“Rinascimento elettronico”, la videoarte contemporanea di Bill Viola dialoga a Palazzo Strozzi con l’arte del passato

Bisognerà aspettare il 10 marzo 2017 per poter ammirare, nel guscio accogliente di un palazzo rinascimentale fiorentino, le opere di uno fra i più grandi maestri della videoarte contemporanea, l’americano Bill Viola. In quella data, infatti, aprirà al pubblico una grande mostra – “Rinascimento elettronico”allestita dalla Fondazione Palazzo Strozzi fino al 23 luglio 2017. La scenografia delle opere di Viola (nella foto grande sopra il titolo particolare di Emergence, 2002) sarà rappresentata dal Piano Nobile e dalla Strozzina: un percorso emozionante che permetterà al visitatore di immergersi letteralmente tra spazio, immagine e suono, come sottolinea la scheda di presentazione dell’evento. Un percorso che racchiude la creatività e la sperimentazione di questo grande artista, a partire dai primi anni Settanta per arrivare alle grandi installazioni successive al Duemila.

Questa grande mostra segue in Italia quella organizzata fra l’autunno del 2008 e l’inizio del 2009 al Palazzo delle Esposizioni di Roma intitolata “Visioni interiori” a cura di Kira Perov, considerata una delle più complete. Ma nel nostro Paese Bill Viola è stato presente varie volte: a parte il legame con Firenze degli anni Settanta, da ricordare cinque opere esposte alla Biennale di Venezia nel 1995 mentre nel 2013 la sua opera “The Raft” è stata esposta a Palazzo Te di Mantova in un allestimento “dialogante” con l’affresco di Giulio Romano nella Sala dei Giganti.

“Esplorando spiritualità, esperienza e percezione Viola (nella foto piccola a sinistra) – si legge nella presentazione dell’evento fiorentino – indaga l’umanità: persone, corpi, volti sono i protagonisti delle sue opere, caratterizzate da uno stile poetico e fortemente simbolico in cui l’uomo è chiamato a interagire con forze ed energie della natura come l’acqua e il fuoco, la luce e il buio, il ciclo della vita e quello della rinascita”. Ed ecco che la magia dell’arte, in Palazzo Strozzi, promuove uno scambio fra antico e contemporaneo (già sperimentato con la mostra di Ai Weiwei che si è conclusa in gennaio con oltre 150mila visitatori). Vediamo così l’arte di Viola confrontarsi con quella degli artisti del passato, fonti di ispirazione e compagni di strada nello studio e nell’evoluzione del linguaggio artistico.

Tra l’altro Firenze, quindi il Rinascimento e le massime espressioni dell’arte, hanno avuto un’importanza basilare nella formazione di Bill Viola che (nato a New York nel 1951) ha studiato al College of Visual and Performing Arts della Syracuse University (nella foto a destra particolare dell’opera The Greetings, 1995). Il debutto delle sue opere in mostre internazionali risale alla metà degli anni Settanta, periodo nel quale – tra il 1974 e il 1976 – diventa a Firenze direttore tecnico di art/tapes/22, centro di produzione e documentazione video. Questo centro ha rappresentato l’avanguardia nella produzione di videotape d’arte negli anni Settanta ed ha permesso a tanti giovani artisti emergenti, come appunto Bill Viola (ma anche Marina Abramovic, Janis Kounellis e molti altri) di esprimere la loro creatività grazie ai mezzi messi a disposizione del laboratorio voluto da Mara Gloria Bicocche e dal marito. Lo studio ha poi chiuso alla fine del 1976 e le sue opere sono oggi consultabili a Venezia.

“Il rapporto di Viola con la storia e l’arte viene inoltre esaltato – si legge ancora nella scheda della mostra – attraverso importanti collaborazioni con musei e istituzioni quando il Grande Museo del Duomo, le Gallerie degli Uffizi, il Museo di Santa Maria Novella, ma anche con le città di Empoli e Arezzo”. (e.a.)

Orario mostra — tutti i giorni inclusi i festivi 10-20. Giovedì orario prolungato: 10-23.

Info — Tel. +39 055 2645155 — info@palazzostrozzi.org

Prenotazioni — Sigma CSC, dal lunedì al venerdì 9-13 / 14-18. Tel.  +39 055 2469600 —
prenotazioni@palazzostrozzi.org