Firenze, tante novità al Museo di San Marco. Il nuovo allestimento del Refettorio piccolo, un nuovo bookshop, una app e il restyling dell’immagine e dei pannelli formativi

Al Museo di San Marco sono stati portati a termine numerosi interventi di valorizzazione delle collezioni e del percorso di visita.L’intervento più importante è stato reso possibile grazie al trasferimento del bookshop del museo dal Refettorio piccolo, celebre per il grande affresco dell’Ultima Cena di Domenico Ghirlandaio (Firenze, 1449-1494) – ulteriore variante del tema raffigurato dal pittore anche nel refettorio del convento di San Salvatore a Ognissanti a Firenze e nel refettorio della Badia a Passignano.

In questa versione, eseguita forse dopo gli affreschi della Cappella Sassetti in Santa Trinita a Firenze, compiuti nel 1485, si riconosce nella stesura pittorica la collaborazione del figlio Davide  e di Bastiano Mainardi. Il vasto ambiente è stato completamente riallestito, riacquistando in pieno la sua preminente funzione museale, e può essere ora riannoverato tra le sale più belle del celebre complesso museale fiorentino. Grazie alla nuova illuminazione e alla possibilità di osservarlo dalla giusta distanza, il grande affresco si offre ora all’ammirazione dei visitatori in tutta la sua bellezza, fatta di colori luminosi e di bellissimi brani pittorici, anche di natura morta. Indimenticabili, ad esempio, le ciliegie sparse sulla tavola o le affusolate bottiglie di vetro trasparente.

Alle pareti laterali, oltre  ad alcune robbiane già esposte da tempo, sono ora appesi tre dipinti di notevole interesse e qualità, pochissimo conosciuti, recuperati  dai depositi del museo: una grande tela del pittore fiorentino Filippo Tarchiani (Firenze, 1576-1645), con l’Orazione di Cristo nell’orto (1615 circa), firmata dall’artista; la grandiosa tela (cm 350 x 212) raffigurante San Marco evangelista in trono, copia sostitutiva dell’originale di Fra’ Bartolomeo, già nella chiesa di San Marco, fatto trasferire da Ferdinando de’ Medici in Palazzo Pitti (dove ancora si trova), ed eseguita da Antonio Franchi, detto il Lucchese (1638-1709). Non meno interessante e di notevole qualità è la tavola centinata raffigurante Sant’Agostino benedicente in trono (circa 1515-20), collocata sopra la porta verso le scale per l’ex-Dormitorio, attribuita a Ridolfo Bigordi, detto Ridolfo del Ghirlandaio (Firenze, 1483-1561).

“Il Refettorio piccolo – spiega il direttore del Museo Angelo Tartuferi – era destinato in origine agli ospiti temporanei del convento, e pertanto si può dire che abbia recuperato in parte la sua funzione d’origine: è facile immaginare che i visitatori sosteranno molto volentieri in questa sala caratterizzata da una solennità ‘spirituale’, che inoltre induce alla contemplazione, favorita senza dubbio dalle comode panche con spalliera sistemate su tre lati”.

Il nuovo bookshop, progettato da Opera Laboratori, è ora ospitato in una sala in prossimità dell’uscita del museo. L’ambiente, luminoso e accogliente, ha un aspetto orientato maggiormente verso la libreria, aperta anche ai temi di quest’area della città che include, oltre al complesso di San Marco, altre realtà storico-culturali di grande rilevanza. Il vasto corridoio della Foresteria che conduce al bookshop e all’uscita del museo è stato dotato poi di una nuova illuminazione a led che, oltre a consentire un sensibile risparmio energetico, offre al pubblico la possibilità di ammirare finalmente con agio le interessanti vestigia del vecchio centro di Firenze collocate lungo le pareti laterali.

Ma le novità non finiscono qui. Sono state tolte le tende delle finestre del corridoio meridionale dell’ex-Dormitorio, che affacciano su piazza San Marco – poco confacenti al rigore conventuale dell’ambiente – sostituite con pannelli filtranti per la luce applicati sugli infissi. In tal modo, la veduta prospettica del corridoio che culmina con il busto del Savonarola in terracotta dipinta ha acquistato, se possibile, una ancora maggiore suggestione.

Infine, non meno importante per i visitatori è la nuova App ora disponibile per arricchire e rendere più completa la visita del museo, scaricabile gratuitamente da Google Play o disponibile anche off-line all’ingresso del museo con QR-code. La App, in italiano, inglese e francese, sviluppata da A.N.D Ambienti Narrativi Digitali, a cura di Laura Pellegrini e Anna Soffici, è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione CR Firenze. Ancora con il contributo della Fondazione CR Firenze si è provveduto al restyling dell’immagine coordinata del museo con la creazione del brand book, a cura di Stampa in Stampa Srl, che già da tempo costituisce la base di riferimento per la realizzazione degli apparati informativi delle varie sale, garantendone l’uniformità.

“Il Museo di San Marco non finisce di stupire – sottolinea Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana – proponendo con cadenza costante novità e miglioramenti al percorso museale. La nuova grafica si espande via via negli ambienti dell’antico convento; la App consente ai visitatori un moderno e qualificato accompagnamento alla visita (e per queste iniziative devo ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, sempre vicina ai nostri musei); e non ultimo il bellissimo recupero del Refettorio piccolo, dominato dal Cenacolo del Ghirlandaio, ambiente raffinato ed elegante che è stato restituito al suo equilibrio spaziale quattrocentesco, arricchito di nuove opere e opportunamente illuminato. Un grazie sincero va allo staff del museo, diretto da Angelo Tartuferi, con l’architetto Andrea Gori e le storiche dell’arte Anna Soffici e Laura Pellegrini”.