La storia del Pci: il 27 maggio alle ore 18 (su Facebook) appuntamento con Piero Fassino intervistato da Stefano Tamburini direttore del quotidiano “Il Tirreno”

Si terrà giovedì 27 maggio 2021, alle ore 18, la quarta intervista del calendario di incontri organizzati su piattaforma telematica per approfondire la storia del PCI e trasmessi su Facebook e la prima intervista condotta, per questo ciclo di iniziative, dal direttore de “Il Tirreno” Stefano Tamburini. 

Ospite dell’appuntamento sarà Piero Fassino (foto sopra il titolo), già segretario dei DS e sindaco di Torino, deputato, sottosegretario, ministro, che ricopre attualmente la carica di Presidente della 3ª Commissione Affari Esteri della Camera dei deputati. Con lui il direttore Tamburini intratterrà una discussione/intervista sul libro Dalla rivoluzione alla democrazia. Il cammino del Partito comunista italiano 1921-1991 scritto da Fassino per celebrare i 100 anni dalla nascita del PCI.

Nipote di uno dei fondatori del Partito Socialista Italiano e figlio di Eugenio, comandante della 41ª brigata Garibaldi durante la Resistenza, il giovane Fassino, oltre ad essere iscritto alla  Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) come atleta nelle giovanili della Juventus fino alla categoria Juniores, si iscrive alla Federazione giovanile comunista torinese  (FGCI) nel 1968, a 19 anni. Dopo tre anni ne diventa segretario e comincia a ricoprire ruoli di primo piano diventando segretario della federazione torinese, poi membro della Direzione nazionale del PCI (1983) e della Segreteria nazionale, vivendo la delicata fase di trasformazione del PCI in Partito Democratico della Sinistra con la svolta della Bolognina. Alle elezioni politiche del 1994 viene eletto parlamentare alla Camera dei Deputati e assume la carica di ministro del commercio con l’estero prima e successivamente di ministro di grazia e giustizia

Nel 2001 e nel 2005 viene eletto segretario dei Democratici di Sinistra. Nel 2007 presenta la sua ricandidatura con la mozione “Per il Partito Democratico” che nascerà, poco dopo, con il suo forte sostegno.  

In quell’anno, viene nominato Inviato dell’Unione Europea in Birmania. Nel 2010 gli è stato attribuito il Premio America della Fondazione Italia USA e nel 2013, quando era Sindaco di Torino, la Legion d’Onore dal Presidente Francese Hollande.

Nel luglio del 2003 è uscito il suo libro Per passione, edito da Rizzoli, un diario in cui descrive la sua vita e gli intrecci storico-politici degli ultimi trent’anni. Dopo una serie di altri titoli, il 20 gennaio 2021 esce Dalla rivoluzione alla democrazia. Il cammino del Partito comunista italiano 1921-1991, Donzelli editore.

«Il Pci ha saputo leggere e interpretare per decenni domande di libertà, uguaglianza, riscatto sociale, facendole vivere in battaglie democratiche in cui si sono riconosciuti milioni di italiani. Alla fine del secolo il suo tempo si è consumato, ed è stato atto di lucida saggezza andare oltre per costruire un futuro nuovo. È un cammino che deve continuare».

Di questo cammino descritto da Piero Fassino, si rievocano dettagliatamente le tappe nel libro presentato in questa occasione a Livorno.

Il Partito comunista italiano nasce il 21 gennaio 1921 con il Congresso di Livorno e cessa la sua attività il 3 febbraio 1991. In questi settanta anni il partito è protagonista di ogni passaggio della vita politica e sociale dell’Italia. Nato sull’onda della Rivoluzione d’ottobre per realizzare una società sovietica anche in Italia, nell’arco di pochi anni viene investito dalla bufera del fascismo. Costretto alla clandestinità, diventa il principale animatore prima del contrasto alla dittatura, poi della Resistenza. Matura così, nella lotta per la democrazia e la libertà, un’evoluzione culturale e politica che lo porta a essere protagonista della costruzione della Repubblica e della scrittura della Costituzione. 

Divenuto il più importante partito comunista dell’Occidente, forte del pensiero di Antonio Gramsci, intraprende un cammino politico che – prima con la via italiana al socialismo elaborata da Togliatti, poi con il compromesso storico proposto da Enrico Berlinguer – assume la democrazia come cornice politica entro cui far valere i valori e le lotte di emancipazione e giustizia, sottoponendo a dura critica il socialismo sovietico e ricollocandosi come uno dei principali partiti della sinistra democratica europea. Baluardo nella difesa della democrazia contro lo stragismo nero e il terrorismo rosso, acquisisce crescente consenso nella società fino a raccogliere oltre il 30 per cento dei voti degli italiani e a essere partecipe di una larga intesa democratica per il governo del paese. Un cammino che costeggia la caduta del Muro di Berlino e la dissoluzione del campo sovietico e di cui Piero Fassino ripercorre la lunga traversata del deserto dalla rivoluzione alla democrazia: un passaggio complesso, decisivo per la politica italiana che, se produsse lacerazioni non ricomposte a sinistra, consentì però l’avvio di una nuova stagione di impegno per dare all’Italia un partito progressista nell’alveo del riformismo socialista europeo.

Evento a cura dell’Associazione Culturale 21

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