
“Pensieri. Parole”. Alla Menagère di Firenze si presenta il nuovo libro di liriche firmato da Domenico Guarino. Il 31 maggio alle ore 19
“Ho deciso di scrivere un libro di liriche perché mi è sembrato che non ci
fossero alternative. Di fronte all’enormità di quello che sta accadendo, ed
alle divisioni radicali che la pandemia prima e la guerra dopo hanno
messo in circolo, avverto, in maniera viscerale ed intima, l’inutilità del
racconto, che si fa immediatamente vuoto e vuotamente retorico.
La complessità della storia che si dipana sotto i nostri occhi, con una
vertiginosa significanza che fatichiamo addirittura a contenere, chiede
altro. Le parole non reggono. E devono farsi pensieri. E i pensieri
diventare parole.
Parole spesse, dense, complesse, affilate. Parole aggettanti, non
semplificate, non utilitaristiche. Parole adatte all’urgenza. Sofisticate.
Parole che bastano a sé stesse e che ispirano senso, chiedendo.
In questo libro, che, come sempre accade per la letteratura, ognuno può
leggere a suo modo e gusto, si ispira a cinque tensioni ideali
L’amore per la vita
L’amore per la libertà
L’amore per l’amore
L’antimaterialismo
Il tempo come circolarità dell’essere
Alla fine, come sempre mi accade, è un libro politico. Perché, se ci
pensate, è esattamente quello che manca oggi. E di cui abbiamo
tremendamente bisogno”.
(Dalla prefazione di pensieri parole)
Domenico Guarino (Battipaglia, 1968) è un giornalista professionista. Consigliere regionale dell’Ordine dei Giornalisti dal 2013, lavora a Controradio/Popolare Network. Si è occupato di strategie della comunicazione per vari soggetti pubblici e privati, collaborando con la presidenza del Senato. Nel 2008 si è aggiudicato il premio Passetti come “Cronista dell’Anno, ricevendo la targa della Corte Costituzionale per l’impegno sui temi delle minoranze etniche e delle lotta contro le discriminazioni . Ha vinto il premio Viesseux (2007, con il racconto Una casa grande come un sogno) e il premio Terzani (2008, con il racconto Il mio nome è mai più). Ha pubblicato “Di Domenica si può anche Morire” (Poliastampa, 2008), “Ordine Nuovo” (Cult, 2009), “Sono un Italiano Nero” (Cult, 2009), “Puttanopoli”, (Cult,2010), “Ribelli “(Infinito, 2011), “Io, Raimondo Ricci” (Sagep, 2013), “Gli occhi dentro” (le Piagge, 2014), “Eravamo Tanto Amati” (Effigi, 2017), La fabbrica che non volle chiudere (Cult, 2019), Radici (Effigi, 2021), Sorci (Effigi, 2021).