“Parliamo di scienza 2023” a Rosignano. Villa Pertusati (il 20 maggio dalle ore 16) ospita un convegno sugli effetti delle micro e nano-plastiche nell’ambiente terrestre

Ultimo appuntamento con “Parliamo di Scienza 2023”, il ciclo di eventi sul tema scientifico naturalistico organizzati dal Museo di Storia Naturale e dall’Associazione Amici della Natura. Sabato 20 maggio, a Villa Pertusati, a partire dalle ore 16.00, si svolgerà il convegno su “Gli effetti ed il destino delle micro e nano-plastiche nell’ambiente terrestre”.
A seguito dell’elevato uso e rilascio nell’ambiente di polimeri plastici di vario genere avvenuto negli ultimi cinquant’anni ed al miglioramento della sensibilità ambientale e delle tecniche di indagine si è evidenziato l’elevato livello di inquinamento ambientale ed i conseguenti rischi per l’ambiente per l’uomo. Il livello di diffusione raggiunto in tutti gli ecosistemi si è rilevato alto con l’aggravante dell’estrema mobilità evidenziata da tali materiali. Ulteriore fattore di rischio è stata la constatazione che tale rischio si estende in modo “subdolo” durante tutto il ciclo degradativo di tali materiali con incremento del rischio per le frazioni più piccole a livello di micro e nano frammenti. Ad oggi i meccanismi degradativi sono abbastanza noti così come le tipologie di rischio per l’ambiente e soprattutto per la salute umana ingenerati da tali polimeri. Valga la considerazione di un effetto diretto dovuto alla interazione di tali frammenti (soprattutto nano) con le cellule umane ma anche un effetto indiretto quali vettori di altre molecole tossiche presenti come costituenti dei polimeri commerciali (plasticizers), molti dei quali agiscono come diruttori endocrini, sia in quanto adsorbite/assorbite dai polimeri stesi nell’ambiente (Trojan horse effect). Ad oggi esistono molte evidenze sperimentali della presenza di tali frammenti sia nelle acque ad uso civile che negli alimenti ben descrivendo il rischio per ingestione. Dobbiamo però anche considerare il rischio per inalazione. Per gli alimenti e le acque il rischio deriva spesso dagli imballaggi utilizzati. Relativamente al rischio alimentare in relazione all’inquinamento del suolo dovuto a pratiche agronomiche non ben eseguite ed allo scarso controllo di concimi organici, fertilizzanti ed acque di irrigazione ad oggi si registrano notevoli limitazioni nella comprensione dei meccanismi con cui avvengono.Questo è da imputare soprattutto a limitazioni tecnologiche per il rilevamento e quindi la caratterizzazione di tali micro e nano frammenti in ambienti complessi quali il suolo. Per questo ad oggi non è possibile fare una stima attendibile del livello di rischio dei prodotti agricoli nel merito di tali inquinanti. In pratica sappiamo quali sono i rischi per la salute e che è possibile ma non quanto sia elevata tale probabilità. Nell’intervento valuteremo, sulla base delle nostra conoscenze attuali, il rischio di contaminazione degli alimenti.
Giacomo Pietramellara è professore ordinario di chimica e biochimica del suolo presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari, Ambientali e Forestali(DAGRI,Università di Firenze. Svolge Attività didattica relativa alla funzionalità del suolo in relazione allo Stress Ambientale e Biotecnologie per lo studio e il recupero dei suoli degradati e inquinati. L’attività scientifica è correlata all’interazione suolo-pianta (rizosfera) mediante approcci chimicofisici e biologici riguardanti le attività enzimatiche e la caratterizzazione delle comunità microbiche del suolo. Responsabile editoriale di Biology and Fertility of Soils, membro dell’Editorial Board di The Open Agricultural Journal. International Journal of Environmental Quality, membro del Consiglio Direttivo della Florence University Press (FUP).