La storia della collezione grafica delle Gallerie degli Uffizi: ecco il volume di Miriam Fileti Mazza (ed. Edifir)

Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi ospita una delle raccolte grafiche più importanti del mondo. La collezione, iniziata intorno alla metà del Seicento dal Cardinale Leopoldo de’ Medici, è stata ampliata nel corso dei secoli ed è tuttora in continuo accrescimento. Le opere, oltre 150.000 tra disegni e stampe, datano dalla fine del Trecento ai nostri giorni, con netta prevalenza di autori italiani ma anche significative presenze di ambiti e artisti stranieri. (Sopra il titolo: particolare della copertina del volume).

Ultimo in ordine di tempo nella serie di Miriam Fileti Mazza, questo volume – come si legge nella scheda di Edifir Edizioni Firenze – esce come sesto numero della collana Inventario Generale delle Stampe, progettata tra il 2004 e il 2005. Si tratta della terza e ultima fatica dell’autrice in questa sede, che si è dedicata alla ricostruzione della storia della collezione di grafica del museo fiorentino attraverso una ricca documentazione, per lo più inedita.

Con il presente volume Miriam Fileti Mazza riparte da dove ci aveva lasciati – l’inizio della Grande Guerra – per accompagnarci fino agli anni Sessanta dello scorso secolo, un periodo ormai sufficientemente storicizzato tanto da poter essere affrontato con la dovuta obiettività. L’arco cronologico qui affrontato comprende tra l’altro il periodo fra i due conflitti mondiali, che, oltre a essere tra i più drammatici nella storia del nostro Paese, ha più di altri ingenerato rischi di distruzione e dispersione per il patrimonio culturale.

La studiosa mette nuovamente a nostra disposizione l’esperienza maturata nel settore dell’informatica applicata ai beni culturali e la competenza sui documenti d’archivio di ambito collezionistico, associando entrambe le prerogative alla sua ben nota predisposizione al lavoro analitico di sistemazione del sapere in funzione della ricerca storico-artistica. Ci fornisce dati sulla provenienza delle opere e sulle modalità della loro acquisizione finora desumibili solo dallo spoglio dei documenti e delle carte inventariali, inserendoli nel quadro della politica culturale di un’istituzione museale che nella cura delle collezioni ha sempre fatto scuola.

Inoltre, l’autrice non si limita all’esame dei documenti manoscritti, ma puntualmente individua e segnala anche le riviste e i cataloghi di mostre e rassegne, ovvero quegli strumenti di diffusione del sapere che sempre più spazio dedicavano al dibattito critico sulla produzione incisoria italiana, documentandone le novità tecniche ed estetiche in quanto espressione artistica ormai svincolata dal disegno e dai meri procedimenti di riproduzione. Tra le riviste, «Il Risorgimento Grafico», «L’Eroica», «Emporium» e «Domus» – per citarne soltanto alcune – evidenziavano in modo puntuale il rinnovato interesse per la stampa, apprezzata ormai essenzialmente per le sue peculiarità espressive.

Altro aspetto presentato dall’autrice è il manifestarsi di un’attenzione più scrupolosa alla salvaguardia
e al restauro delle opere su carta sulla base di criteri di conservazione aggiornati, grazie anche alla figura di Corrado Ricci che nella sua veste di direttore generale delle Antichità e Belle Arti continuò a mantenere un filo diretto con gli Uffizi e con il GDSU in particolare

Storia di una collezione

Il patrimonio grafico degli Uffizi dal 1915 al 1960 e la rinascita dell’arte incisoria

Miriam Fileti Mazza

ISBN: 978-88-9280-072-4
Anno: 2022
Caratteristiche: 280 pp. * cartonato con sovraccoperta * 21 x 30 cm * ill. colori
Volume 50,00