L’India contemporanea, gli amori, le passioni: al via giovedì 5 dicembre a Firenze (fino al 10) il River to River Florence Indian Film Festival. Proiezioni (al cinema La Compagnia), eventi, conferenze, lezioni di cucina e due mostre fotografiche
Amori, passioni e ritratti dell’India contemporanea in un viaggio per immagini, tra passato e futuro: dal 5 al 10 dicembre 2019 torna a Firenze la 19/ma edizione del River to River Florence Indian Film Festival, l’unico festival in Italia che racconta il volto dell’India oggi tra proiezioni, mostre, talk, lezioni di cucina ed eventi off, che si terrà tra il cinema La Compagnia (via Cavour 50/r) e vari spazi della città. Con 40 eventi in cartellone, il programma del festival diretto da Selvaggia Velo presenta lungometraggi di finzione, documentari e cortometraggi, tutti in prima italiana, alla presenza di ospiti internazionali tra registi e attori. Di ogni categoria il pubblico decreterà il vincitore, a cui sarà assegnato il “River to River Audience Award”.
Il festival, per il secondo anno, si affiancherà del sostegno della Bagri Foundation, una fondazione a gestione familiare impegnata nella promozione dell’arte e della cultura asiatica. Animata dal desiderio di stimolare, coinvolgere e ispirare, la Fondazione offre ad artisti e studiosi di tutta l’Asia o a chiunque sia ispirato dal continente una più ampia visibilità sul panorama internazionale, valorizzando un variegato programma di film, arte visiva, musica, danza, letteratura, studi e conferenze (https://www.bagrifoundation.org). La Bagri Foundation è lieta di supportare il River to River Festival per il secondo anno, in occasione della diciannovesima edizione della rassegna: ‘Il Festival rappresenta una fantastica opportunità per illustrare la diversità culturale di un paese ricco e vivace come l’India, grazie a un programma eclettico di cortometraggi, documentari, film, incontri e mostre”.
APERTURA E CHIUSURA
Il festival sarà inaugurato dalla prima italiana di The Sky is Pink – presentato in sala dalla regista Shonali Bose – che segna il ritorno dell’attrice super star di Bollywood, Priyanka Chopra Jonas. Il lungometraggio, tratto da una storia vera – e reduce dal grande successo di pubblico al Festival di Toronto – racconta della coppia Aditi e Niren e della loro storia d’amore che dura da 25 anni, narrata dal punto di vista della loro figlia adolescente, Aisha (giovedì 5 dicembre,ore 20.30).Emozioni in salsa Bollywood sono gli ingredienti principali di Kandasamys: The Wedding di Jayan Moodley, che chiuderà il festival (martedì 10 dicembre, ore 20.30). Il grosso grasso matrimonio indiano di Jodi e Prishen ha un solo ostacolo: le loro mamme. Riusciranno a raggiungere il tanto agognato lieto fine?
LUNGOMETRAGGI IN CONCORSO
Il programma dell’edizione 2019, con 6 lungometraggi, intercetta la più stringente attualità declinata attraverso varie sfumature e tematiche:dall’ambiente al paesaggio, dai nuovi rapporti di coppia alle famiglie tradizionali, dai problemi della povertà all’India nascosta, poco vista, di territori lontani. Di seguito i titoli che competeranno al premio del pubblico: The Last Color di Vikas Khanna, storia di un’avvocatessa, segnata da una tragica vicenda personale, torna nella sua città natale e si batte per abolire un’antica tradizione che proibisce alle vedove di celebrare il Festival dei Colori di Holi (sabato 7 dicembre, ore 16); Badhaai Ho (Congratulations!), una vivace commedia del regista Amit Sharma che affronta il tema attuale della maternità tardiva. Racconta di Nakul e della sua famiglia, le cui vite cambiano quando la madre quarantacinquenne scopre di essere incinta. Quando la notizia si diffonderà, parenti e amici affronteranno un argomento che è ancora tabù (venerdi6 dicembre ore 20.30); spazio al thriller in Badla di Sujoy Ghosh che vede Taapsee Pannu (l’attrice ospite del festival nel 2018) e il divo osannato in tutto il mondo Amitabh Bachchan (ospite di River to River nel 2012) nei panni di una donna accusata di omicidio e di un celebre avvocato che viene ingaggiato per difenderla (sabato 8 dicembre ore 20.30 alla presenza del produttore Sunir Khetarpal).
E poi Namdev Bhau- In search of silence della regista Dar Gai, poetico viaggio di un anziano autista vicino alla pensione, che sopraffatto dal costante rumore della tentacolare città di Mumbai in cui vive, decide di partire per la favolosa “Silent Valley” sull’Himalaya, dove il silenzio è assoluto con la colonna sonora firmata da Andrea Guerra (lunedì 9 dicembre ore 20.30). Basato su un racconto popolare,Hellaro di Abhishek Shah (che sarà presente in sala domenica 8 dicembre alle 20.30 per presentare il suo film) racconta la vita delle donne di un villaggio nel Rann di Kutch – la cui unica occasione di fuggire dall’oppressione della società patriarcale è il tragitto quotidiano verso il pozzo per l’approvvigionamento dell’acqua – che viene sconvolta dall’arrivo di un uomo misterioso, che con la sua musica le aiuterà a trovare una via di fuga. E infine, tratto da Gente di Dublino di James Joyce e interpretato da un cast stellare di attori bengalesi Basu Paribaar (The Bose family) di Suman Ghosh pone al centro della trama i festeggiamenti dei cinquant’anni di matrimonio di Pranabendu e Manjari, che saranno per gli invitati un’occasione unica per scoprire i misteri della famiglia (domenica 8 dicembre, ore 16).
