Gallerie degli Uffizi, ecco i nuovi archivi digitali. Dal catalogo agli inventari, fino alle statue in 3D

Una struttura museale ricca di opere e di storia come le Gallerie degli Uffizi deve incaricarsi di preservare ed ordinare tutti i dati a disposizione, in modo da fornire al pubblico e agli studiosi quante più informazioni possibili, per approfondire conoscenze e competenze: strumenti indispensabili, questi, per tutelare il nostro immenso patrimonio artistico.

Euploos

Le Gallerie degli Uffizi, con la supervisione tecnica del Dipartimento Informatica, Strategie Digitali e Promozione Culturale, confermano e rafforzano il proprio impegno a rendere fruibile e valorizzare, attraverso l’impiego delle tecnologie digitali, l’intero patrimonio culturale di cui risultano depositarie.

Nel corso dei tre anni passati dalla riforma del Ministero, mantenendo l’obiettivo primario di salvaguardare l’unitarietà delle banche dati ereditate dal ex Polo Museale Fiorentino, è stata svolta un’attenta attività di revisione in stretta collaborazione con il dipartimento Mostre e Catalogazione (ex ufficio Catalogo), con il Gabinetto Fotografico e con il dipartimento Curatoriale (Gabinetto dei Disegni e delle Stampe) che ha consentito l’aggiornamento degli strumenti di consultazione online.

I nuovi Archivi Digitali delle Gallerie degli Uffizi – resi disponibili agli studiosi e agli appassionati d’arte attraverso l’apposita sezione del sito web – sostituiscono le precedenti piattaforme e costituiscono il risultato di una profonda revisione dei contenuti e dei servizi offerti con particolare riferimento all’integrazione tra le banche dati presenti. Tutti i servizi online prevedono l’accesso privilegiato agli Istituti accreditati e agli operatori autorizzati al fine di condividere le informazioni in tempo reale.

Gli Archivi Digitali sono consultabili nella sezione ‘Studiosi’ sul sito ufficiale delle Gallerie degli Uffizi (https://www.uffizi.it)

Piattaforma Catalogo (http://catalogo.uffizi.it)
Negli schedari dell’ex ufficio Catalogo, che ora fa parte del dipartimento Mostre e Catalogazione delle Gallerie degli Uffizi, sono conservate più di duecentomila schede di catalogo di beni mobili, di cui il maggior numero appartiene alla SABAP (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato). Ogni singola scheda è stata informatizzata, nel corso di varie campagne previste dal Mibac e coordinate dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, e dal 1998 è confluita in una delle prime banche dati online con libero accesso create in Italia. Oggi, dopo tre anni di intenso lavoro, viene presentata la nuova banca dati dove, grazie alla collaborazione con gli altri Istituti nati dalla riforma del 2014, sono consultabili 145.630 schede suddivise per competenza tra le cinque Istituzioni:
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato: 118.425 schede;
Gallerie degli Uffizi: 13.329 schede;
Musei del Bargello: 6.775 schede;
Polo Museale della Toscana: 5.778 schede;
Galleria dell’Accademia: 1.313 schede.

Archivio fotografico

Piattaforma Fotografico – Inventari (http://fotoinventari.uffizi.it)

Il Gabinetto Fotografico è stato fondato nel 1904 e da allora svolge un’intensa attività di documentazione delle opere d’arte presenti nei musei e nel territorio fiorentino. Il Gabinetto Fotografico possiede circa 600.000 negativi (i più antichi dei quali su lastra di vetro) con le relative stampe su carta. Attraverso i nuovi servizi online sono rese disponibili al pubblico le informazioni inventariali di ben 62.000 opere d’arte e 138.000 immagini in alta risoluzione.

Piattaforma Euploos (http://euploos.uffizi.it)

Il Progetto Euploos si configura come un programma di ricerca interdisciplinare, innovativo e costantemente aggiornato, con l’obiettivo finale è di rendere disponibile in rete l’intera raccolta del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe (circa 180.000 opere tra disegni, incisioni, miniature e fotografie databili dal Trecento ai giorni nostri) attraverso la realizzazione di un catalogo completo su supporto informatico. La completa revisione e riorganizzazione del sistema informatico consente una modalità di ricerca migliorata a disposizione degli studiosi, ma anche uno strumento più efficace volto a consentire l’aggiornamento constante dei dati da parte del gruppo di lavoro.

