La sostenibilità urbana il filo conduttore del primo sopralluogo a Bibbona degli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas per un “laboratorio internazionale di idee”. Connettere il borgo e il centro storico: la prima idea è quella di una scala mobile interrata. E poi il Forte di Marina: ospiterà il “laboratorio”?

La sostenibilità urbana è il filo conduttore che ha contraddistinto il sopralluogo degli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas, in visita sul territorio comunale di Bibbona. Entra nel vivo il progetto ‘I Fuksas adottano Bibbona’, presentato nel mese scorso nella sede regionale in piazza del Duomo. Il famoso studio di architettura internazionale, infatti, ha scelto Bibbona come sede di un ‘Laboratorio internazionale di idee’ per ripensare ‘vivibilità e attrattività’ dei borghi coniugandoli al patrimonio storico e ambientale esistente nel comune di Bibbona. Questo il cuore del progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana ‘I Fuksas adottano Bibbona’.

“Una sfida importante, che guarda alla creazione di un ‘modello’ capace di creare servizi necessari a una realtà urbana attrattiva – sottolinea il sindaco Massimo Fedeli – anche per un turismo di tipo stanziale e non solamente stagionale. La vera sfida è trovare un equilibrio tra l’offerta di servizi, che permetta a chiunque di fruire del territorio, con la sostenibilità, preservando il territorio e nel rispetto dell’ambiente”.

“A partire dal borgo,  il quale andrà connesso con la parte bassa del centro storico in maniera sostenibile. La nostra idea – spiegano gli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas – è quella di collegare le varie piazze e punti di incontro con il centro storico e il suo belvedere attraverso una scala mobile interrata per minimizzare il suo impatto ambientale e perfettamente integrata nel contesto del borgo, capace di eliminare, in futuro, le auto dal centro storico”. 

L’antico Palazzo Gardini, il belvedere e il Comune vecchio, le Chiese di Sant’Ilario e Santa Maria della Pietà, le Fonti di Bacco fino a Marina di Bibbona e l’estesa area di campagna: un sopralluogo al quale hanno preso parte l’architetto Ramon Prat dello Studio Fuksas, il sindaco Massimo Fedeli, l’architetto fiorentino ideatrice e referente del progetto di ‘adozione’, Ambra Margheri e la responsabile del settore Lavori Pubblici del Comune di Bibbona, l’ingegnere Serena Talamucci.

Un punto di partenza importante, in attesa dell’individuazione della sede per il ‘Laboratorio internazionale di idee’: “siamo rimasti impressionati dalla struttura del Forte di Marina di Bibbona, sia per l’importanza storica e architettonica che riveste – hanno sottolineato gli architetti Fuksas durante il sopralluogo – sia per la sua posizione strategica e la vicinanza di servizi che potranno attrarre a Marina di Bibbona talenti e professionalità durante tutto l’anno”. 

L’amministrazione comunale ha già ufficializzato la sua domanda di acquisizione del Forte agli uffici del demanio marittimo e “siamo in attesa di conoscere gli esiti dell’istanza per cui – sottolinea Fedeli – questa del Forte resta un’opzione possibile, da valutare insieme ad altre strutture presenti sul territorio”. 

Il cuore del progetto, per la realizzazione del quale sarà sottoscritto nelle prossime settimane un protocollo d’intesa tra il Comune di Bibbona, Regione Toscana e lo Studio Fuksas, muove dalle parole di Doriana Fuksas che racconta dell’interesse per la vita nei borghi scaturito grazie all’esperienza senese del primo lockdown quando, immersa nella campagna toscana, ha vissuto la difficoltà di fruire di infrastrutture, di essere in grado di condurre un’esistenza compiuta, avere una ‘vivibilità’ essenziale. 

“Bisogna rendere contemporanei i piccoli borghi, senza snaturarli: bisogna porre le basi per poterci vivere – aveva precisato l’architetto Doriana Fuksas durante la conferenza stampa del 18 gennaio, alla quale prese parte anche il Presidente della Regione, Eugenio Giani – e a ricordarcelo è stata la stessa pandemia: l’innovazione è la cosa fondamentale, senza non c’è futuro”.