“Memorie dell’invisibile”: al Palazzo Granducale di Livorno esposte quattro tele e una scultura di Antonio Vinciguerra che riflette sul significato della data del 25 aprile

Venerdi 23 aprile 2021, alle ore 12, a Palazzo Granducale a Livorno, è in programma la cerimonia di inaugurazione dell’esposizione di alcune opere del pittore e scultore Antonio Vinciguerra.

A pochi mesi dall’installazione Dal vuoto dell’assenza alla presenza che ci eleva, allestita sempre nella sede provinciale in occasione del Natale, si rinnova il felice rapporto di reciproca stima fra la Provincia e l’artista livornese con una ristretta ma importante selezione di opere per celebrare il prossimo 25 aprile, dal titolo Memorie dell’Invisibile.

All’iniziativa, realizzata dalla Provincia in collaborazione con l’Anppia (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti Italiani), sarà presente l’artista. (Sopra il titolo Antonio Vinciguerra, a lato una delle opere esposte a Livorno).

Interverranno il vice presidente della Provincia, Pietro Caruso, il presidente nazionale di Anppia, Spartaco Geppetti insieme al presidente provinciale Renzo Bacci e Jacopo Suggi, storico dell’arte e operatore museale, curatore dell’esposizione.

La nota critica / “Attraverso quattro tele e una scultura, Vinciguerra propone una sua personale riflessione in vista di una giornata densa di significati. Attraverso quattro tele e una scultura, Vinciguerra propone una sua personale riflessione in vista di una giornata densa di significati. L’artista che si era confrontato con il tema della Resistenza nel 2007, realizzando il monumento alle Medaglie d’oro del territorio livornese a pochi passi da Palazzo Granducale, stavolta impronta il suo dialogo rifuggendo intenti narrativi per improntare la sua riflessione sulla memoria. O meglio memorie, poiché ognuno coltiva la propria, e lo dimostra anche il 25 aprile e il ricordo della Liberazione, che anche se dovrebbe essere un evento storicizzato e condiviso, si presta ancora oggi a interpretazioni diverse.

La memoria nella nostra contemporaneità è sottoposta alla pressione di una percezione distorta e distratta del passato da parte della comunità, ed è progressivamente erosa dall’interno, saturata da parole e polemiche, che si affastellano e sovrappongono, elidendosi a vicenda.

Vinciguerra non vuole suggerire alcunché, ma vuole invece evocare uno spazio di meditazione e silenzio. Nel nitore minimalista delle sue opere che abdicano la figurazione e la resa didascalica, l’artista tenta di mettere al centro dei concetti, spesso richiamati dalle assenze e dal vuoto che si incontrano nelle sue opere. In queste superfici polite, nelle scene dove manca un protagonista o dove non si svolge alcuna azione, Vinciguerra sollecita il visitatore a far ricorso alla propria esperienza e alla propria memoria. Discorso a parte merita la tela Senza catene, un’opera iconica, realizzata a seguito delle proteste scatenate dall’omicidio in U.S.A. di George Floyd, è una risposta di Vinciguerra al dibattito talvolta anche violento, che ha visto mettere in discussione i monumenti celebrativi in molti paesi del mondo, fra cui i Quattro Mori di Livorno. Vinciguerra ha reso il monumento in maniera impersonale, adoperando una stampa in digitale, dove alla pittura è demandato invece il compito di evocare quelle inquietanti ombre che dipartono dal monumento, testimoniando ancora una volta che la memoria rimane un campo di battaglia vivo. La memoria nella nostra contemporaneità è sottoposta alla pressione di una percezione distorta e distratta del passato da parte della comunità, ed è progressivamente erosa dall’interno, saturata da parole e polemiche, che si affastellano e sovrappongono, elidendosi a vicenda”.

L’esposizione – curata da Jacopo Suggi – si potrà visitare, nelle forme consentite dalle norme anti covid, dal 26 al 30 aprile, negli orari di apertura degli uffici: dal lunedi al venerdi ore 9-13, il martedi e giovedi anche il pomeriggio fino alle 17.