Scansione in 3D delle statue classiche

Oltre a questo, oggi le Gallerie degli Uffizi e l’Università dell’Indiana, rappresentata dal vice rettore Fred H. Cate, presentano i risultati fin qui raggiunti grazie alla convenzione stipulata nel 2016, che prevede un impegno di cinque anni. Si tratta della realizzazione dei modelli 3D degli oltre mille marmi classici delle collezioni fiorentine agli Uffizi, a Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli.
La mappatura delle sculture si è protratta per tre anni con campagne estive ed invernali che finora hanno consentito di scansionare quasi la metà dei reperti conservati fra gli Uffizi, Palazzo Pitti e Boboli.
I risultati ottenuti sono già visibili nella sezione OPERE, categoria SCULTURE, sul sito https://www.uffizi.it; risulta inoltre possibile accedere all’elenco completo della campagna di digitalizzazione attraverso il sito temporaneo https://www.digitalsculpture-uffizi.org/. Gli utenti potranno visionare i modelli tridimensionale realizzati con procedimenti fotogrammetrici e apprezzarne l’altissimo livello qualitativo. “L’utilità di disporre di modelli 3d delle sculture è molteplice – dice il curatore dell’arte classica e coordinatore delle attività scientifiche delle Gallerie degli Uffizi, Fabrizio Paolucci – In primo luogo, qualunque studioso o anche semplice curioso potrà osservare l’opera in modo più compiuto e dettagliato di quanto potrebbe fare in loco. Pensate, ad esempio, alle sculture di dimensioni maggiori del vero, o alle opere accostate alle pareti. Per un visitatore della Galleria, di Boboli, della Loggia dei Lanzi o di Palazzo Pitti sarà impossibile riuscire a cogliere la resa della parte posteriore di una statua, oppure leggere nel dettaglio la foggia dell’acconciatura (dettaglio fondamentale per la datazione delle opere).
Adesso, grazie a questi accuratissimi modelli in scala, ogni elemento dell’opera sarà aperto alla curiosità e all’indagine di chi vorrà conoscere meglio il patrimonio delle sculture antiche delle Gallerie degli Uffizi, una delle più ampie collezione di marmi classici possedute da un museo statale italiano.
Per non parlare delle utilissime ricadute che i modelli 3d hanno per una migliore tutela dell’opera. Grazie ai modelli tridimensionali, infatti, è possibile realizzare accurate mappature delle superfici, segnandone stati di degrado, elementi di integrazioni o tracce di antiche cromie, in modo estremamente più efficace di quanto fosse possibile in precedenza utilizzando immagini bidimensionali. Inoltre, grazie sempre ai modelli tridimensionali, per la prima volta è possibile calcolare con esattezza il peso delle opere, dato fondamentale in caso di movimentazione di sculture pesanti, talvolta, alcuni quintali, e per il calcolo della statica degli ambienti ai quali le opere sono destinate.”

Sono inoltre stati resi disponibili al pubblico, direttamente dal sito ufficiale degli Uffizi, i link che aprono l’ampio repertorio di schede di restauro dei marmi antichi redatto negli ultimi anni (finora 133 opere accessibili, schedate con il sistema SICaR, ovvero Sistema Informativo per i Cantieri di Restauro; le rimanenti in fase di elaborazione).

Nell’occasione si ricorderà come, nel quadro di una sempre più ampia divulgazione e promozione della raccolta di sculture classiche delle Gallerie degli Uffizi, nel corso del 2017 è stata perfezionata una convenzione con l’Università di Colonia per l’implementazione del sito Arachne (https://arachne.uni-koeln.de/drupal/) con le immagini delle statue delle raccolte fiorentine.

Il sito delle Gallerie degli Uffizi (www.uffizi.it) permette di navigare e soddisfare le curiosità sulle attività museali e sulle opere del Complesso Vasariano, Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli. A breve saranno messe online anche le mappature degli affreschi a “grottesca” del Primo Corridoio della Galleria, permettendo a tutti di esplorare da vicino e in dettaglio questa parte della straordinaria decorazione pittorica cinquecentesca degli Uffizi.

Il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt durante la conferenza stampa
Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, durante la presentazione degli archivi digitali

Inoltre è stato presentato al pubblico il nuovo numero della rivista online delle Gallerie degli Uffizi “Imagines”. Questo nuovo numero, liberamente consultabile e scaricabile dal sito ufficiale del museo, comprende sei saggi scientifici dedicati a temi storico-artistici, di storia museale, a questioni catalografiche e di politica museale. Completano il numero alcuni approfondimenti dedicati a specifiche opere della collezioni archeologica e storico-artistica delle Gallerie degli Uffizi.

Secondo Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi: “Le banche dati che oggi presentiamo continuano una tradizione, avviata già da decenni, di catalogazione capillare a servizio della tutela del territorio e delle collezioni dei musei. I moderni sistemi convertono le schede in un linguaggio più facilmente accessibile, e ne aggiungono di nuove, mentre nello stesso tempo vengono implementati anche sistemi innovativi e idee straordinarie e utilissime, come la catalogazione in 3D delle sculture antiche.”