Il sipario del Verdi di Pisa si alza (venerdì 18 e domenica 20) sulla “Lucia di Lammermoor”. Nel cast Alessandro Luongo e Alessandro Luciano. Sostituito il soprano Baratta (causa indisposizione) con Marigona Qerkezi

Aveva goduto a Pisa di una grande fortuna per tutta la seconda metà dell’800 fino agli anni ’30 del ‘900, vantando tra i suoi maggiori interpreti artisti come la Frezzolini, la Tadolini, la Pagliughi, Titta Ruffo, Aureliano Pertile, Galliano Masini, Afro Poli, Mario Basiola, per poi diradarsi sempre più: stiamo parlando del capolavoro romantico di Donizetti “Lucia di Lammermmor” che, assente dal palcoscenico del Verdi dal 2000, torna ora in scena, attesissima: venerdì 18 gennaio 2019 alle 20.30 e domenica 20 gennaio alle ore 15.30, dopo la promozionale scuole e sociale di mercoledì 16 (nella foto sopra il titolo Alessandro Luongo in una scena dell’opera).
È nuovo l’allestimento, realizzato dal Teatro di Pisa in coproduzione con Opéra Nice Côte d’Azur, nuova la coproduzione che vede insieme a Pisa il Teatro del Giglio di Lucca dove Lucia sarà di scena il 22 e 24 febbraio 2019. La regia è di Stefano Vizioli, che si è ispirato ad un allestimento da lui stesso curato nel 2002 per il Saint Louis Opera Theater e riproposto successivamente nel 2006 all’Opera di Sainkt Gallen; scene su bozzetti di Allen Moyer, disegno luci di Michele Della Mea.
Sul podio il M° Michael Güttler, direttore di vaglia che lavora da molti anni con la Wiener Staatsopera ed è direttore ospite stabile del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo e che il pubblico pisano ha avuto modo di applaudire in occasione dell’ultima edizione di Danteprima, quando ha diretto in Piazza dei Cavalieri la Dante Symphonie di Liszt.
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Debuttano nel ruolo tutti e tre gli interpreti principali, giovani artisti ormai affermati sui maggiori palcoscenici: nel ruolo di Lucia doveva esserci il soprano Sarah Baratta che a causa del prolungarsi di una indisposizione sarà sostituita (la notizia è stata data giovedì 17 in mattinata con una integrazione nella serata dello stesso giorno) da Marigona Qerkezi

Nata a Zagabria , ha esordito  nell’autunno del 2015 cantando la Regina della Notte nel  Zauberflote in una produzione di Opera Lombardia ospitata alla Royal Opera House di Muscat; tra i suoi ultimi successi, gli importanti debutti nel 2017 con il ruolo di Lucia di Lammermoor al Teatro Lirico di Cagliari ed al Teatro Petruzzelli di Bari e il ruolo di Madama Cortese nel Viaggio a Reims al Liceu di Barcelona; tra i suoi prossimi impegni Rosalinde nel Fledermaus al Teatro Petruzzelli di Bari; Donna Anna nel Don Giovanni al New National Theatre di Tokyo. Ventiseienne, Marigona Qerkezi è considerata  uno dei soprani di coloratura più interessanti della sua generazione.
 Nel ruolo del fratello Enrico il baritono Alessandro Luongo, che proprio a Pisa, nelle prime edizioni del Progetto Opera Studio (a partire da Il cappello di paglia di Firenze del 2001 fino al ruolo di Polifemo nell’Acis e Galatea del 2004),  dette inizio a una grande carriera; nel ruolo di Edgardo il tenore Alessandro Luciano, già Roméo a Pisa nel Roméo et Juliette che aprì la Stagione 2010/11.
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Un passato in Opera Studio (fu protagonista di Paride ed Elena nella stagione 2007/2008, anno in cui fu prima Lindoro nell’Italiana in Algeri) anche per il tenore Carlos Natale, qui lord Arturo Buclow; un ritorno anche per il basso Andrea Comelli, qui Raimondo Bidebent e già Pietro l’eremita nella Pia de’ Tolomei che inaugurò la scorsa stagione;  infine Alisa è Valeria Tornatore, Normanno è Didier Pieri, anche lui già più  volte applaudito interprete sul palcoscenico pisano.
Orchestra della Toscana, Coro Ars Lyrica preparato dal M° Marco Bargagna.  
Una Lucia di Lammermoor che presenta alcune novità per il pubblico: verrà infatti eseguita nell’edizione critica sull’autografo di Jesus Lopez Cobos, con il ripristino quindi di molti dei numerosi tagli solitamente in uso e, per la scena della pazzia, vi sarà il suono particolarissimo della glass-harmonica di Sascha Reckert, lo strumento a bicchieri inventato da Benjamin Franklin e voluto da Donizetti per la prima dell’opera al San Carlo di Napoli  (1835) e poi perlopiù sostituito dal flauto.
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Tratto da uno dei grandi romanzi storici di Walter Scott (The Bride of Lammermoor) e ambientato in Scozia, nel castello di Ravenswood, Lucia di Lammermoor  segnò il primo incontro di Donizetti con Salvatore Cammarano. Considerata la prima immortale opera romantica del teatro italiano, del romanticismo Lucia di Lammermoor ha tutte le caratteristiche: odi fra casate e ricatti familiari, apparizioni spettrali, passione, follia e morte. Fiaba cupa, affascinante e commovente, dove la protagonista è predestinata al delitto e alla pazzia, Lucia di Lammermoor è sempre stata un cavallo di battaglia per interpreti leggendarie, a partire dalla prima Lucia della storia, Fanny Tacchinardi Persiani, fino a Maria Callas, Renata Scotto, Joan Sutherland, Mariella Devia, solo per citare alcune delle grandi dive che si sono cimentate con questo tragico personaggio, «una donna – annota Stefano Vizioli – oppressa da un potere maschile che la perseguita la soffoca e l’annienta per conseguire i propri scopi e i propri interessi». Casi come quello di Lucia, prosegue ancora il M ° Vizioli nelle sue note di regia «si hanno purtroppo in tutte le epoche; a una definizione storica troppo filologica, ho personalmente reputato interessante individuare un côté più “borghese” della vicenda, un mondo ottocentesco, con le sue miopie e ristrettezze, gretto e maschilista, legato al mito del potere e del denaro, pronto a sacrificare affetti e onore per conseguire un effimero successo».
Per maggiori informazioni tel 050 941 111 www.teatrodipisa.pi.it