
FESTIVAL PUCCINI. Il debutto di Jacquelyn Wagner nell’opera “La rondine”. Il ruolo di Magda e il repertorio finora affrontato. Intervista alla cantante americana che salirà di nuovo sul palco di Torre del Lago la sera di sabato 27 agosto
Il soprano Jacquelyn Wagner ha appena debuttato al Festival Puccini di Torre del Lago nel ruolo di Magda nell’opera “La rondine” che sarà replicata sabato 27 agosto empremnel Gran teatro all’aperto di Torre del lago nell’ambito dell’edizione 2022 del Festival Puccini. Ecco un’intervista alla Wagner. (Le foto che accompagnano il post sono di Harald Hoffmann)
Come ha scoperto di possedere una voce e dome ha deciso di studiarecanto per poi diventare una cantante lirica.
Ho sempre cantato sin da piccola. Facevo parte del coro e cantavo anche come solista in chiesa. Quando ho raggiunto i dodici anni di età, i miei genitori hanno iniziato a cercare con cura un insegnante, e lentamente ho iniziato a studiare canto. Ho trovato un’insegnante magnifica, Edith Diggory, con cui ho studiato fino a che non mi sono laureata all’Università. Edith non solo mi ha impartito un’incredibile formazione vocale, ma è anche stata la persona che mi ha consigliato di venire in Europa.
Nonostante sia americana, la sua carriera è sbocciata ed è basata principalmente in Europa, concentrandosi in particolare nei paesi di lingua tedesca. Com’è avvenuto?
Non appena mi sono laureata ho sostenuto un’audizione per la Deutsche Oper di Berlino e per la stagione successiva sono stata assunta nel programma dei giovani artisti. Ho imparato la lingua e dopo un anno in quel programma sono rimasta altri due anni come membro della compagnia stabile di quel teatro. Non era mia intenzione di cantare solo in Europa, ma è andata così.
Il suo è un repertorio è concentrato principalmente sull’opera tedesca. È stata una sua scelta o qualcosa che è capitato per caso? Quali sono i ruoli wagneriani che ha già affrontato? Potrebbe dire qualcosa su ciascuno? E quelli futuri?
La mia voce si è sempre sentita a proprio agio in Strauss e Weber, ma, come come avviene normalmente in ogni carriera, accetti i ruoli che ti vengono offerti fra quelli che si adattano alla tua voce. È capitato proprio questo, anche se mi piacciono anche altri repertori! Ho cantato Gutrune e Dritte Norn in Götterdämmerung, Eva in Die Meistersinger von Nürnberg e Elsa in Lohengrin. Ho anche cantato una delle Valchirie in Die Walküres e una Rheintochter in Der Ring des Nibelungen. Ogni ruolo presenta gioie e difficoltà. Per quanto riguarda i due ruoli più importanti fra quelli che ho cantato, Elsa e Eva sono piuttosto diverse. Il ruolo di Eva è più un canto di conversazione, non ha lunghi momenti di canto spiegato, “arie”; e in più è molto più corto. Tranne un‘aria e il quintetto del terzo atto, perlopiù Eva conversa con gli altri personaggi dell’opera. Elsa al contrario ha molto da cantare. Da un punto di vista di un cantante, è più interessante, semplicemente perché cambia e si sviluppa nel corso dell’opera. Entrambi i ruoli presentano delle sfide, ma la mia preferita è Elsa. Non so se canterò altri ruoli wagneriani. Chissà che cosa mi porterà il futuro, ma per ora sono contenta con questi pochi ruoli wagneriani che ho in repertorio.
Arabella è stata una pietra miliare, un punto di svolta nella sua carriera, nell’allestimento alla De Nederlandse Opera. Che cosa trova di particolarmente speciale in questo personaggio? E le altre eroine straussiane?
