L’immensità di Leonardo da Vinci. Apre nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi la mostra “Il Codice Leicester. L’acqua microscopio della natura”. Con il Codescope si potranno leggere i 72 fogli

Manca ormai pochissimo e fervono a Firenze i lavori nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi per l’allestimento de “Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci. L’acqua microscopio della natura”.

Si avvicina – come accennato – l’apertura della mostra (al pubblico dal 30 ottobre 2018) ed è già molto palpabile, ovviamente non solo in giro per Firenze l’attenzione e l’attesa per un evento che ha come protagonista il mitico manoscritto. Acquistato nel 1994 da Bill Gates, è l’unico dei grandi codici leonardeschi non di proprietà pubblica. Le 72 pagine che lo compongono saranno accompagnate da un eccezionale apparato multimediale che darà ai visitatori la possibilità di una lettura approfondita e una nuova comprensione del testo, scritto da Leonardo tra il 1504 e il 1508: per il genio di Vinci, anni di intensa attività artistica ma soprattutto di insaziabile esplorazione scientifica.

La mostra nell’Aula Magliabechiana (frutto di due anni di preparazione) sarà aperta fino al 20 gennaio 2019: a cura di Paolo Galluzzi, è nata dalla collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi e il Museo Galileo con il contributo di Fondazione CR Firenze. Tra i capolavori esposti – come detto –  il Codice Leicester di Leonardo da Vinci che ritorna a Firenze come anteprima di assoluta grandezza delle celebrazioni leonardiane che si svolgeranno nel 2019 in occasione dei 500 anni dalla morte di una delle figure icona della storia dell’umanità.

BIGLIETTO: intero € 12,50 (previste riduzioni)

INFO: infouffizi@beniculturali.it

*******LA SCHEDA della mostra

Il tema centrale dell’esposizione è l’acqua, elemento che affascina Leonardo. L’artista svolge indagini straordinariamente penetranti per comprenderne la natura, sfruttarne l’energia e controllarne i potenziali effetti rovinosi. Il Codice Leicester contiene riflessioni innovative anche su altri temi: soprattutto sulla costituzione materiale della Luna e sulla natura della sua luminosità, e sulla storia del pianeta Terra, nelle sue continue e radicali trasformazioni.

Il Codice Leicester è un’opera fitta di annotazioni geniali e di disegni che Leonardo vergò in gran parte tra il 1504 e il 1508: una stagione davvero magica della storia di Firenze, con la presenza contemporanea in città di grandissimi personaggi delle lettere, delle arti e delle scienze, che Benvenuto Cellini la battezzò, genialmente, “La Scuola del Mondo”. Per Leonardo, furono anni di intensa attività artistica e scientifica. In quel periodo effettuava infatti studi di anatomia nell’Ospedale di Santa Maria Nuova, cercava di mettere l’uomo in condizione di volare, era impegnato nell’impresa, poi non condotta a termine, della pittura murale raffigurante la Battaglia di Anghiari a Palazzo Vecchio, e studiava soluzioni avveniristiche per rendere l’Arno navigabile da Firenze al mare.

Per il Codice Leicester si tratta del secondo ‘viaggio’ a Firenze, in quanto fu esposto nel 1982 (quando era ancora denominato Codice Hammer) nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, ottenendo uno straordinario successo di pubblico (oltre 400.000 visitatori in poco più di tre mesi).

I 72 fogli del Codice saranno esposti nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi. Grazie a un innovativo sussidio multimediale, il Codescope, il visitatore potrà sfogliare i singoli fogli su schermi digitali, accedere alla trascrizione dei testi e a molteplici informazioni sui temi trattati. Avrà inoltre a disposizione un vasto corredo di filmati digitali realizzati dal Museo Galileo, i quali, oltre che in mostra, saranno consultabili sui siti web degli Uffizi e del Museo Galileo.

Oltre al Codice Leicester, l’esposizione offre alcuni spettacolari disegni originali di Leonardo e fogli da codici di straordinaria importanza, realizzati in quegli stessi anni: il Del moto et misura dell’acqua dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, (la silloge seicentesca di disegni sulla natura e sui moti dell’acqua tratti dai manoscritti vinciani) che integra le note e gli schizzi vergati sugli stessi temi nel Codice Leicester; il celeberrimo “Codice sul volo degli uccelli”, eccezionalmente concesso in prestito dalla Biblioteca Reale di Torino, compilato negli stessi mesi nei quali Leonardo realizzava il Codice Leicester; quattro spettacolari fogli del Codice Atlantico, prestati dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano, che illustrano gli studi vinciani sulla Luna, molto attinenti ai temi trattati nel Codice Leicester, e dove è illustrata l’invenzione della gru con cui Leonardo intendeva velocizzare le operazioni di scavo del canale navigabile che doveva collegare Firenze al mare. Infine, due preziosi bifogli del Codice Arundel della British Library, con rilievi del corso dell’Arno nel tratto fiorentino, dove sono indicate puntualmente posizione e misure dei ponti allora esistenti e sottolineate le analogie tra moti dell’acqua e moti dei venti, sulle quali Leonardo insiste nel Codice Leicester.

A questa eccezionale esposizione di fogli originali di Leonardo, si aggiunge la presenza in mostra di numerosi manoscritti di grande bellezza e importanza e di rarissimi incunaboli che contengono testi utilizzati da Leonardo per la compilazione del Codice Leicester. Tra questi merita sottolineare almeno lo splendido codice della Biblioteca Medicea Laurenziana contenente il Trattato di architettura di Francesco di Giorgio Martini, sulle cui carte Leonardo vergò dodici annotazioni che vedono al centro, ancora una volta, i moti dell’elemento acqua.

Complessivamente saranno quindi esposti in mostra oltre 80 fogli e il Codice sul volo degli uccelli di mano di Leonardo, oltre a 10 preziosi volumi tra manoscritti e incunaboli.

La mostra nasce da un progetto delle Gallerie degli Uffizi e del Museo Galileo realizzato col determinante contributo di Fondazione CR Firenze, e si avvale inoltre del patrocinio e del contributo del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.

*******(Dal sito delle Gallerie degli Uffizi).