Nella quiete del monastero: a Sant’Antimo i canti gregoriani, la “via della luce” e la “via del silenzio”. Aspettando Pasqua

“Tutti gli ospiti che giungono al monastero siano accolti come il Cristo” (RSB 53,1). Fedele al significato delle parole di San Benedetto, nell’Abbazia di Sant’Antimo la comunità diocesana di Siena Colle Val d’Elsa e Montalcino continua ad accogliere i visitatori ed i pellegrini proponendo un’esperienza spirituale e culturale sulle orme dell’antica tradizione monastica benedettina. Infatti, a partire dal mese di marzo 2017, l’Arcidiocesi di Siena Colle Val d’Elsa Montalcino ha dato nuovo impulso alla vita spirituale dell’abbazia, con l’obiettivo di renderla non solo una meta di una magnifica esperienza ristoratrice per il corpo e per lo spirito, ma anche un luogo di ispirazione che ripropone la provocazione che da secoli Benedetto da Norcia lancia al mondo: quello di una vita ove la regola diviene il fondamento per una vita davvero libera (a seguire la fotogallery degli esterni e interni di Sant’Antimo, nei pressi di Montalcino).

Fondamentale è il tema dell’accoglienza degli ospiti, delle famiglie e dei pellegrini che si presentano presso l’abbazia, luogo di preghiera e di ristoro spirituale.
Al centro vi è la proposta di un percorso guidato, denominato “Via della Luce”, che consente di visitare tutti gli ambienti della chiesa e del chiostro, riscoprendone il significato spirituale e le antiche funzioni. Negli spazi esterni all’abbazia viene proposta “La via del silenzio” un itinerario per la meditazione personale tratto dalla regola di san Benedetto. Nelle terre in prossimità dell’abbazia i pellegrini potranno sostare e meditare presso l’Orto monastico di Hildegard Von Bingen, dove crescono alcune specie di piante officinali e aromatiche secondo la tradizione della monaca benedettina.

Nell’Abbazia nuove e antiche liturgie si celebrano sotto la cura del rettore nominato dal Vescovo. Siamo nel cuore dell’anno liturgico: la Settimana Santa con il Triduo Pasquale. La Santa Messa in Coena Domini e la meditazione Vigilantes in Hortu Gethsemani del 29 marzo 2018; la celebrazione del Venerdì Santo In Passione Domini; la veglia del 30 marzo e la Santa Messa Pasquale del 1 aprile. Tutte le celebrazioni saranno officiate in canto gregoriano.

“L’officina in cui diligentemente compiremo questo lavoro è l’ambito del monastero”, così San Benedetto nel Capitolo IV della regola presentava gli strumenti delle buone opere. Così nell’Abbazia di Sant’Antimo si prega con il canto, il suono, la parola e l’ascolto: il canto gregoriano. Per aiutarci a vivere autenticamente questa antica preghiera in canto vengono proposti dei seminari-ritiri sotto la guida di Livio Picotti che culminano nella preghiera delle liturgie dell’abbazia. Il primo seminario avrà inizio in occasione del Triduo Pasquale e si concluderà con la Santa Messa di Pasqua. Il secondo appuntamento è previsto nei giorni 11- 13 maggio per le liturgie della festa di Sant’Antimo. Il terzo appuntamento si svolgerà dal 1 al 3 giugno per prepararsi alla solennità del Corpus Domini.

In occasione della festa della SS. Trinità Francesca Breschi e Sara Maria Fantini guideranno un seminario sul canto delle Laude medievali, strumento di meditazione e di lode al Signore e di coesione comunitaria. Nelle Laudi, infatti, le voci della comunità si uniscono e rispondono alla voce del solista.

“L’ozio è nemico dell’anima, perciò i fratelli devono dedicarsi in tempi determinati al lavoro manuale e in altre ore alla lettura divina” (RSB 48, 1) Ora et labora: con il supporto di Francesco Mori viviamo anche l’Officina del lavoro manuale: scrittura, miniatura, disegno e preparazione dei colori minerali e vegetali utilizzati nei codici medievali saranno il tema delle giornate in Abbazia previste per i giorni 14 aprile, 28 aprile, 19 maggio e 23 giugno.

“Nel caso che un monaco forestiero, arrivando da regioni lontane, chieda di abitare in monastero come ospite…lo si accolga per quanto tempo desidera” (RSB LXI, 1-3). Il piccolo corpo di fabbrica che rimane dell’antico monastero di Sant’Antimo è adibito esclusivamente all’ospitalità di sacerdoti e religiosi che desiderano fermarsi in un’Oasi dello Spirito, per la cura della vita spirituale. Presso la foresteria monastica di Castelnuovo dell’Abate ogni pellegrino potrà trascorrere qualche giorno di ristoro spirituale.