Quo Vadis Opera? Dal 25 al 27 agosto un convegno di studi per capire la direzione della lirica in questo primo scorcio del nuovo Millennio. Gli appuntamenti presso la GAMC d Viareggio mentre a Torre del Lago (per il Festival Puccini) vanno in scena Tosca (il 26 agosto) e La rondine (il giorno seguente)

Prende il via giovedì 25 agosto 2002 la “tre giorni” dedicata alla ricerca di una risposta su dove va il mondo dell’opera.   Un tema interessante, uno spunto di riflessione, voluto dal direttore artistico del Festival Puccini Giorgio Battistelli nel cartellone del Festival Puccini 2022  che sarà approfondito nei corso del Convegno internazionale in programma nel giorni 25.26-27 agosto presso la Galleria di Arte Moderna e contemporanea Lorenzo Viani (GAMC Viareggio) INGRESSO LIBERO  nell’ambito del Festival Puccini e che vedrà confrontarsi sull’argomento, musicisti, musicologi, organizzatori di festival, direttori artistici.

Il convegno è curato da Michele Girardi che ha chiamato a Viareggio rappresentanti del mondo musicale.  Ora che il teatro musicale si è addentrato nel suo quinto secolo di vita è più che mai necessario riflettere sui suoi meccanismi narrativi e formali, sul suo rapporto con un mondo che è cambiato radicalmente, specie negli ultimi decenni. L’affabulatore di una volta non deve più raccontare le sue storie solamente agli spettatori dei teatri tradizionali, bensì misurarsi con gli sviluppi dell’informatica e gli utenti di internet, tenendo conto delle esperienze estetiche del passato per immaginare i tempi a venire. Su questo argomento si confronteranno un  gruppo di artisti e studiosi che si propongono di mescolare le loro competenze, per stilare una diagnosi concreta sul teatro musicale del prossimo futuro. Quo vadis opera? è la questione che verrà discussa in quattro sessioni dedicate a temi chiave, come l’indagine sul ‘canone’ operistico, la narrazione teatrale oggi, nel contesto del teatro di regia e dei Media, il ruolo degli interpreti, lo spazio scenico e altro.

Questo il programma della tre giorni 

25 agosto, h. 16.00. Puccini, Bussotti e la modernità

Un ‘siparietto’ per Sylvano Bussotti, figura poliedrica di artista a tutto campo, scomparso nel settembre del 2021, sarà un doveroso omaggio a un protagonista del teatro musicale a partire dagli anni Sessanta, un autore d’avanguardia, per il linguaggio musicale e l’articolazione drammaturgica, con un forte radicamento estetico nel melodramma e un amore speciale per Giacomo Puccini, di cui ha dato prova proprio a Torre del Lago, agli inizi degli anni Ottanta, mettendo in atto una sua idea di Festival pucciniano.

Saluti istituzionali Giorgio Battistelli.

Presiede e introduce Michele Girardi

Federica Marsico, «Gli occhi aperti verso il futuro»: Bussotti e Puccini.

Interventi di Francesco Filidei, Antoine Gindt

segue dibattito; partecipa Rocco Quaglia

h. 18.30. concerto (ingresso libero)

Sylvano Bussotti

(1931-2021)

Roberto Fabbriciani flauti e voce, Francesco Gesualdi fisarmonica, Omar Cecchi percussioni

  1. Bussotti        Rondò di scena per un virtuoso di quattro flauti (1978)
  2. Bussotti        Puccini a caccia Poemetto per voce invisibile, fisarmonica da concerto e percussioni (1994)

Omaggio a Puccini di Sylvano Bussotti, Puccini a caccia (1994), poemetto per voce invisibile, fisarmonica da concerto, e percussioni: arenaiuolo, scetavajasse, hi-hat, verga, gong, tubo, afuche-cabasa, shell wind chimes, stone wind chimes, sanza, boobams, litofono, binsasara, frusta, glasharmonika, geofono, sistro, caxixi, dobaci, guiro reco-reco, springguiro, castagnette di ferro, rombo, angklung, lujon, ‘registrazione’ del testo, recitato dall’autore.

 

26 agosto h. 10 / Un nuovo canone operistico?

Dopo i primi vent’anni del ventunesimo secolo, possiamo individuare una sorta di canone operistico, che funga da punto d’incontro fra il pubblico e gli artisti? ci sono lavori, strutture in grado di creare un orizzonte d’attesa? come si scelgono oggi i nuovi soggetti? e che ruolo rivestono nel processo creativo la figura del Dramaturg e quella del regista? In settembre il Festival della Biennale è intitolato Out of stage, e il programma propone una rassegna dedicata al teatro sperimentale, di ieri oggi domani. Potrebbe essere un punto di partenza?

Presiede Giordano Ferrari

Claudio Ambrosini, Opera come narrazione e ricerca

Marco Stroppa, Re Orso drammaturgia dello spazio

Antoine Gindt, L’Opéra peut-il être contemporain ?

L’opera del Duemila e i suoi intrecci

26 agosto, h. 15.30

Nella storia del genere-opera si possono cercare le premesse per il futuro? In molti hanno considerato Turandot come il testamento del melodramma: si possono rintracciare casi simili a partire dal secondo dopoguerra, o prevale il rinnovamento senza ripensamenti? Contestato dalle avanguardie radicali fin dai primi anni Cinquanta, il teatro musicale non ha mai smesso di attrarre i compositori, in forme diverse e nelle definizioni più varie – azione mimoscenica, mimodramma, opera rock, radiodramma, opera immaginistica, opera-video, ludodramma, teatro-danza, opera-istallazione, film-opera, opera partecipativa / interattiva / immersiva, 3D opera –, individuano categorie sempre più specifiche, fino a cogliere il carattere delle partiture, nel genere (azione musicale napoletana, leggenda musicale) o nel titolo (Bozzetto siciliano). Minimalismo, Neoromanticismo e altri ismi? Quanto conta il ludus nell’esperimento?

Presiede Gianluigi Mattietti

Giordano Ferrari, Dell’emozione lirica, andando oltre le parole (oggi e forse domani)

Francesco Filidei, L’opera oggi

Marco Mazzolini, I confini di un genere: tre esempi

segue dibattito

h. 21.15 Giacomo Puccini, Tosca. Torre del Lago, Gran Teatro all’aperto

 

27 agosto, h. 10.00

Da decenni in maniera sistematica si fa teatro musicale ovunque, non solo nelle sale dei teatri, ma oggigiorno lo spazio è anche una fonte d’spirazione specifica per gli spettacoli. Inoltre i nuovi Media, a cominciare dal computer, non sono più solamente strumenti per nuove sonorità a servizio dell’immaginazione del pubblico (com’era la musica in scena nell’opera tradizionale), ma entrano sovente da protagonisti nei progetti di autori e registici. I nuovi orizzonti mediatici consentono una diffusione del genere opera sino a qualche anno fa impensabile, che ruota attorno al perno di internet. I nuovi mercati del video sono ora spalancati per tutti, artisti, organizzatori, ecc. Le implicazioni di questa situazione sono davvero molte, ed è importante discuterle.

Presiede Fortunato Ortombina

Daniele Abbado, Per un teatro musicale senza confini

Use Friedrich, Between Schumann, Shaw and the odd opera blog – Is there a future for music criticism?

Gianluigi Mattietti, Ibridazioni di linguaggi e realtà aumentata nell’opera del xxi secolo

segue dibattito

h. 21.15 Giacomo Puccini, La rondine. Torre del Lago, Gran Teatro all’aperto