Riflessione sulla strage di “Utoya” a Pistoia. Lo Monaco e “Il berretto a sonagli” a Firenze

Due eccellenti attori, un testo di rara intensità, una regia rigorosa: tutto questo è “Utoya”, la produzione del Teatro Metastasio (in collaborazione con Teatro Ringhiera ATIR e con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia in Italia) che approda martedì 17 gennaio 2017  alle ore 21 al Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia nell’ambito della sezione “Altri Linguaggi” della stagione di prosa del Manzoni, dopo il successo al Festival di Spoleto nello scorso luglio. Firma il testo Edoardo Erba, tra i maggiori drammaturghi contemporanei (suo anche Locandiera B&B, con Laura Morante, in prima regionale al Manzoni dal 20 al 22 gennaio 2017), con la consulenza del giornalista Luca Mariani, autore de “Il silenzio sugli innocenti” (Premio Matteotti 2014). Lo spettacolo, diretto da Serena Sinigaglia (Premio Hystrio 2015), è interpretato da Arianna Scommegna (Premio Ubu 2014) e Mattia Fabris (foto di scena di Serena Serrani).

È il 22 luglio 2011, in Norvegia. Anders Behring Breivik, “il mostro”, scatena l’inferno. Otto morti con un’autobomba a Oslo, un diversivo e poi il vero obbiettivo: 69 ragazzi laburisti uccisi uno a uno nell’isola di Utøya, il ‘paradiso nordico’, sede storica dei campeggi estivi dei giovani socialisti di tutto il mondo.
L’AUTORE: “Scrivere un testo su quanto è avvenuto a Utoya, in Norvegia, nel 2011 è un’impresa impegnativa. Il teatro non è il luogo della documentazione e dell’informazione in primis, è la sede di una riflessione. E la riflessione su un avvenimento del genere sconcerta: non è un gesto di follia, ma contemporaneamente lo è. Non è cospirazione politica, ma contemporaneamente la è. Non è un esempio di inefficienza dei sistemi di difesa, e tuttavia lo è. Non è un caso di occultamento dell’informazione, però lo è. Quando ero un ragazzo e aprivo il giornale avevo una griglia, forse un po’ rozza ma funzionale, per classificare quel che succedeva. Pareva che in tutto il mondo alcune semplici categorie bastassero per inquadrare un avvenimento, e dessero la possibilità alle persone di trovare un modo per reagire. Ma dopo il 1989 il mondo è diventato un posto molto più complicato da interpretare, e dopo il 2001 capire un evento è come entrare in un labirinto. Ciò che il Teatro, anzi la mia scrittura teatrale, può fare dentro questo labirinto è trovare dei personaggi che lo percorrano e che ce lo restituiscano attraverso il filtro della loro personalità e dei loro rapporti. Così con Arianna, Mattia, Serena e Luca, compagni in questa avventura, abbiamo scelto di tornare là, in Norvegia, quel terribile 22 luglio del 2011, a osservare tre coppie coinvolte in modo diverso in quello che stava accadendo. Attraverso di loro ho spalancato una finestra di riflessione, che se non ci dà tutto il filo per uscire da quel labirinto, per lo meno a sprazzi, ne illumina alcune zone oscure con la luce della poesia.” (Edoardo Erba)

LA REGIA: “Utoya è il tentativo di fare memoria e denuncia senza fare ‘teatro civile’, è a pieno titolo una tragedia contemporanea. Guardare ad essa è come guardare a Medea, a Edipo, a Baccanti, con la sola differenza che quanto qui viene narrato è accaduto davvero. E, forse, potrebbe ancora accadere se non facciamo attenzione a chi siamo, a quale società stiamo contribuendo a costruire, al mondo che vogliamo lasciare in mano ai nostri figli.“ (Serena Sinigaglia)

Biglietti: intero 12 euro (previste riduzioni) — prevendita alla Biglietteria del Teatro Manzoni (0573 991609 – 27112) — martedì 17 gennaio ore 16/19; la sera dello spettacolo, prevendita dalle ore 20 direttamente al Piccolo Teatro Mauro Bolognini (Via del Presto, 5 – Pistoia).

ALLA PERGOLA “IL BERRETTO A SONAGLI” CON SEBASTIANO LO MONACO

Sebastiano Lo Monaco dirige e interpreta la commedia dell’ipocrisia per eccellenza, “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello. Una produzione Sicilia Teatro in collaborazione con Festival La Versiliana / Pietrasanta – Teatro Luigi Pirandello / Agrigento. In scena alla Pergola di Firenze da martedì 17 a domenica 22 gennaio 2017 (tutti i giorni alle 20.45, domenica ore 15.45.

Nel cast Sebastiano Lo Monaco, Maria Rosaria, Carli, Celia Piscitello, Gianna Giachetti, Lina Bernardi, Rosario Petix, Claudio Mazzenga, Maria Luisa Caselli. Foto di scena di Tommaso La Pera e Giuseppe Santamaria.

L’irresistibile vicenda di Beatrice Fiorica, che vuole denunciare al delegato Spanò il tradimento di suo marito con la giovane moglie del suo maturo scrivano Ciampa, che sa ma tace, purché gli venga salvato l’onore. Beatrice fa scoppiare lo scandalo e tutta la famiglia le va contro. Spanò cerca di far apparire che non c’è stato alcun tradimento. Pirandello – si legge nella scheda della Pergola – è autore capitale della letteratura, non solo italiana, del Novecento, di cui ha rispecchiato, in modo tormentato e geniale, evoluzione e crisi. In una vasta produzione fatta di novelle, romanzi, opere teatrali, Pirandello si presenta come il creatore di un mondo di inesauribile vigore fantastico e di sorprendente modernità. Il berretto a sonagli, scritto nel 1916, è l’emblema del teatro pirandelliano, vera ‘stanza della nevrosi’.
Note di regia: “Il personaggio di Ciampa, apparentemente grottesco, è in realtà straziante, ma soprattutto è il più moderno degli eroi pirandelliani. Il “Berretto” è la storia di un uomo giovane, poco più di quarant’anni, che tradito dalla moglie accetta la condanna e la pena di spartire l’amore della propria donna con un altro uomo, pur di non perderla. Un tema drammatico e attuale che si voglia o no! Per tradizione questo personaggio è stato affrontato da attori alla fine della propria carriera, ad ogni modo avanti con gli anni. Questo travisava la forza drammatica di Ciampa, così eroico e pieno di umanità, una umanità silenziosa e astuta che gli dà la forza di difendere la sua infelicità coniugale, contro la società ridicola di quel tempo. Un personaggio insomma apparentemente piccolo ma infinitamente grande”.
(Sebastiano Lo Monaco)