Parole e storie secondo Dino Buzzati: in scena a Scandicci “La boutique del mistero”. Poi “Amore a Lastra a Signa e “Dialoghi degli Dei” a Bientina

Al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci, da giovedì 16 a sabato 18 marzo 2017, ore 21, arriva un nuovo attraversamento dell’opera di Dino Buzzati. Dopo “Il deserto dei Tartari” adattato e diretto da Paolo Valerio due mesi fa al Niccolini, ecco ora “La boutique del mistero” messo in scena (foto sopra il titolo di Francesca Padovan) da TrentoSpettacoli, compagnia di produzione under35. Uno spettacolo fondato sulle parole, sui personaggi e sulle storie di Buzzati, come Il colombre e Sette piani, che parla in modo diretto al nostro tempo. “Inizialmente, se qualcuno mi avesse chiesto quali erano i temi trattati nei racconti di Buzzati – afferma il regista Giulio Costa, autore anche della drammaturgia – avrei senz’altro parlato di paura, angoscia, sogni e incubi. Lavorandoci, il mio sguardo si è posato sulla vita quotidiana, o meglio su una vita archetipica: il palcoscenico rivela costantemente la fisionomia di una famiglia chiusa dentro le pareti domestiche (d’altra parte, Buzzati stesso definiva casa sua il suo ‘mondo poetico’)”.

In scena quattro giovani attori – Woody Neri, Alice Conti, Maura Pettorruso, Stefano Pietro Detassis – restituiscono al pubblico un universo di desideri e speranze disattese, quegli stati d’animo di una società in lento declino di cui l’autore bellunese già rintracciava i primi segni negli anni Sessanta, e che oggi risultano più che mai evidenti. Una produzione TrentoSpettacoli, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Provincia Autonoma di Trento e di Ferrara OFF, Associazione Culturale Villa Buzzati San Pellegrino – Il Granaio, Associazione Internazionale Dino Buzzati.

La boutique del mistero, pubblicata per la prima volta nel 1968 con il titolo “La boutique del mistero: 31 storie di magia quotidiana”, è una raccolta di racconti scelti dallo stesso Dino Buzzati “nella speranza di far conoscere il meglio di quanto ho scritto”. Il racconto di Buzzati è un momento di indagine profonda, un’esplorazione emozionante in un’atmosfera magica. Poche volte, nella letteratura italiana, uno scrittore ha indagato così a fondo il mistero che circonda l’uomo contemporaneo, le debolezze e i paradossi che lo caratterizzano, la sua solitudine, le sue esperienze. In quest’ottica, lo spettacolo “La boutique del mistero” scritto e diretto da Giulio Costa offre al pubblico la possibilità di sperimentare la finezza di stile di uno dei più grandi autori italiani del Novecento, nelle cui parole coesistono allegorie inquietanti, spunti surreali, invenzioni fantastiche e dati di cronaca, o presunti tali, che sembrano rimandare a possibili realtà metafisiche.

“AMORE”, IL TEMPO SOSPESO DI DUE COPPIE AL’INTERNO DI UN CIMITERO

Premio Ubu 2016 come miglior novità-progetto drammaturgico e miglior allestimento scenico, lo spettacolo “Amore” della Compagnia Scimone Sframeli approda in prima regionale venerdì 17 marzo 2017 al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (ore 21 – biglietti 15/13/10 euro). Si tratta della più recente produzione della Compagnia, accolta da ampi consensi di pubblico e critica sin dal suo debutto. In scena, oltre a Spiro Scimone e a Francesco Sframeli, Gianluca Cesale e per la prima volta nella storia più che ventennale della compagnia un’attrice, la fiorentina Giulia Weber. La scena è di Lino Fiorito (già premio Ubu per lo spettacolo precedente della compagnia, “Giù”) e il disegno luci di Beatrice Ficalbi. Con “Amore”, Scimone Sframeli prosegue il proprio percorso drammaturgico ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome e sono “tutti vecchietti”.

