Pianisti russi: Nikolai Medtner, straordinario esecutore, ma anche compositore di talento (di Fulvio Venturi)

Si conclude la rassegna dedicata ai “pianisti russi” tout court con una chiusa dedicata quasi interamente a Nikolai Medtner, straordinario esecutore coetaneo di Rachmaninov e Scriabin, e a sua volta compositore di grande talento.

di FULVIO VENTURI –

Prométhée (una reminiscenza lisztiana?) è una composizione complessa e dissonante basata in modo pressoché completo su inversioni e trasposizioni di tonalità attuate da Scriabin nel tentativo di fornire soprattutto impressioni luminose, e sotto questo profilo ci sembra più giusto inquadrare questa fascinosa pagina nell’ambito dei poemi sinfonici. Non meno complesso è l’organico di questo “Poema del Fuoco”, che prevede coro misto, pianoforte, clavier à lumières o “Chromola”, un organo ad impulsi luminosi realizzato da Preston Millar per l’esecuzione di questo brano, nonché un nutrito ensemble di fiati e percussioni.

Per tornare a Rachmaninov (a destra un ritratto del 1925 firmato dal pittoreKostantin Somov), molto più tormentato e sotto diversi aspetti meno riuscito dei precedenti è il quarto dei suoi concerti per pianoforte e orchestra, in Sol minore, op. 40, del 1926. Era il periodo in cui Rachmanininov si dedicava ad una intensa carriera di esecutore, che lo portava ad esibirsi in tutto il mondo, specialmente negli Stati Uniti, e che fatalmente rallentò la sua attività di compositore.

Dopo un’ampia revisione del primo concerto per pianoforte, attuata fra il 1916 e il 1917, con l’eliminazione di alcune parti giudicate sovrabbondanti e forse l’aggiunta di alcune nuances di gusto “alla Debussy” (tentiamo questa chiave di lettura piuttosto insolita), le nuove composizioni di Rachmaninov si erano fatte veramente rare. Il quarto concerto per pianoforte è stata un’opera tormentata e male accolta al suo primo apparire.

Lo spiccato virtuosismo che caratterizza la composizione fu scambiato per una reazione alle nuove tendenze atonali, dissonanti, dodecafoniche, e la critica applicò una etichetta passatista a questo concerto. Rachmaninov, molto sensibile alle sollecitazioni anche negative riguardo la sua opera, rimise mano immediatamente alla composizione per una prima revisione del 1928 e per la versione definitiva che fu approntata nel 1941. Non sappiamo però con quanta efficacia. Il concerto fu dedicato ad un altro grande pianista e compositore russo, Nikolaij Medtner con il quale si chiude anche il capitolo del pianismo post-romantico.

Medtner (Mosca 24 dicembre 1879 – Londra 13 novembre 1951, nel ritratto sopra il titolo, di Victor Shtemberg, dipinto nel 1909) compose esclusivamente per il pianoforte e nel suo catalogo spiccano tre concerti per pianoforte e orchestra. Tutti di ampie dimensioni, ben strutturati, completi, questi concerti sono stati recentemente rivalutati e costituiscono una delle più piacevoli novità nell’ambito del repertorio concertistico attuale.

Il primo concerto per pianoforte e orchestra di Medtner risale agli anni della prima guerra mondiale e fu composto in un solo movimento diviso in quattro sezioni. Sono riconoscibili ascendenze sia lisztiane che brahmsiane, dovute soprattutto al virtuosismo esecutivo di Medtner, e l’intera struttura appare convincente, appassionante, per quanto bisognosa di approfondimenti per essere apprezzata. Il secondo dei concerti di Medtner è dedicato a Rachmaninov che, come abbiamo visto, replicò dedicando al collega ed amico il suo “Rach 4”. Esso presenta alcuni parallelismi con il “secondo” di Rachmaninov, come la stessa tonalità in Do minore (così come il primo), e ha un incipit ugualmente intenso con una “Toccata” che ricorda la drammatica e misteriosa apertura del celebre “Rach 2”. Non si tratta tuttavia di epigonismo o di derivanza, ma di similitudini date da formazione comune e sensibilità affine. Il terzo dei concerti per pianoforte e orchestra di Medtner è noto con il sottotitolo Ballata. Appartiene al periodo inglese del musicista, successivo alla sua fuoriscita dall’Unione Sovietica e fu commissionato dal celebre pianista Benno Moisewitsch. La composizione fu ispirata dal celebre poema di Sergei Lermontov, Rusalka, una ballada, appunto, che appunto caratterizza il lavoro di Medtner e che aveva già ispirato la bella opera di Dvorak.
Estenuati e delicati fraseggi sul tema dell’amore eterno e del senso della vita.
Ascolti consigliati in ordine cronologico. I brani seguenti sono tutti facilmente reperibili online.

Mili Balakirev, Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in Fa diesis minore (1856)
Sergei Taneyev, Concerto per pianoforte e orchestra in Mi bemolle Maggiore (1876)
Anton Stepanovich Arenskji, Concerto per pianoforte e orchestra in Fa minore, op. 2, detto “Il Russo” (1881)
Nikolai Rimsky Korsakov, Concerto per pianoforte e orchestra in Do diesis minore, op. 30
Sergei Rachmaninov, concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in Fa diesis minore, op. 1 (1891)
Aleksander Scriabin, Concerto per pianoforte e orchestra in Fa diesis Maggiore, op. 20 (1897)
Sergei Rachmaninov, concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in Do minore, op. 18 (1901)
Aleksandr Glazunov, Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in Fa minore, op. 92 (1905)
Sergei Rachmaninov, concerto n. 3 per pianoforte e orchestra in Re minore, op. 30 (1909)
Aleksander Scriabin, Prométhée: Le Poème du Feu, Concerto per coro misto, pianoforte, tastiera a colori e orchestra, op. 60 (1911)
Aleksandr Glazunov, Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in Si bemolle Maggiore, op. 100 (1917)
Nikolai Medtner, Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in Do minore, op. 33 (1918)
Nikolai Medtner, Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in Do minore, op. 50 (1927)
Nikolai Medtner, Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra in Mi minore, op. 60, detto “La Ballata” (1943)

4 comments

  • Sempre di alto livello lo stile espositivo, capace di incuriosire e coinvolgere anche i non addetti ai lavori, inequivocabilmente causato e supportato dalla competenza, ormai divenuta familiarità col mondo di cui Venturi si occupa.
    Ottima e invogliante l’idea finale di suggerire una sequenza d’ascolto.

    • Grazie a lei per il commento e per la sua fedeltà nel seguirci. Cordiali saluti. Lo staff di toscanaeventinews.it

    • Grazie per essere intervenuto. Un cordiale saluto. Lostaff di toscanaeventinews.it

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