piatto indiano di cui scopre di non saper eseguire la ricetta.
Alle 15.00 spazio ai cortometraggi in concorso che affrontano il tema dell’inadeguatezza e il peso della quotidianità, con la proiezione di “Kajal” di Paakhi A. Tyrewala, (India, 2016); “The Machine” di Tathagata Chatterjee (India, 2017); “Vaarasa” di Shreyas Chougule (India, 2017).
Completano il programma della giornata, alle 14.00 il quinto e sesto episodio della web serie “It’s not that simple”, firmata dal regista da Danish Aslam. Meera ormai consapevole del tipo di donna che vuole essere, racconta il suo segreto al marito Jayesh. Il loro matrimonio sopravviverà? Nel frattempo Jayesh ha un bizzarro incontro.
Dalle 18.30 alle 19.30 nella Saletta Mymovies, la proiezione di cortometraggi in realtà virtuale a 360 gradi in collaborazione con ElseVR e Memesys Culture Lab. Saranno proiettati: Right To Pray di Khushboo Ranka (8’); Submerged, Refugees in their own land di Nishtha Jain (8’); Yeh Ballet di Sooni Taraporevala (15’); When All Land Is Lost , Do We Eat Coal? di Faiza Khan (9’); When Borders Move di Shubhangi Swarup (6’).