Report annuale del MUS.E (2016): visitatori in calo, ma aumento delle “attività di qualità”. E per ogni euro investito, il ritorno è pari a tre

Pubblicato l’Annual Report dell’associazione MUS.E relativo alle attività 2016: un documento, arricchito da infografiche, immagini e statistiche, pensato per restituire al pubblico un bilancio di un anno di attività culturali a Firenze. Un percorso che ha visto coinvolto tutto il personale MUS.E, affiancato dall’Università degli Studi fiorentina (Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa – Facoltà di Economia e dal Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia), dall’Università di Genova e dalla Libera Università di Bolzano. Uno studio di facile comprensione, pensato per restituire uno spaccato chiaro della molteplicità di ambiti di intervento di MUS.E: dall’accoglienza ai servizi alla visita, dalle attività di mediazione culturale all’organizzazione di mostre ed eventi, dalla gestione di bookshop museali alla promozione di incontri e cicli di approfondimento nelle varie sedi cittadine. Un insieme di attività che ha permesso all’associazione di raggiungere 1.906.617 utenti, +28% sul 2015. Per azzardare una proporzione, 4 volte gli abitanti di Firenze.

Musei, visite, servizi al pubblico
Nonostante si sia registrato una flessione generale del numero dei visitatori dei Musei Civici Fiorentini (-10%), il pubblico MUS.E in assoluta controtendenza è invece aumentato (+4% scuole e +21% privati): sono state 241.630 le persone coinvolte da attività di mediazione culturale e assistenza alla visita (visite guidate, laboratori, percorsi didattici, valorizzazione del patrimonio e accompagnamento del visitatore.)
A Palazzo Vecchio, principale sede d’azione dell’associazione, nonostante un calo dei visitatori del 21%, MUS.E nel 2016 ha coinvolto 220.627 utenti, tra visite, attività e servizi di assistenza al visitatore (ad es. accoglienza per la Torre di Arnolfo). Si registra, in particolare, una maggior ricerca da parte del pubblico di attività di qualità (secondo i dati raccolti, il 99% degli intervistati ritiene importante la presenza di un mediatore che favorisca la comprensione dell’esperienza culturale), sia per quanto riguarda i privati (+21%) che per quanto riguarda le scuole (+4%). Un dato eclatante, in questo senso, è il +30% delle attività laboratoriali, in cui ai partecipanti vengono presentate le diverse tecniche che hanno caratterizzato il fare artistico nei secoli (dalla tempera all’uovo medievale fino al collage del XX Secolo). Entrando nello specifico, nel 2016 sono stati circa 87.000 i fruitori delle proposte di mediazione culturale di MUS.E, contro i 76.000 del 2015: un incremento totale del 14%. Costante il coinvolgimento dei giovani in fascia d’età 18-25, in crescita il pubblico dei giovani (4-17 anni) e degli adulti (26-64). Fondamentale il lavoro di accoglienza e informazione, con call center, biglietterie e info-point, con cui MUS.E nel 2016 ha raggiunto 1.378.408 persone.

Le mostre e gli eventi
Regina delle mostre 2016 è stata sicuramente “Jan Fabre. Spiritual Guards”, che nella sede principale (il Forte di Belvedere) ha avuto 176.225 visitatori, terza mostra in assoluto in Italia secondo i dati Artribune. Buoni risultati anche per la mostra di John Currin al Museo Bardini, che con 5.665 visitatori a contribuito a valorizzare uno dei musei più belli e meno conosciuti di Firenze (tra i Musei Civici l’unico con il segno “più”, passato da 7.584 a 11.185, +47%). In 27.904 hanno visitato la mostra in Sala d’Arme “Alfabeti Sommersi”, in 12.499 la mostra degli Arazzi medicei “Il Principe dei Sogni”. Bene anche le prime mostre del Museo Novecento (Daniela De Lorenzo, Nanni Balestrini, Gaetano Pesce) che hanno avuto 12.754 visitatori. Per quanto riguarda i grandi eventi in spazi pubblici, spesso non sono rilevabili i dati di affluenza: un caso su tutti è quello F-Light, Firenze Light Festival, che nel periodo invernale ha animato i monumenti di Firenze e proposto decine di attività culturali a tema.

Museo Novecento e Le Murate. Progetti Arte Contemporanea
Il Museo Novecento, nonostante il calo generale dei visitatori, si è reso protagonista di un anno importante dal punto di vista dell’attività culturali: a fronte dei 29.923 visitatori totali, ci sono stati 8.135 partecipanti agli eventi, + 31% rispetto al 2015 (incontri, proiezioni, workshop, performance). Ottimi risultati anche per Le Murate. Progetti Arte Contemporanea che con convegni, conferenze, mostre, laboratori e performance artistiche ha raggiunto 14.002 persone (+46% sul 2015).

Il web
Da sempre attenta ai nuovi linguaggi, MUS.E si sta affermando come uno degli esempi più virtuosi a livello italiano: una presenza attenta che ha portato ad un incremento dell’81% del sito musefirenze.it e una crescita globale dei fan/follower (su 10 profili social) del 51%.

Il personale MUS.E
Un capitolo del report è dedicato al personale, numericamente cresciuto negli ultimi anni: 72 dipendenti (fino a un massimo di 96 nel corso dell’anno, con gli incarichi stagionali), con un’età media di 36,5 anni, 7 under 30 impiegati, 51 donne di cui 10 con figli. Un’eccellenza anche dal punto di vista sociale e occupazionale.

Il Social ROI
Di carattere decisamente innovativo nel mondo culturale-museale è stato il percorso che MUS.E ha intrapreso per la prima volta nel 2017 di analisi, individuazione e calcolo – attraverso il metodo di S-ROI valutativo 2016 degli impatti generati attraverso la sua attività. L’intento principale è stato quello di restituire a tutti gli Stakeholder dell’associazione (pubblico e Comune di Firenze i principali) un valore economico/finanziario dell’attività svolta da MUS.E. Abbiamo voluto in altre parole rispondere ad una “semplice” domanda: per ogni euro investito c’è un ritorno? Se sì a quanti euro ammonta? Anche per una associazione no-profit come MUS.E, è infatti importante valutare – e prevedere – l’impatto economico e qualitativo del proprio operato. Nel caso specifico di MUS.E, era importante ”misurare” il benessere prodotto sul territorio, sull’economia e sui servizi di Firenze, la qualità della vita dei propri dipendenti, la fiducia generata verso le istituzioni e gli stakeholder, la capacità di favorire l’abitudine al consumo dei beni culturali. Attraverso uno studio di quattro mesi, che ha coinvolto l’associazione e i professori Giovanni Lombardo (Università di Genova) e Federica Viganò (Libera Università di Bolzano) è stato calcolato che a fronte di circa 1 euro investito su MUS.E, MUS.E ne restituisce 3.
L’impatto generato nel 2016, valutato in euro, ammonta a circa 3 milioni, che a fronte dell’investimento necessario a generare tale impatto (circa 1 milione di euro) produce un valore attuale netto (VAN) di impatto economico, sociale e ambientale pari a 1,9 milioni di euro.
MUS.E, in Italia, rappresenta il primo caso di misurazione del ritorno sociale degli investimenti di una associazione culturale museale in-house di un comune, e tra i pochi a livello assoluto in Europa (in cui fa scuola il Regno Unito).