In scena (foto a destra di Paolo Galletta) due coppie: il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere. Quattro figure che si muovono tra le tombe. La scena è, infatti, un cimitero. Il tempo è sospeso, forse, stanno vivendo l’ultimo giorno della loro vita. Dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. L’Amore è una condizione estrema e, forse, eterna. Le tenere e crudeli quotidianità del sentimento vengono qui rappresentate con la delicata poesia delle cose semplici, a partire dai gesti affettuosi e familiari, alla prova del tempo e dei ricordi, che non tornano più. Quattro vite al tramonto si muovono tra i sepolcri di un simbolico camposanto. Stanno prendendo parte all’ultimo giorno della loro vita. Due coppie comuni, senza nome: moglie e marito i primi, clandestini i secondi. “Amore” è l’appellativo con cui, quasi ossessivamente, la donna si rivolge al marito: un modo che è tipico del gergo degli affetti, in cui le parole si logorano fino a perdere il significato originario, per diventare qualcosa d’altro. Entrambe le coppie si abbandonano ai ricordi, creando un universo parallelo abitato da memorie e rimpianti, giocose affettuosità, dimenticanze e amari sorrisi.

“Queste due coppie sono vicine alla morte, ma con leggerezza infantile parlano di quello che hanno provato da giovani e di ciò che forse non è ancora perduto. – spiega Spiro Scimone – Alla fine di tutto, il senso della vita si può trovare solo nell’amore”. L’intimità scorre lungo un tempo sospeso, al ritmo di parole ripetute e ossessive che delineano dettagli di intimità domestica, ormai trasfigurate dalla nebbia della vecchiaia, dove – (cit dal testo) – “le fiamme possono arrivare all’improvviso!…Le fiamme possono divampare all’improvviso!”.

 

APERITIVO TEATRALE – Per chi lo desidera, venerdì 17 marzo dalle 20, c’è l’aperitivo teatrale, in collaborazione con Caffè La Posta (buffet e drink 6 euro, graditissima la prenotazione, tel. 055 8720058 – 331 9002510).

BIGLIETTI –  Intero 15 euro, ridotto 13 euro (over 65, under 26, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso), ridotto 10 (under 21)

“DIALOGHI DEGLI DEI”, PER LA PRIMA VOLTA INSIEME I SACCHI DI SABBIA E CIVICA

Un appuntamento di teatro raffinatamente comico per la stagione del Teatro delle Sfide di Bientina. Venerdì 17 marzo 2017 alle 21.30, I Sacchi di Sabbia presentano “Dialoghi degli Dei”. Uno spettacolo di Massimiliano Civica e della nota compagnia pisana. Con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano. Produzione Compagnia Lombardi – Tiezzi in co-produzione con I Sacchi di Sabbia e il sostegno della Regione Toscana.

Per la prima volta insieme, I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica. Due delle più grandi realtà del teatro contemporaneo italiano si confrontano con “I Dialoghi degli Dei” di Luciano (scrittore e retore greco, di origine siriane, nato a Samosata nel 125 d.C.). Si tratta di un divertissement squisitamente letterario, che attinge dal patrimonio della mitologia, per offrire un affresco originale, ironico e sorprendentemente quotidiano della cosmogonia classica. Gli scontri “familiari” tra Zeus e Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo resistono alla sfida del tempo, continuando a farci sorridere, ergendosi anzi a modello di molti meccanismi che animano la commedia moderna. È sorprendente come, a distanza di secoli, questi Dialoghi continuino ad “intrattenere” l’ascoltatore:  queste deliziose miniature, cesellate in un fraseggio agile ed arguto, continuano ad essere “discorsi per far passare il tempo”.

La data fa parte della sfida “Comicità & Storie”: spettacoli di compagnie ed artisti premiati ed acclamati. La grande comicità al servizio del raccontare storie, con Riccardo Goretti, Scenica Frammenti, Fabio Mascagni, Andre’ Casaca, Beppe Rosso e altri. Per informazioni: 328 0625881 – 320 3667354 – info@guasconeteatro.it – www.guasconeteatro.it. Biglietti: intero euro 10, ridotto euro 8.