Firenze Jazz Festival, la preview dal 6 al 10 settembre con nuove location e nuovi partner (fra cui Empoli Jazz). Poi si prosegue dal 14 al 18

Un progetto intergenerazionale che coinvolge nomi affermati e giovani star del jazz. Dal 6 al 10 e dal 14 al 18 settembre 2022 torna il Firenze Jazz Festival, che, dopo gli anni difficili della pandemia, rilancia proponendo un cartellone ricchissimo con 41 concerti e 13 nazionalità rappresentate.
Una grande festa musicale che coinvolge l’intera città, portando il jazz nelle vie, nelle piazze e in alcune delle più belle location dell’Oltrarno e non solo. Un ricchissimo ventaglio di proposte, spaziando da esperienze più intime e per intenditori a grandi concerti: il jazz in tutte le sue molteplici sfaccettature con preziose incursioni nell’elettronica, nel soul e nel pop.
La rassegna – organizzata da Centro Spettacolo Network Soc. Coop. con la direzione artistica di Francesco Astore, con il coordinamento di Enrico Romero e in partenariato con Music Pool e Musicus Concentus – rientra fra le quindici grandi rassegne e festival dell’Estate Fiorentina. Con il contributo di: MIC – Ministero della Cultura, Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze. Media partner: Musica Jazz, The Florentine, Lungarno. Patrocinio: Città Metropolitana di Firenze. Sponsor: Ruffino, Prinz, Sprissetto e Velmotor 2000. L’immagine grafica del Festival è realizzata dal giovane artista toscano Exit Enter. Sul manifesto del FJF l’”omino” di Exit Enter stringe un sax, con passione trascinante e desiderio di improvvisare.
“Firenze Jazz Festival, tra le 15 grandi rassegne e festival dell’Estate Fiorentina, è ormai un appuntamento fisso per chi ama lo spettacolo di qualità. Grazie agli organizzatori, che sono riusciti anche quest’anno a mettere in campo una programmazione di altissimo livello, oltre 40 concerti in 10 location diverse, con un mix di grandi artisti italiani e stranieri. Una rassegna “diffusa” che porta musica e cultura in tante parti della città” – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini.

Il programma del Festival, le preview
Quest’anno il FJF vanta quattro giorni in più di programmazione, dal 6 al 10 settembre ospita infatti una ricca preview che coinvolge nuove location e nuovi partner. Tra questi figura Empoli Jazz, che in partnership con il FJF, propone al Forte Belvedere il Subconscious Trio (6 settembre, ore 20:30): un trio tutto al femminile che nel suo repertorio amalgama influenze musicali provenienti dai tre diversi paesi d’origine delle sue componenti (Taiwan, Bulgaria e Italia), e che in questa occasione presenta “Water Shapes”, album d’esordio uscito pochi mesi fa.
L’8 settembre ci spostiamo verso una delle principali location della manifestazione, ossia la Limonaia di Villa Strozzi. Qui una delle voci più originali all’interno della nuova generazione di musicisti jazz. Stiamo parlando dalle vibrafonista taiwanese Yuhan Su, votata già nel 2018 nel referendum della rivista Down Beat come una delle migliori musiciste dell’anno, si esibirà al FJF con il suo quartetto (ore 19:15). A seguire (ore 21:30) uno dei concerti più attesi, e cioè quello del Roberto Ottaviano Eternal Love 5t: “In spirit Of Mingus – The Centenary Tribute”. Il 2022 l’anno del centenario della nascita di Charles Mingus, uno dei più grandi eroi del jazz moderno, immancabile quindi la sua celebrazione. “In spirit Of Mingus – The Centenary Tribute” è un gruppo che vede come leader uno dei più validi e noti sassofonisti del jazz Italiano, attivissimo in Italia ed all’estero. Al suo fianco quattro fuoriclasse: Alexander Hawkins, Marco Colonna, Giovanni Maier e Zeno De Rossi.                                          
La magia del piano solo recital di Antonello Salis apre la serata di venerdì 9 settembre a Villa Bardini (ore 19:00). Dopo le prime esperienze “beat” la folgorazione (e l’amicizia) con l’Art Ensemble of Chicago e in particolare con Lester Bowie e Don Moye, con i quali collaborerà a più riprese, e poi con Don Cherry, Nanà Vasconcelos e moltissimi altri. Negli anni 90 è attivo anche nel trio P.A.F. insieme a Paolo Fresu ed a Furio Di Castri e nell’Orchestra del Titanic insieme a Stefano Bollani. Autore anche di musiche per film, teatro e balletto, Antonello Salis è un artista unico nel suo genere. A seguire (ore 21:30) Villa Bardini è il luogo prescelto per ospitare una vera e propria All Stars del jazz toscano. Sul palco la carica espressiva del sassofonista Stefano “Cocco” Cantini e l’eleganza del pianista Francesco Maccianti, due solisti di gran classe che già in passato avevano più volte collaborato insieme. Con loro, per presentare alcuni brani del nuovo disco “Falling Up”, una sezione ritmica raffinata: Gabriele Evangelista al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria, due solisti di gran classe che vantano numerose collaborazioni con musicisti del calibro di Stefano Bollani, Enrico Rava, Roberto Gatto o Gianluca Petrella.
Sabato 10 settembre, Firenze Jazz Festival inizia in orario mattutino in Sala Vanni con l’omaggio di Marco Colonna Trio a Charles Mingus per il centenario dalla sua nascita. L’artista ci porterà alla scoperta dell’universo mingusiano scegliendo di esplorare e di assaporare alcuni dei suoi aspetti e frammenti meno noti ma spesso ancora più affascinanti. Alle 19:00 a Villa Bardini quattro tra i più apprezzati jazzisti italiani che presentano i classici del Cool Jazz. Nel quartetto Botte di Cool il trombettista Fabio Morgera, il sassofonista Dario Cecchini ed il batterista Alessandro Fabbri, coadiuvati dall’impeccabile contrabbasso di Guido Zorn, esaltano le loro qualità di strumentisti e di arrangiatori, e vi condurranno alla (ri)scoperta dei classici del Cool Jazz, un tipo di jazz che, partendo dalle strade di New York, trovò un incredibile successo popolare nei club californiani e nei campus universitari negli anni ’50. Alle 21:30 Villa Bardini accoglie uno dei concerti più attesi di questa edizione, e cioè quello del Lucy Woodward Quartet. Nel suo curriculum la Woodward vanta due hit nei top 40, due BMI Music Awards, un invito al Tonight Show di Jay Leno, un album prodotto da Tony Visconti (lo storico braccio destro di David Bowie), il lavoro come corista insieme a giganti del calibro di Rod Stewart, Celine Dion, Barbra Streisand, Joe Cocker e Chaka Khan, un tour come voce dei Pink Martini. Poi l’amicizia con il bassista Michael League la porta a collaborare con gli Snarky Puppy, con cui incide l’album “Family Dinner”, continuando a collaborare dal vivo nei tour della band per una decina di anni.