L’attore pisano Renato Raimo in tour con “Spogliati nel tempo” (tappa anche in Versiliana) e poi a Salina per il MareFestival

L’attore pisano Renato Raimo, interprete di fiction tv e teatro, sarà fra gli ospiti del MareFestival Salina (19-23 luglio) che assegna i premi dedicati a Massimo Troisi che a Salina girò “Il Postino”, il suo ultimo film. Raimo, come ha confermato, sarà tra i premiati del MareFestival di cui è madrina Maria Grazia Cucinotta. I primi ospiti del premio di quest’anno (che si svolgerà tra Messina, Milazzo e appunto l’isola di Salina) saranno Alessandro Haber e Sabrina Impacciatore. E mentre Raimo sta lavorando ad alcuni progetti (un format televisivo e un’idea cinematografica), nel corso dell’estate salirà anche sul palcoscenico del Festival della Versiliana – Caffè Chantant per presentare il suo spettacolo”Spogliati nel tempo”, nato da un’idea dello stesso Raimo con la pianista Isabella Turso (entrambi hanno curato anche il testo). L’appuntamento a Marina di Pietrasanta sarà il 19 luglio 2017 alle ore 21.30. Mentre il 22 luglio Raimo sarà a Salina per il MareFestival.

Ma torniamo a “Spogliati nel tempo”, che dopo la Versiliana verrà rappresentato il 27 e 28 luglio in Salento, in settembre a Trieste e in dicembre a Venezia.

“Spogliati nel tempo” è uno spettacolo in cui Raimo e Turso hanno congiunto la propria competenza e sensibilità artistica per realizzare uno spettacolo letterario musicale in cui l’amore viene raccontato attraverso le lettere di grandi personaggi del passato. Renato Raimo ed il suo affascinante viaggio di parole e stati d’animo intrisi di inchiostro rosso passione, rivelano profondità e leggerezze dell’universale quanto nascosto epistolario d’amore. Isabella Turso e il suo pianoforte definiscono, sottolineano, tratteggiano l’atmosfera intima e seducente dello spettacolo, in un caleidoscopio di musiche dei grandi classici del passato e di brani originali da lei composti ed interpretati.

Le lettere protagoniste sono di personaggi come Mozart, Voltaire, Napoleone, Pessoa, Kahlo, Woolf, Joyce, Beethoven, Wilde, Shaw, Keats… Spaccati di vita vissuta, pudicamente svelati dagli stessi artisti, che ci proiettano in una dimensione onirica dove si intrecciano sogno, fantasia e realtà e che ben traduce a noi spettatori privilegiati ed indiscreti, il fascino, la grandezza e il mistero della loro creazione artistica. Nel corso dei secoli il linguaggio amoroso si spoglia gradualmente di romanticismo, di poesia, di pathos. Nell’epoca degli smartphone, degli sms e degli emoticon, il senso del tempo dedicato, che necessita di riflessione e di approfondimento, improvvisamente ci sfugge. Un “tempo”, quel tempo, che scorre attraverso la lenta distillazione del pensiero e del sentimento. La velocità con cui oggi scriviamo “ti amo” corredato da un piccolo cuore ed una faccina che sorride, rischia talvolta di arrivare troppo presto, in un lampo di desiderio e disincanto. Di fronte a questi intimi svelamenti dobbiamo dunque a nostra volta spogliarci, anche solo per il tempo di un’emozione, della frenesia e delle ossessioni contemporanee? “Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola.

“A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere”
(Emily Dickinson)
e…
“Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime.
(Victor Hugo).