L’ultimo amore, un testimone inglese e il cinema per “Tre serate con Napoleone 2022”. Al Real Collegio di Lucca dal 22 al 24 agosto. Il programma

L’ultimo amore, un testimone inglese che getta nuova luce su Napoleone a Sant’Elena e il cinema sull’epica napoleonica per “Tre serate con Napoleone” 2022. Tornano anche quest’anno nel chiostro di Santa Caterina al real Collegio di Lucca, lunedì 22, martedì 23 e mercoledì 24 agosto 2022 alle 21,30 a ingresso libero, gli eventi estivi del progetto “Da Parigi a Lucca: il gusto di vivere al tempo di Napoleone e Elisa”, ideato da Roberta Martinelli e realizzato nell’ambito del calendario “Vivi Lucca 2021” del Comune di Lucca, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e in collaborazione con Le Souvenir Napoléonien, associazione internazionale di cui Martinelli è corrispondente per la Toscana occidentale.

L’evento è organizzato dall’associazione “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana” e coinvolge, anche quest’anno, il professor Peter Hicks, docente di Storia e responsabile delle relazioni internazionali della Fondation Napoléon di Parigi, il professor Pier Dario Marzi esperto di cinema, grazie alla collaborazione con il Cineforum Cinit Ezechiele 25,17, e dopo il successo dell’anno scorso anche il regista italiano, corso d’adozione, Orlando Forioso, con un altro titolo dei suoi spettacoli dedicati alla famiglia Bonaparte, stavolta dedicato alla Toscana, all’Italia, alla Musica e all’Amore.

Il programma

Lunedì 22 agosto 2022 alle 21,30, dopo il successo dell’anno scorso, torna il TeatrEuropa di Corsica, questa volta con lo spettacolo teatrale “L’ultimu amore. La fin du rêve”, drammaturgia e regia di Orlando Forioso, con la consulenza scientifica di Jean-Marc Olivesi. Anche questo titolo fa parte della saga teatrale a episodi scritta dallo stesso regista, dal titolo “Les Bonapartes. Una famille corse”, ideata e realizzata per far conoscere le dinamiche e i meccanismi della famiglia di Napoleone. Sul palco: Giovanni Pacini-Luca Tanganelli, Paolina Bonaparte Borghese-Francine Massiani, Letizia Ramolino Bonaparte-Marie-Paule Franceschetti. Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart; costumi della Costumeria Capricci di Livorno e René-Marie Acquaviva; foto di Silvio Siciliano. 

“Questo spettacolo è dedicato alla Toscana, all’Italia, alla Musica e all’Amore – spiega il drammaturgo e regista, Orlando Forioso -. Paolina Bonaparte era considerata la più bella donna d’Europa, il Canova ci ha lasciato di lei la straordinaria scultura che ancora attrae milioni di visitatori a Villa Borghese, a Roma. Paolina era la sorella preferita di Napoleone, quella che non gli aveva mai chiesto un Regno o un governo, tranne quella del suo cuore. Il legame tra i due era di grande complicità. Paolina utilizzava le sue doti per venire a conoscenza di tutti i segreti degli uomini che frequentavano il suo letto, per riferirne all’Imperatore. Una sorta di capo dei servizi segreti. Sposa del generale Leclerc, morto di febbre gialla nell’isola di Santo Domingo, madre di Dermide, morto a 6 anni, Paolina è una donna perennemente malata. Passa le sue giornate tra terme e medici, infarcendo i suoi mali di grande teatralità. Questa donna, che ha avuto ai suoi piedi (e non solo…) più uomini di qualsiasi altra, ha trascorso l’ultimo periodo della sua vita coinvolta in una passione travolgente, inusitata per lei, verso un giovane musicista italiano: Giovanni Pacini.  Giovanni Pacini era molto bello. Ed era giovane. Compositore nato a Catania per caso (i suoi genitori erano attori e cantanti) e morto a Pescia, fin da ragazzo era noto nel mondo teatrale per le sue opere liriche e le sue cantate. Maestro di cappella di Maria Luisa di Borbone-Parma, Pacini era di casa in molti teatri d’opera d’Italia, dal San Carlo di Napoli alla Scala di Milano, da Trieste a Firenze, da Roma a Torino. Nella sua vita avrà composto più di 80 opere. Si incontrarono al Teatro Argentina di Roma, ad una rappresentazione del Matrimonio segreto di Gaetano Donizetti. Tra la principessa e il musicista scattò un disequilibrato rapporto affettivo. Correvano voci che lei fosse folle di lui, ma lui la utilizzasse per la sua carriera. In ogni caso i due hanno vissuto la loro storia d’amore a Villa Paolina a Viareggio, fatta costruire dalla Principessa Borghese appositamente per questo loro folle e impossibile amore. La villa sorge proprio di fronte alla spiaggia dove Lord Bayron pose il cadavere del poeta e amico inglese Shelley, morto annegato, su una pira di legna a cui diede fuoco. Quello di Paolina e Giovanni fu amore intenso, ma tormentato dalla gelosia di lei e dalla giovinezza di lui, e che infine si rivelerà essere l’ultimo sprazzo d’amore e di speranza per la perennemente malata e bipolare Paolina”. 