Adoro Arabella! Amo la sua onestà, la sua franchezza e la sua forza. E la musica che le ha assegnato Strauss è così bella! Ho anche cantato la Marschallin in Der Rosenkavalier e Salome in Salome. Sono tutte donne così diverse fra di loro! La Marschallin è regale, ma anche realista. La sua onestà nel corso di tutta l’opera è molto commovente. Salome è completamente diversa. Il ruolo per me è stata una sfida enorme e al contempo così gratificante. Amo le diversità nel suo carattere, le manipolazioni di cui è capace, ma anche la vulnerabilità che deve esser mostrata alla fine dell’opera. Una ragazza molto complessa, con emozioni molto complesse!
Anche Mozart è presente nel suo repertorio. Quali ruoli ha interpretato fino ad ora? C’è qualcosa del suo imminente Don Giovanni a Torino con Riccardo Muti che è pronta a condividere?
Ho cantato molto Mozart, cosa di cui solo molto grata. Ho cantato Pamina e la Prima Dama in Die Zauberflöte, la Contessa ne Le nozze di Figaro, Donna Anna e Donna Elvira in Don Giovanni, Fiordiligi in Così fan tutte e Vitellia ne La clemenza di Tito. Quello di Torino sarà sicuramente un bell’allestimento! La direzione del Maestro Muti sarà qualcosa di molto speciale e sua figlia, Chiara Muti, curerà la regia. Sono davvero entusiasta all’idea di iniziare questo progetto!
Ha appena debuttato al Festival Puccini di Torre del Lago in un ruolo che affrontava per la prima volta, Madga ne La rondine. Che cosa l’ha attratta verso questo ruolo in particolare? E quali sono le sue difficoltà vocali ed interpretative?
Adoro cantare Puccini, e cantare Magda, specialmente a Torre del Lago, mi sembra un sogno. La rondine purtroppo si esegue troppo di rado, ma la musica è così bella! È il tipo di musica che potresti stare ad ascoltare ogni giorno. È come la musica che ascoltavo sempre a casa dei miei nonni, con i dischi di Mario Lanza! Magda non è per me un personaggio operistico; è una donna normale che cerca qualcosa in più nella sua vita, e dopo averlo trovato ed esserselo goduto, si rende conto che può esser dannoso per entrambi, e lascia Ruggero. Ogni persona fra il pubblico in sala potrebbe aver provato qualcosa di simile nella sua vita. Per cui esser in grado di interpretarla qui in questa parte d’Italia così bella è un puro piacere! Forse la vera sfida per me sta nel renderla reale. Per tutta l’opera sogna una vita diversa, fino alla fine, quando si rende conto che non è più quel che desidera. Devo assicurarmi di non lasciarmi coinvolgere troppo emotivamente alla fine, e anche di mantenerla onesta con sé stessa.
Quali sono i ruoli del repertorio italiano che ha già affrontato? Ce ne saranno altri in futuro?
Ho cantato Violetta ne La traviata, Suor Angelica, Mimì ne La bohème, Desdemona in Otello, Giovanna d’Arco di Verdi e Alcina di Händel. Sempre di Händel canterò presto il ruolo del titolo in Theodora, che però è un oratorio in lingua inglese.
Prima di questa Rondine, le sue apparizioni in Italia sono avvenute alla Scala nel ruolo di Leonore in Fidelio e in quello di Eva in Die Mastersingers von Nürnberg; come sono state queste due esperienze?
Magnifiche! È stato un vero onore calcare il palcoscenico su cui si sono esibiti così tanti grandi cantanti. Non vedo l’ora di tornare nella bellissima città di Milano e esser di nuovo su quello storico palcoscenico!
Un ruolo in cui vorrebbe debuttare ad ogni costo? Ed uno in cui vorrebbe debuttare ad ogni costo ma che sa che probabilmente non canterà mai?
Non so se ve ne sia uno… sono già stata così fortunata ad aver potuto cantare così tanti ruoli! Ma mi piacerebbe davvero cantare Anna Bolena: sarebbe una donna così interessante da esplorare! Un ruolo che non canterò mai ma che mi piacerebbe tanto poter fare è Aida: la musica scritta per lei è fra la musica più bella che sia mai stata composta!