DOCUMENTARI IN CONCORSO
Ampio spazio anche al cinema documentario con 6 titoli. Indian Space Dreams della regista Sue Sudbury, la quale, nell’arco di cinque anni segue il lavoro di tre scienziati spaziali in preparazione per il lancio del primo satellite astronomico a Mumbai, con un budget molto inferiore a quello della Nasa. Il duro lavoro darà i suoi frutti? La regista sarà presente in sala (domenica 8 dicembre, ore 18); uno sguardo all’antica tradizione di fare il pane, nella regione del Kashmir raccontata dai panettieri in prima persona, nel documentario Kandurwan, Baking History di Mehvish Rather (martedì 10 dicembre, ore 18); My Home India della regista AnjaliBhushan (ospite del festival sabato 7 dicembre, ore 18.30) che filma le testimonianze dei superstiti polacchi dei campi di concentramento della Seconda guerra mondiale che, liberati, furono accolti in un campo di rifugiati a Kolhapur, in India). In Welcome Valentine il regista Dhruv Satija racconta la storia di un prete hindu non conservatore che sposa coppie che la società e la famiglia non approvano. Tutto questo sullo sfondo del tempio di Hanuman a Ahmedabad, in Gujarat (lunedì 9dicembre, ore 18); la biancheria intima femminile è al centro del breve documentario Not for display di Saadgi Gupta (venerdì 6 dicembre, ore 18) e infine The Soccer City di Sachin Balasaheb Suryawanshi, sulla città di Kolhapur e il calcio, uno sport che negli anni della guerra ha avuto un unico scopo: unire le differenze (sabato 7 dicembre, ore 18).
CORTOMETRAGGI IN CONCORSO
Storie brevi che conducono per mano gli spettatori alla scoperta di un’India sempre diversa e sempre sorprendente. Ne sono la prova i cortometraggi in programma. Sabato 7 dicembre (dalle 15.00) una selezione di corti affronterà i sogni nel cassetto, le sorprese inaspettate della dura realtà femminile con le proiezioni di: Azaar di Myriam Raja; The Gift di Kiran Nagdev; Bebaak di Shazia Iqbal e Geethanjali di Sachin Dheeraj Mudigonda. Domenica 8 dicembre, dalle 15.00 verrà tracciato un percorso sui viaggi di riflessione e la trasformazione personale: A Flowering Tree di Meera Krishnamurthy (immagine sopra il titolo); Seher di Sachin Aggarwal, che sarà presente in sala; The Ice-Man di HeerakShah, e Glitch di Shubham Yogi.
SERIE WEB
Il festival River to River ama le serie web e ogni anno propone al pubblico le serie made in India più interessanti in circolazione per proporre uno sguardo nuovo sulla serialità e la narrazione. Quest’anno sono in programma: Made In Heaven, le avventure di due wedding planners alle prese con matrimoni indiani sempre diversi e Four More Shots Please, le vite di quattro amiche nella frenetica Mumbai, in una sorta di Sex and the city in stile indiano.
PROIEZIONI SPECIALI
Tra le proiezioni fuori concorso, A Throw of Dice di Franz Osten. Basato su uno degli episodi principali dell’antico poema indiano Mahabharata, il film in bianco e nero racconta la storia di Ranjit e del perfido Sohan, due re con la passione per il gioco d’azzardo e per la stessa donna, Sunita. Girato in Rajasthan nel 1929, il film è stato di recente restaurato dal British Film Institute (sabato 7 dicembre, ore 11.00). Al festival due proiezioni che accostano la vita frenetica delle città indiane alla ricerca del silenzio: The River di Ines von Bonhorst e Yuri Pirondi. I due registi, che saranno presenti per la proiezione, attraverso una prospettiva fuori dagli schemi e una colonna sonora dinamica, filmano i legami che esistono tra il fiume e l’umanità (domenica 8 dicembre, ore 18) e Dialog di Souvik Chakraborty, dove musica e immagini si intrecciano, per raccontare la vita frenetica delle strade di Mumbai (lunedì 9 dicembre ore 20.30). Infine, in programma anche i cortometraggi vincitori del concorso Advantage India: The Perfect Match di Neha Pawar e Dhoop Haskar Boli di Ramesh Sharma (martedì 10 dicembre ore 17.30).