Lo spettacolo intreccia la vita di tre generazioni: la più che quarantenne Paolina, la quasi ottantenne Letizia e il venticinquenne Giovanni, detto Nino. E su tutto aleggia l’ombra di Napoleone. Proprio la notizia della sua morte rinsalda il rapporto tra la Principessa e il musicista. Giovanni l’aiuta ad un uscire da uno stato depressivo che la stava conducendo al suicidio. 

L’arrivo di Madame Mère a Viareggio porterà la soluzione per il giovane, e la fine dei sogni per Paolina.  

Lo spettacolo è una produzione TeatrEuropa di Corsica su richiesta della Maison Bonaparte (Ajaccio)/SCN Musée Malmaison (Parigi) e del Comune di Ajaccio, con il sostegno della Collectivité de Corse. 

Martedì 23 agosto 2022 alle 21,30 Peter Hicks, docente universitario di storia, storico e responsabile delle relazioni internazionali della Fondation Napoléon di Parigi, terrà un incontro dal titolo “Quattro inglesi in visita a Napoleone all’isola d’Elba, 1814”.

“Alla fine della sua carriera (1814-1815) Napoleone ha dovuto incontrare un numero crescente di inglesi – spiega Peter Hicks -. Politici, marinai, dottori, soldati, amministrativi… la lista è lunga. Solo all’isola d’Elba sono venuti a trovarlo in 61, tutti inviati della Corona inglese. Durante il viaggio verso l’esilio di Sant’Elena, sul bastimento Northumberland, nelle sue riflessioni Napoleone ne ricorda 4 (“di sinistra” si direbbe oggi), di quelli che nelle Camere di Westminster consideravano la Francia napoleonica come un modello da seguire, almeno nella sua versione del consolato. Questi politici inglesi sono il visconte Ebrington, il signor George Granville Venables Vernon (cugino di lord Holland, ‘capo di partito’ della sinistra), il suo amico John Nichols Fazakerly e il giovanissimo Frederick Sylvester North Douglas. Un ultimo, finora dimenticato dagli storici, visitatore britannico di Napoleone all’isola d’Elba, era il nobile cattolico George Silvertop (1775-1849), proprietario terriero nella contea di Northumberland. Napoleone a Sant’Elena (nel marzo di 1817) confessò al suo dottore, Barry O’Meara, che l’intervista con Silvertop lo spinse a tentare un ritorno. Questa conversazione getta luce su questo nuovo testimone di Napoleone all’isola d’Elba, sul presunto ‘disimpegno politico’ di Napoleone, sulle sue attitudini, i suoi pensieri, la sua manipolazione dei visitatori britannici, la sua inesauribile capacità di immaginare future possibilità”.

Gli incontri si concludono mercoledì 24 agosto 2022 alle 21,30 in collaborazione con il Cineforum Cinit Ezechiele 25,27: Pier Dario Marzi parla di “Kolberg, La cittadella degli eroi”, film di Veit Harlan uscito nel 1945 e ultima produzione del cinema di propaganda nazista, un kolossal ispirato ad un episodio delle guerre napoleoniche con migliaia di comparse, realizzato da un regime vicino al collasso, per sollevare il morale del popolo tedesco ormai allo stremo.

“Quando la Germania era ormai allo stremo delle forze, al termine della Seconda Guerra Mondiale, con la sconfitta ormai imminente, tra le mosse disperate che fece il governo del Reich ci fu anche quella di produrre un film, un vero e proprio kollossal che, una volta distribuito nelle sale tedesche, avrebbe dovuto rinfrancare e rinvigorire il morale fiaccato della popolazione tedesca rilanciando uno spirito di resistenza che pareva andando demolendosi – spiega Pier Dario Marzi -. Così viene realizzato il film Kolberg, da noi poi tradotto ne La cittadella degli eroi, interpretato da Heinrich George, Kristina Söderbaum, Horst Caspar, Gustav Diessl e Paul Wegener, che uscì nel gennaio del 1945 e che raccontava la strenua resistenza di una cittadina prussiana assediata dalle truppe napoleoniche durante le guerre del 1807. Doveva diventare, per gli spettatori del Reich, la metafora della resistenza tedesca di fronte agli invasori sovietici e americani. Veit Harlan era uno dei registi più importanti del cinema tedesco, già autore di altri film devoti al nazismo. La produzione fu sovvenzionata direttamente dal governo nazista e l’uso delle comparse fu massiccio per rendere ancora più d’impatto la pellicola. Un esempio di cinema di propaganda al servizio di una ideologia che si stava sfaldando e che si appellava attraverso il linguaggio emotivo del cinema alle ultime stille di energia del popolo tedesco per sopravvivere alla distruzione inevitabile”. 

