Il 700° anno della morte di Dante: nel 2021 l’Unesco lo celebrerà anche con Firenze che si è candidata a ospitare un summit internazionale. Apprezzato dalla direttrice Audrey Azoulay l’annuncio di un Museo della lingua italiana

L’Unesco celebrerà anche con Firenze il 700° anniversario della morte di Dante, che ricorrerà nel  2021, e il capoluogo toscano si è candidato ad ospitare un summit internazionale in occasione del 50° anniversario della Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale e del 40° anniversario di Firenze patrimonio mondiale, che ricorrono entrambi nel 2022. Questi alcuni dei temi discussi durante l’incontro, nella sede dell’organizzazione internazionale, tra il sindaco Dario Nardella e l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi con la direttrice generale Audrey Azoulay, alla presenza dell’ambasciatore Massimo Riccardo, e di Ernesto Ottone Ramirez, sottosegretario generale per la cultura.
Il sindaco e l’assessore sono a Parigi per una breve missione. Per quanto riguarda Dante, sindaco e assessore hanno illustrato i principali progetti legati al ricordo del Sommo Poeta che saranno organizzati in città. La direttrice ha apprezzato l’annuncio del governo italiano di far nascere a Firenze un museo della lingua italiana. Il sindaco, ringraziando la direttrice per aver incluso Dante nell’agenda culturale dell’Unesco, ha proposto che Firenze organizzi a Parigi, presso la sede dell’organizzazione internazionale, una mostra di un’opera d’arte simbolica e un
momento di riflessione sull’opera del Poeta. E’ stato poi condiviso il giudizio positivo di Unesco, attraverso Icomos, sul percorso di Firenze per la preservazione del suo patrimonio culturale: in particolare sono stati ottimamente valutati i progetti legati all’elettrico e le nuove linee tramviarie. Con la direttrice generale è stato toccato anche il tema, che accomuna molte città d’arte italiane ed europee, dell’overtourism e del fenomeno degli affitti brevi nei centri storici.
Nardella ha sottoposto all’attenzione dell’Unesco la necessità di una norma comune europea che regolamenti il settore, oggi piuttosto frastagliato, e che consenta ai sindaci maggiori poteri di controllo e di limitazione degli affitti brevi per evitare uno snaturamento delle città. L’Unesco si è resa disponibile ad una riflessione internazionale sul tema, insieme ad altre grandi città che si confrontano con questo fenomeno.