Livorno, il Goldoni inaugura la stagione di prosa con la prima versione teatrale italiana di “Orgoglioe pregiudizio” di Jane Austen. Regista (e attore) Arturo Cirillo. Il 16 dicembre alle ore 21

Giovedì 16 dicembre 2021, alle ore 21, si inaugura la stagione di prosa del Teatro Goldoni di Livorno con un evento eccezionale: la prima versione teatrale italiana di Orgoglio e pregiudizio, il grande romanzo ottocentesco di Jane Austen, per la regia di Arturo Cirillo e l’adattamento teatrale firmato da Antonio Piccolo. L’opera della scrittrice inglese Jane Austen è una delle pietre miliari della letteratura mondiale e vanta innumerevoli versioni cinematografiche e teatrali, ma il viaggio di Arturo Cirillo, assieme alla sua compagnia si preannuncia sorprendente, lontano da ogni visione consolidata della storia delle sorelle Bennet.
Lo sguardo registico di Cirillo celebra, tra conversazioni asciutte e giochi di coppie e di specchi, il mito di questo romanzo, la sua ironia, le pungenti descrizioni di un mondo lontano. 

Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen (Tutte le foto di scena sono di Giulia Di Vitantonio)

Saranno in scena insieme a lui Valentina Picello, Francesco Petruzzelli, Sabrina Scuccimarra, Rosario Giglio, Eleonora Pace, Giacomo Vigentini, Giulia Trippetta. Le scene sono di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Camilla Piccioni e le musiche originali di Francesco De Melis.

Regista e attore tra i più interessanti della scena nazionale, Cirillo ha dalla sua una pratica di ironica demistificazione dei classici, a partire dall’amato Molière. Questa messa in scena asseconda anche una particolare passione per l’Ottocento del regista che ci racconta i perché: «Sono affascinato dal rapporto fra i grandi romanzi dell’epoca e la scena. Perché l’ironia di questa scrittrice, il suo sguardo acuto ma anche distaccato sui suoi personaggi l’amo molto. Perché il mondo della Austen dove apparentemente non accade mai nulla di eclatante, abitato per la maggior parte da creature che stanno abbandonando la fanciullezza per diventare ragazze da marito o giovani scapoli da sposare, mi affascina; con tutto il pudore, i turbamenti, le insicurezze, e anche l’orgoglio e i pregiudizi che la giovinezza porta con sé.
Ma per Cirillo portare a teatro la Austen vale la pena per tanti motivi: «Quel mondo dove ci si conosce danzando, ci si innamora conversando, ci si confida con la sorella perché i genitori sono prigionieri del proprio narcisismo, non mi sembra così lontano da noi. Soprattutto pensando a queste eroine spinte a sposarsi anche per avere finalmente un sostegno economico, sottraendosi allo stesso tempo all’indecorosa condizione di zitelle. Anche se poi la povera e zitella Jane Austen (che non lasciò mai la propria famiglia) si divertì a sottrarsi a tutto con i suoi romanzi, che sono una spietata critica e un’amorosa dichiarazione d’appartenenza alla propria epoca. Jane Austen reinventa la realtà attraverso la sua rappresentazione, ma mai smettendo di essere vera. Come avviene in teatro».Tutta la storia si gioca fra balli e scambi di sguardi, fra visite di cortesie e scortesi e pungenti pettegolezzi, fra confronti impietosi e miraggi sponsali.

Il regista ha asciugato il romanzo e ha privilegiato la storia di due delle cinque sorelle. Da una parte c’è Jane innamorata del bel Charles e dall’altra c’è Elizabeth, spigolosa e determinata che va in cerca dell’amore vero e, anche quando sembra averlo trovato, lo mette alla prova. Orgoglio e pregiudizio di Arturo Cirillo – prodotto da Marche Teatro – conferma la maturità di un regista e attore che sa restituire al pubblico la semantica del teatro di tradizione, ma concedendosi di non affidarsi alla sola rappresentazione, ma di voler spalancare l’azione a un pensiero che indaga l’insostenibile leggerezza delle relazioni amorose e familiari.

Biglietti in vendita al botteghino del teatro (Tel.0586 204290) martedì e giovedì ore 10/13, mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30/19.30; anche on line su www.goldoniteatro.it