Nella serata del 24 agosto si ripercorreranno le fasi di realizzazione del film, praticamente misconosciuto in Italia, e si analizzeranno, attraverso la visione delle sequenze più significative, la ricostruzione storica di un avvenimento dell’epopea napoleonica distorto dagli intenti ideologici e morali che il film doveva veicolare.

Ingresso libero, accesso da via della Cavallerizza.

Info su http://napoleoneeilsuotempo.wordpress.com e su www.facebook.com/napoleonidi 

Il progetto “Da Parigi alla Toscana: il gusto di vivere al tempo di Napoleone e Elisa” (http://napoleoneeilsuotempo.wordpress.com) è nato nel 2007 sulla scia del rinnovato interesse verso il periodo napoleonico lucchese e toscano, stimolato dalle mostre e dal lavoro realizzati a partire dal 2002 dalla dottoressa Roberta Martinelli a Palazzo Ducale, e comprende iniziative che si svolgono durante tutto l’anno in diversi luoghi della Toscana (Lucca, Livorno, Elba). 

In questi anni ha preso vita una lunga collezione di eventi, tra cui si ricorda la mostra che Roberta Martinelli e Velia Gini Bartoli hanno curato ed allestito al Musée de l’Armée di Parigi, dal titolo “Avec Armes et bagages. Dans un mouchoir de poche” (2012 –2013) con la partecipazione di 25 soggetti tra musei, biblioteche internazionali e raccolte private, nata in seguito alla mostra “Mito e Bellezza” (Lucca, 2009-2010). 

Grazie agli studi inediti condotti in archivi italiani e francesi, recentemente è stato riportato all’aspetto originario il Palazzo dei Mulini di Portoferraio, reggia imperiale di Napoleone all’isola d’Elba, nella suddivisione degli spazi e nelle facciate che egli aveva voluto. L’intervento è oggetto del volume di Roberta Martinelli e Velia Gini Bartoli “Napoleone Imperatore, imprenditore e direttore dei lavori all’Isola d’Elba”, Gangemi 2014. 

È stata presentata nel maggio 2015 all’Archivio di Stato di Lucca una preziosa scoperta tutta toscana: la cravate che l’Imperatore lasciò all’Elba, sul suo cuscino, la notte della fuga, mentre nel 2017 l’associazione ha presentato al pubblico due frammenti di tessuto ricamato del tempo di Elisa e Napoleone, di committenza principesca. Sempre del 2017 la collaborazione con il Centro studi Luigi Boccherini per un omaggio al musicista lucchese e alla sua musica per il ballo del Fandango, e la tavola rotonda in preparazione del VII Forum Consultivo degli Itinerari Culturali del Consiglio D’Europa “I Bonaparte a Lucca e in Toscana: i percorsi napoleonici fra storia, turismo ed enologia”.

Nel 2018 l’associazione ha approfondito gli aspetti legati al costume e all’etichetta nelle feste e nei balli di corte, partecipando alla manifestazione “Il Desco” ed avviando anche una collaborazione con la Fondazione Carnevale di Viareggio. 

Nel 2019 l’associazione ha dato vita al percorso olfattivo “Il naso e la storia”, allestito a Palazzo Ducale, ideato e curato da Simonetta Giurlani Pardini, cui ha fatto seguito percorso di analoga ispirazione, ma en plein air, nel giardino di Villa Reale a Marlia. 

Nel 2020, dove reso possibile dalla pandemia, l’associazione ha proseguito con le attività di divulgazione con incontri e lo spettacolo di reading teatrale e musicale dedicato a Elisa e interpretato da Cristina Puccinelli nei panni della Principessa e Anna Livia Walker all’arpa. 

Nel 2021 l’associazione ha partecipato alle iniziative nazionali per il bicentenario napoleonico. Nello stesso anno, le “Conversazioni napoleoniche” nate nel 2007 a Villa Bottini e proseguite dal 2008 fino al 2019 nel chiostro di San Micheletto, si sono spostate nel chiostro di Santa Caterina del Real Collegio di Lucca con il titolo “Tre serate con Napoleone”. 

Nel 2022 hanno preso il via “I Martedì del Palazzo”, incontri sulla storia di Palazzo Ducale realizzati nell’Armeria del palazzo, sede della Provincia di Lucca, in collaborazione con l’ente.