La prosa al Maggio con le regie di Luchino Visconti: le racconta Ottavia Piccolo, attrice e testimone d’eccezione

È Ottavia Piccolo l’ospite del prossimo appuntamento del ciclo “All’Opera! Architettura, repertorio, gestione del teatro per musica per l’ottantesima edizione del Maggio Musicale Fiorentino”, promosso da Forma Edizioni e curato da Laura Andreini, Riccardo Bruscagli e Marco Casamonti allo Spazio A di lungarno Benvenuto Cellini 13a. L’incontro, dal titolo “La prosa al Maggio: le regie di Visconti”, si terrà venerdì 23 giugno 2017, alle ore 18.

La rassegna – che ha già affrontato nei mesi scorsi i temi del rapporto fra teatro musicale e politica, dell’interazione fra architettura e acustica, del mutare del pubblico di generazione in generazione e ha dedicato una serata speciale alla ‘Medea’ con Maria Callas del ’53 – si sofferma stavolta sulle produzioni drammaturgiche del Maggio, tradizionalmente uno dei punti di forza e di originalità del festival. In particolare, l’incontro con Ottavia Piccolo sarà focalizzato su una presenza prestigiosa nei programmi di prosa del Maggio, quella di Luchino Visconti, legata sia alla leggendaria produzione di “Troilo e Cressida” di Shakespeare (1949), sia all’“Egmont” di Goethe (1967): ambedue a Boboli, ambedue di grande suggestione scenografica (sono rimasti famosi i bozzetti di Franco Zeffirelli per il “Troilo e Cressida”) e ambedue illustrate dalla presenza dell’aristocrazia attoriale della nostra scena di prosa.

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Nel “Troilo e Cressida” (a sinistra i bozzetti dei costumi disegnati da Franco Zeffirelli) recitava una compagnia favolosa, destinata a segnare la storia del teatro (ma anche del cinema) italiano: da Carlo Ninchi a Vittorio Gassman, da Giorgio De Lullo a Mario Pisu, Paolo Stoppa, Franco Interlenghi, Renzo Ricci, Massimo Girotti, Sergio Tofano, Marcello Mastroianni, Memo Benassi, Giorgio Albertazzi, Rina Morelli, Eva Magni, Elena Zareschi… Nell’“Egmont”, tanti anni dopo, di quella compagnia tornava in scena solo Giorgio De Lullo, insieme ad una nuova generazione di giovani attori, fra cui spiccava Ottavia Piccolo (nella foto in basso a destra), pressoché adolescente, nei panni di Chiarina. E Ottavia Piccolo sarà a Spazio A come testimone di una stagione indimenticabile della prosa italiana al Maggio. Coordina Riccardo Bruscagli.picoloegmont Il ciclo di incontri, che proseguirà sino a luglio, è organizzato in collaborazione con la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

Ottavia Piccolo aveva solo 11 anni quando calcò per la prima volta le scene, tenuta per mano da Luigi Squarzina. Accanto alla Proclemer (nel ruolo dell’istitutrice) interpretò Helen, la ragazzina cieca e sordomuta di Anna dei miracoli di William Gibson. Quel debutto rappresentò la prova eccellente di una bambina prodigio e segnò l’inizio di una lunga e prestigiosa carriera. Nata a Bolzano nel 1949, ancora giovanissima compare in televisione ne Le notti bianche di Dostoevskij (Vittorio Cottafavi) e contemporaneamente esordisce sul grande schermo ne Il gattopardo (Luchino Visconti, 1963). In seguito recita a teatro sotto la guida di Giorgio Strehler (Le baruffe chiozzotte e Re Lear), Luchino Visconti (Il giardino dei ciliegi) e Luca Ronconi (Orlando Furioso). Intanto al cinema ha recitato con Mauro Bolognini (Madamigella di Maupin,1966), il regista che le farà vincere la Palma d’Oro come migliore attrice al Festival di Cannes per Metello (1970). In abiti da contadina abruzzese fa girare la testa ad Adriano Celentano (Serafino, Pietro Germi, 1968), e poi si sposta nella campagna francese per la trasposizione cinematografica (L’evaso, Pierre Granier-Deferre, 1971) di un romanzo di George Simenon, La vedova Couderc, al fianco di Simone Signoret e Alain Delon. Particolarmente amata in Francia, viene scelta da Claude Sautet per interpretare la prostituta Mado (1976) che offre le sue grazie ad un uomo d’affari integerrimo, Michele Piccoli. Il film, mai distribuito in Italia, si avvale anche della presenza di Romy Schneider. Successivamente si dedica soprattutto al teatro, rappresenta Shakespeare, Pirandello, Alfieri e Hoffmansthal mentre sul piccolo schermo prende parte a numerosi sceneggiati televisivi e incarna un’indimenticabile Augusta nella riduzione di La coscienza di Zeno, realizzata da Sandro Bolchi nel 1988. Dopo dieci anni di assenza torna al cinema per interpretare la dolce Adelina che invecchia al fianco de La famiglia (Ettore Scola, 1987) e subito dopo, accanto ad Alessandro Haber, soffre per la sparizione di un figlio pasticcione e turbolento (Da grande, Franco Amurri, 1987). Negli anni ’90 è particolarmente attiva in televisione. In Italia compare nella fortunata serie Chiara e gli altri (Andrea Barzini,1989 e Gianfrancesco Lazotti, 1991) fino a Donna (Gianfranco Giagni, 1995). Anche in Francia continua a mantenere una grande popolarità televisiva, mentre al cinema figura più volte nei film di Felice Farina (Condominio, 1991 e Bidoni, 1994).