Il Goldoni di Livorno chiude la stagione con “La fanciulla del West” di Puccini. Attesa per il soprano Svetla Vassileva. James Meena sul podio dell’Orchestra della Toscana (con fotogallery)

Chiusura in grande stile per la stagione lirica del Teatro Goldoni di Livorno. Una chiusura con una partitura pucciniana tra le più raffinate, intense e musicalmente ardite, “La fanciulla del West”. Un ritorno al Goldoni – dopo oltre sessant’anni – sabato 3 marzo (ore 20.30) e domenica 4 marzo 2018 (ore 16.30) con una smagliante coproduzione Italia-USA che lega insieme un pool di Teatri: il New York City Opera e l’Opera Carolina di Charlotte (North Carolina) con il Giglio di Lucca (in qualità di capofila), Lirico di Cagliari, Goldoni di Livorno, Alighieri di Ravenna e Pavarotti di Modena. Prima di approdare sui palcoscenici italiani, l’opera ha già avuto il suo “battesimo americano” nell’aprile dello scorso anno a Charlotte e in settembre a New York e chiuderà proprio a Livorno una fortunatissima tournée che l’ha vista ovunque apprezzata con autentico entusiasmo dal pubblico (sopra il titolo la scena fonale del III atto, ph. Andrea Simi).

Fanciulla – il cui libretto Puccini trasse da The Girl of the Golden West di David Belasco – si svolge sullo sfondo di un lontano West di metà Ottocento ai tempi della febbre dell’oro, fra rudi cercatori, sceriffi e banditi, saloon e tentativi di linciaggio e si impernia sul classico triangolo assai caro all’Autore: Minnie, proprietaria del saloon “La Polka”, è corteggiata dallo sceriffo Jack Rance ma ama, riamata, Dick Johnson, che altri non è che il bandito Ramerrez. Una storia che il compositore lucchese, al culmine della sua maturità artistica (l’opera ebbe la prima mondiale al Metropolitan di New York nel 1910, con Arturo Toscanini sul podio), sviluppò attraverso il forte contrasto tra passioni ed avventura, con personaggi avvolti in una spettacolare e sontuosa colonna sonora: questa si muove tra splendide campate melodiche affidate sia alle voci che all’orchestra, indiavolati ritmi di rag-time e cake-walk, melodie originali del folklore americano e notazioni paesaggistiche di sicuro effetto teatrale come la tempesta di neve del secondo atto; con momenti di alta tensione musicale e drammaturgica, quali la celebre scena della partita a poker e l’intero secondo atto, dove il linguaggio di Puccini spazia da impennate veriste a parossismi sonori che lo apparentano all’espressionismo di Strauss e di Berg. Il tutto, accompagnato da una scrittura corale complessa e impervia, che svolge un essenziale effetto drammaturgico, oltre che musicale, che non cessa mai di affascinare e conquistare il pubblico.

La parte visiva dell’opera è stata interamente realizzata da Ivan Stefanutti, artista già noto a Livorno per alcune importanti produzioni mascagnane (L’Amico Fritz 1991 e I Rantzau 1992 edizioni del centenario, Lodoletta del 1994 oltre l’Aida verdiana nel 2008) e che ha creato per questa Fanciulla – della quale firma regia, scene, costumi e proiezioni – un West glaciale, spietato e feroce, dove gli inverni sembrano eterni e uomini tanto diversi tra loro sono costretti a vivere a strettissimo contatto. «La descrizione di questo mondo così selvaggio – afferma Stefanutti – è una dichiarazione d’amore da parte di Puccini, un moto di affetto e comprensione dell’autore verso persone costrette a scelte di vita tanto difficili. A volte si deve giocare e giocare sporco. Ma proprio perché riconosciamo la sincerità dei personaggi ci commuoviamo al loro canto.»
Responsabile musicale della produzione, sul podio di Orchestra della Toscana e Coro del Festival Puccini (maestro del coro Elena Pierini), è James Meena, bacchetta americana attiva da molti anni nei più importanti teatri d’opera del mondo, particolarmente versato nel repertorio pucciniano, alla quale sono state affidate le recite di Opera North Carolina e del New York City Opera.

Svetla Vassileva in Fanciulla del west (Foto Priamo Tolu)
Svetla Vassileva nei panni di Minnie: il soprano canterà a Livorno nella rappresentazione di sabato 3 marzo 2018 (ph. Priamo Tolu)

Per questa attesa rentrée si è scelto un cast di prim’ordine e di respiro internazionale, composto in gran parte da specialisti pucciniani. Molto atteso il ritorno a Livorno sabato 3 marzo, nelle vesti della protagonista Minnie, di una grande primadonna che proprio nella nostra città mosse i primi passi della sua carriera italiana partecipando alla riproposta dell’operetta “Sì” di Pietro Mascagni: si tratta della bulgara Svetla Vassileva, con la quale è iniziata la presenza italiana dell’allestimento al Lirico di Cagliari. A lei subentrerà nella seconda recita una delle più autorevoli specialiste statunitensi del ruolo, Kristin Sampson, che ha già tenuto a battesimo con grande successo le edizioni realizzate negli USA. Di grande rilievo la presenza del tenore spagnolo Enrique Ferrer (Dick Johnson, Ramerrez), affermatosi in breve tempo nel panorama europeo e americano in titoli di grande impegno drammatico. Altro ritorno a Livorno il baritono napoletano Enrico Marrucci (lo sceriffo Jack Rance), che nel 1999 al Teatro La Gran Guardia fu un acclamatissimo Papageno nella produzione del Flauto magico firmata da Lindsay Kemp ed è stato apprezzato dal pubblico livornese anche nella Bohème (1998) e nei Racconti di Hoffmann (2000). Da sottolineare, nel folto gruppo dei minatori, la presenza di artisti scoperti dal Progetto LTL Opera Studio e di altri provenienti dal nostro territorio, quali il tenore livornese Marco Voleri (Harry) e Tiziano Barontini (Joe); completano il cast Gianluca Bocchino (Nick), Alessandro Abis (Ashby), Giovanni Guagliardo (Sonora), Andrea Schifaudo (Trin), Pedro Carrillo (Sid), Alessio Verna (Bello), Giuseppe Esposito (Happy), Federico Caverzan (Larkens, Billy Jackrabbit), Sabina Cacioppo (Wowkle), Carlo Di Cristoforo (Jake Wallace) e Ricardo Crampton (José Castro).

Per il ritorno de “La fanciulla del West” dopo 61 anni al Teatro Goldoni, opera che fu “cavallo di battaglia” del grande tenore labronico Galliano Masini, viene rinnovata la straordinaria promozione “Passione Puccini” per la replica domenicale: con un euro in più si avrà infatti diritto ad un secondo biglietto acquistando il primo al prezzo speciale di € 20 e per favorire la partecipazione delle famiglie, si potrà acquistare ogni biglietto successivo (fino ad una massimo di altri tre) al prezzo simbolico di € 1; biglietto under 25 € 7 per la domenica (tutte le tipologie) ed € 12 per la prima.
Biglietti ancora disponibili presso il botteghino del Goldoni (tel. 0586 204290) aperto il martedì e giovedì con orario 10-13 ed il mercoledì, venerdì e sabato ore 17-20, oltre che sul sito www.goldoniteatro.it.