Nuovo appuntamento di grande prestigio per la XVI Stagione Sinfonica Promusica, promossa con la Direzione Musicale di Daniele Giorgi al Teatro Manzoni di Pistoia da Associazione Teatrale Pistoiese, in collaborazione con Fondazione Pistoiese Promusica e con il sostegno di Fondazione Caript. (Sopra il titolo: la pianista Angela Hewitt, ph. K. Saunders. Nelle due foto in basso: Orchestra Leonore, ph. S. Poggialini).
Sabato 15 febbraio 2020 (ore 21) per la prima volta insieme all’Orchestra Leonore, la grande pianista Angela Hewitt sarà protagonista del Concerto n. 23 in la maggiore K. 488 di W. A. Mozart e del Concerto n. 1 BWV 1052 di J. S. Bach.
Il K 488, nato nel corso della composizione de «Le nozze di Figaro», è uno dei Concerti pianistici più universalmente noti ed eseguiti del Genio di Salisburgo: come la maggior parte dei suoi concerti per pianoforte, si colloca nel suo periodo viennese (1781-1791), e fu scritto dal compositore per se stesso. Questi concerti venivano infatti presentati al pubblico viennese, con lo stesso Mozart in veste di pianista, nel corso di «accademie» per sottoscrizione che gli garantivano un’entrata sicura durante i difficili anni della libera professione. In tal modo veniva meno la preoccupazione di conformare il proprio discorso musicale alle doti e alle caratteristiche di un altro pianista, come era avvenuto per i concerti scritti a Salisburgo: in queste pagine quindi, la scrittura pianistica e la struttura formale del concerto riflettono fedelmente il pensiero musicale del suo autore, senza alcun vincolo.
Il Concerto per clavicembalo e archi BWV 1052 di Bach, proposto in questa occasione con il pianoforte al posto del cembalo, è la trascrizione di un concerto in re minore per violino andato perduto, composto negli anni in cui Bach fu Kapellmeister e direttore della musica da camera del Principe Leopold di Anhalt-Köthen (periodo in cui videro la luce capolavori come il primo volume del Clavicembalo ben temperato, le Suites per violoncello solo, le Sonate e Partite per violino solo, i Concerti brandeburghesi). Anni dopo, nel 1730, Bach si trovava a Lipsia in qualità di Kantor alla Thomaskirche e di Direttore musicale della città e del Collegium Musicum. I suoi figli Wilhelm Friedemann e Carl Philipp Emanuel erano ormai ottimi cembalisti educati alla musica dal padre il quale, probabilmente per loro, trascrisse per clavicembalo e orchestra alcuni concerti scritti a Köthen, in prìmis quelli per violino: tra questi, certamente fra i più noti è il BWV 1052.
In apertura di serata, un sestetto di fiati solisti della Leonore svelerà il tratto più sorridente della personalità di L. V. Beethovencon il Sestetto per fiati in mi bemolle maggiore op. 71: composto in una notte nel 1796, sicuramente influenzato dale Serenate e dai Divertimenti di Mozart, come anche le altre musiche per fiati scritte da Beethoven, fu accolto con favore dalla critica del tempo, che dopo la prima esecuzione del 1805 lo definì sull’Allgemeine musikalische Zeitung “una composizione che brilla per spontaneità della melodia e la sorprendente ricchezza delle idee nuove”.
Completa il programma l’elegantissimo e sorprendente Concerto in re per archi di I. Stravinskij, composto a Hollywood tra l’inizio del 1946 e l’8 agosto 1946;
Angela Hewitt, tra I maggiori virtuosi del pianoforte, nell’autunno 2016 ha intrapreso “The Bach Odyssey”, un grande progetto che il “Sunday Times” non ha esitato a definire “una delle glorie discografiche dei nostri tempi”; dedicato alla registrazione di tutte le maggiori opere per tastiera di Bach, si sviluppa in 12 recital nel corso di quattro anni, con concerti in tutto il mondo, fino al giugno 2020. Imponente la sua discografia che include anche opere di Couperin, Rameau, Mozart, Beethoven, Chopin, Scarlatti, Schumann, Liszt, Fauré, Debussy, Chabrier, Ravel e Granados. Angela Hewitt vive tra Londra, Ottawa (sua città d’origine in Canada) e l’Umbria, regione d’Italia che ama particolarmente e dove da dieci anni è direttore artistico del Trasimeno Music Festival.