Livorno, Pietro Mascagni, il Teatro Goldoni e il Carnevale. Sul palcoscenico “Le Maschere” del grande compositore, le forme di un carro allegorico di Viareggio e nel finale una “Furlana” intonata da 125 bambini della scuola primaria Carducci. E gli spettatori sono invitati a presentarsi in maschera per la “prima” del 10 febbraio (ore 20). L’opera si replica poi sabato 11 (sempre alle ore 20)

Irrompe in pieno Carnevale, venerdì 10 e sabato 11 febbraio alle ore 20, sul palcoscenico del Teatro Goldoni di Livorno “Le Maschere”, la commedia lirica e giocosa di Pietro Mascagni realizzata dalla Fondazione Goldoni in collaborazione con la Fondazione Carnevale di Viareggio: “Celebrare vuol dire condividere… è questo soprattutto che ci piace di questo anniversario dei 150 anni del Carnevale di Viareggio – ha affermato la presidente della Fondazione viarregina Maria Lina Marcucci – la possibilità di fare festa e poterlo celebrare anche con la città di Livorno, con un Teatro come il Teatro Goldoni che riteniamo un monumento alla musica e all’identità toscana, un’occasione che ci rende ancora più felici”. E così tra le tante maschere della tradizione carnevalesca in scena non potrà mancare Burlamacco, insieme a quelle che sarà lo stesso pubblico a portare in Teatro: da qui, l’invito a presentarsi mascherati alla prima rappresentazione, anche con una semplice mascherina. (Sopra il titolo e in basso: immagini dalle prove dell’opera “Le Maschere”).

Le Maschere tornano al Goldoni in un nuovo allestimento dopo 40 anni e dopo l’edizione del centenario nel 2001 al Teatro La Gran Guardia con la regia di Lindsay Kemp, di cui saranno ripresi alcuni suoi costumi. L’opera debuttò il 17 gennaio 1901 con un tratto originale: sette teatri allestirono in contemporanea la prima rappresentazione (Costanzi di Roma, Scala di Milano, Carlo Felice di Genova, Regio di Torino, Fenice di Venezia, Filarmonico di Verona, e S. Carlo di Napoli, quest’ultimo con due giorni di ritardo per indisposizione del tenore). Gli esiti di quelle première furono molto contrastanti, con un unico successo nel Teatro della capitale dove sul podio c’era lo stesso Mascagni. Le Maschere probabilmente spiazzò il pubblico del tempo: troppo innovativa e diversa dal linguaggio del compositore livornese allora conosciuto, che era stato capace di aprire solo undici anni prima con Cavalleria rusticana un nuovo periodo per il melodramma. Con Le Maschere, Mascagni fu indubbiamente capace di guardare al Rossini comico ed alla Commedia dell’Arte, ma con tratti stilistici suoi propri, muovendosi con disinvoltura e leggerezza tra i canoni dell’opera buffa, passando dal comico al patetico, tra stili, arie e danze antiche (pavana, furlana), trattate con grazia settecentesca ma con uno sguardo sicuro al mondo dello spettacolo del suo tempo.

“La musica di quest’opera appare subito fluida, nuova e fresca – afferma un direttore d’orchestra di salda esperienza mascagnana come Mario Menicagli, chiamato alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Goldoni – pur nella sua attenzione e rimandi alla tradizione. Nell’affrontare la partitura, mi sono posto un primo problema che non fu estraneo a Mascagni stesso dopo le (burrascose) prime dell’opera: se fosse cioè possibile trovarne una prassi esecutiva più asciutta ma assolutamente rispettosa dello svolgersi della commedia lirica con le intuizioni e trovate che, con il suo librettista Luigi Illica, seppe infondere in questo lavoro. Noi ci abbiamo provato”. 

L’allestimento si avvale della regia, scene e costumi di una coppia di estrosi e creativi registi palermitani, Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, con una solida esperienza in campo teatrale nella prosa e nel panorama lirico dei nostri giorni: “Mascagni chiedeva attitudini vere e verità scenica agli interpreti, capacità attoriali e non solo di canto – hanno dichiarato – e cercheremo di restituire nello spettacolo una dimensione narrativa che si avvicini molto alla Commedia dell’Arte e faccia percepire il rapporto tra uomo e maschere, ciò che è evidente e ciò che può sembrare nascosto: Ogni uomo mente ma dagli una maschera e sarà sincero è una massima di Oscar Wilde e da questa siamo partiti”.

Rivivranno così le roccambolesche vicende amorose di Rosaura e Florindo, la cui felicità viene compromessa dall’arrivo del terribile Capitan Spavento con il suo fido servitore Arlecchino, mentre sulla scena prenderà forma poco per volta un grandissimo carro del Carnevale di Viareggio: “Siamo stati a visitare i carristi mentre lavoravano alla preparazione dei carri – aggiungono i registi – ed abbiamo immaginato il palcoscenico come l’hangar in cui nascerà il Carro di Tespi con cui gli attori della Commedia dell’Arte andavano a giro per portare le storie delle Maschere italiane”.

Questi i personaggi ed interpreti: Pantalone de’ Bisognosi, ricco proprietario Vladimir Alexandrovich, Rosaura, sua figlia Silvia Pantani / Valentina Corò, Florindo, giovane laureato, amante corrisposto di Rosaura Matteo Falcier, Dottor Graziano, uomo di legge Giacomo Medici, Colombina, sua domestica, confidente di Rosaura, promessa sposa di Brighella, Rachele Barchi / Irene Bonvicini, Brighella, venditore ambulante, confidente di Florindo Marco Miglietta, Il Capitan Spavento, Balandrano di casa Balandrana Min Kim, Arlecchino Battocchio, suo servitore Didier Pieri, Tartaglia, domestico in casa di Pantalone Massimo Cavalletti; light designer Michele Rombolini; Orchestra e Coro del Teatro Goldoni, Maestro del coro Maurizio Preziosi. 

La sera della prima, sarà seguita ed animata al termine da 125 bambini e bambine della Scuola Primaria “G. Carducci” di Antignano (classi 3A – 3B – 4C – 5A – 5B): saranno loro ad intonare una scatenata “Furlana” indossando le maschere preparate per l’occasione: “Insieme a loro, gli studenti della Scuola di Musica Clara Schumann di Collesalvetti – aggiunge Mario Menicagli – che insieme all’orchestra e coro del Goldoni ricorderanno a ciascuno di noi come tradizioni e musica siano componenti forte e gioiose della nostra cultura, beni senza tempo da salvaguardare e far conoscere”.

Biglietti in rapido esaurimento per entrambe le rappresentazioni; il botteghino del Teatro Goldoni (tel. 0586 204290) è aperto aperto il martedì e giovedì ore 10-13, il mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30-19.30 ed online su www.goldoniteatro.it