VIAGGI TRASVERSALI NELL’INDIA DI OGGI
La matinée di domenica 8 dicembre sarà dedicata a un dialogo sul tema del viaggio. Subito dopo la proiezione del cortometraggio 09:09 F di Avinash Medhe, animazione sulle dinamiche all’interno di un affollato treno di Mumbai che riflettono l’immagine di una società restìa a fare spazio agli outsider, ci sarà un talk in cui interverranno Pierpaolo di Nardo, viaggiatore, scrittore e travel designer (maldindia.it) e Marco Restelli, indologo, giornalista e blogger (milleorienti.com).
INDIA E FOTOGRAFIA
Tra gli eventi collaterali, due mostre fotografiche in programma. La prima “Quel che resta dell’India” dei fotografi Umbero Coa e Nicolò Panzeri presso la Fondazione Studio Marangoni (opening 5 dicembre ore 18.00 in via San Zanobi, 19r). I due ex studenti Fondazione Studio Marangoni, alla loro prima esperienza lavorativa fuori dall’Europa, documentano visivamente la caotica, caleidoscopica e sconvolgente Calcutta, città dove hanno trascorso due mesi. La seconda è la mostra “Mystic India” della fotografa di Nuova Delhi, Parul Sharma (inaugurazione venerdì 6 dicembre al Museo Marino Marini, piazza s. Pancrazio) un vortice visivo che documenta il Kumbh Mela, il più grande evento religioso del mondo, durante il quale i fedeli, i credenti, gli asceti, i rinuncianti, i drogati del nirvana e i turisti dell’esotismo spirituale arrivano da tutte le parti del mondo per bagnarsi alla confluenza dello Yamuna e il Saraswat con le acque del fiume più sacro dell’India, il Gange.
INDIA, CINEMA & VIAGGI
Dalla collaborazione tra River to River Florence Indian Festival e Maldindia, un team di travel experience designers specializzati in viaggi su misura nel subcontinente indiano, nasce un’idea di itinerario organizzato in India, tra gli studios di Bollywood e la terra dei Maharaja. Un viaggio unico nel suo genere, dedicato a chi vuole scoprire l’India e agli appassionati di cinema, anche attraverso lo straordinario universo di Bollywood.Il cinema rappresenta infatti la forma di intrattenimento preferita dagli indiani di ogni religione, casta, classe ed età. Dagli Studios di Bollywood si toccheranno poi le città più significative della terra dei Maharaja: dalla città bianca Udaipur alla città blu Jodhpur; dalla rosa Jaipur fino ad Agra con il meraviglioso Taj Mahal, simbolo dell’India (iscrizioni aperte fino al 14 febbraio 2020, per il programma di viaggio scrivere a info@maldindia.it).
COLLABORAZIONI
Tra le collaborazioni di quest’anno segnaliamo I was a Sari, iniziativa sociale in partnership con Oxfam Italia, che è a oggi l’unico distributore in Italia di I Was a Sari, attraverso gli Oxfam Shop. L’iniziativa si propone direinventare la tradizione indiana del Sari dando vita a una linea di accessori moda, gioielli in stoffa e tessuti ornamentali realizzati con sari riciclati, la cui vendita garantisce un’entrataeconomica sicura alle donne degli slum di Mumbai. E Tatatà, libreria dedicata agli appassionati di viaggi, cucine e libri, che sarà presente con uno stand dedicato alla letteratura di viaggio in India.
INDIA A TAVOLA
Durante il festival ci sarà la possibilità di assaggiare specialità di cibo indiano preparato al bar ristorante del cinema La Compagnia. E ricordiamo che lunedì 9 e martedì 10 dicembre, dalle 19.00 alle 22.00, per tutti gli appassionati di cucina il River to River in collaborazione con l’Istituto Cescot (Piazza Pier Vettori 8/10 a Firenze) organizza un corso di cucina indiana. Costo: 25 euro. Per informazioni: 055 2705306 – g.beni@cescot.fi.it.
Il River to River Florence Indian Film Festival si svolge con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana, ed è realizzato con il contributo di Regione Toscana, Comune di Firenze, Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema. Il festival si avvale del sostegno degli sponsor Bagri Foundation, Salvatore Ferragamo, Instyle e Galleria di Lux; dei partner tecnici Hotel Roma, Fondazione Studio Marangoni, Museo Marino Marini, Marchesi Frescobaldi, Amblè, Cescot Firenze, Libreria Tatatà, Pocket Films e Associazione Toscana-India; infine, dei media partner Firenze Spettacolo, RDF, Novaradio e Radio Amblè.
Il festival sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/rivertoriverfiff, su Twitter e Instagram @river2riverfiff con l’hashtag #R2RFIFF. Per ulteriori informazioni visita il sito www.rivertoriver.it
Biglietti
Tutti i film sono programmati al cinema “La Compagnia” in via Cavour 50/r, Firenze. Biglietto singolo (mattina, pomeriggio, sera) 6,00 euro II Giornaliero 10,00 euro II Biglietto ridotto studenti 5,00 euro II Biglietto giornaliero con riduzione 8,00 euro (studenti, soci Coop, soci Arci, clienti Amblè, possessori biglietto Museo Salvatore Ferragamo). Abbonamento 40,00 euro, ridotto 30,00 euro. I biglietti sono acquistabili online al link: https://cinemalacompagnia.ticka.it/