FESTIVAL PUCCINI 2020. Verso il debutto di Tosca (6 agosto 2020, ore 21.15 a Torre del Lago). La recensione di Fulvio Venturi dopo la prova generale. Il gioco di luci per l’uccisione di Scarpia

di FULVIO VENTURI
Dopo l’allestimento di “Gianni Schicchi” alla Cittadella del Carnevale e una serie di altre manifestizioni delle quali la più prestigiosa è stata costituita dal concerto dell’Orchestra di Santa Cecilia con la direzione di Antonio Pappano, la sessantaseiesima edizione del Festival Puccini affronta adesso la produzione di “Tosca” e di “Madama Butterfly”.
Abbiamo assistito alla prova generale di “Tosca” nella sera del 4 agosto 2020 ed abbiamo fissato alcune impressioni. 
Serata vagamente corrusca con splendidi effetti lunari.
Lo spettacolo nasce nel pieno rispetto delle regole sul distanziamento sociale in ragione della epidemia di Covid e si avvale della regia, delle scene e dei costumi di Stefano Monti (assistente alla regia Monique Arnaud, alle scene Lamberto Azzariti, sound designer Luca Bimbi).
Impianto fisso che consente libertà di movimento ai cantanti e che curiosamente è dominato come da tre grandi oblò. Questi elementi hanno la funzione di controllare gli accessi al palcoscenico con i due oblò laterali che di quando in quando ospitano scene succedanee alla essenzialità dello spettacolo con figurazioni d’ispirazione ecclesiastica tese forse a rappresentare il potere temporale della Chiesa.
Giacomo Puccini
Regia senza volo alcuno, ma con una trovata ragguardevole al momento della uccisione di Scarpia, quando una serie di fasci di luce posti sul bordo esterno del palco (disegno luci Eva Bruno) si è accesa violentemente con lo scopo di rendere invisibile il contatto del Capo della Polizia pontificia con Tosca e soprattutto di sottolineare il momento-schock dell’opera. Per il resto nessuna concessione verso alcuni elementi scenici celeberrimi come il quadro dell’Attavanti-Maddalena, o il simulacro della statua dell’Arcangelo Gabriele di Peter Anton von Verschaffelt che dal 1753 domina la mole del Mausoleo di Adriano in favore di due pannelli luminossimi posti ai lati della fossa orchestrale con lo scopo di rendere leggibile a tutti il testo del libretto, ma in realtà abbastanza distraenti. Altra novità non del tutto apprezzabile, almeno da parte nostra, la presenza di un sistema di amplificazione fin troppo avvertibile.
L’esecuzione musicale verte su Alberto Veronesi che per l’ennesima volta dirige “Tosca” al Pucciniano (Orchestra del Festival) e un cast abbastanza solido formato da Amarilli Nizza, Amadi Lagha e Devid Cecconi nelle tre parti di Tosca, Cavaradossi e Scarpia, nonché da Davide Mura, Angelotti, Claudio Ottino, Il Sacrestano, gli ottimi Marco Voleri e Alessandro Ceccarini, Spoletta e Sciarrone, Massimo Schillaci, Un carceriere, Nicholas Ceragioli, Un pastorello.
Abbiano notato con piacere che le battute finali (“Pugnalato, vi dico, pugnalato…” con quel che segue) sono state eseguite nella loro interezza contrariamente alla edizione dello scorso anno, ma non tutti gli interpreti sono apparsi al massimo della forma vocale. Trattandosi però di prova generale, sia pur aperta, non scendiamo in particolari confidando nella crescita complessiva dello spettacolo. Il Coro del Festival diretto da Roberto Ardigò insieme con il Coro delle Voci Bianche diretto da Viviana Apicella ha forse risentito del distanziamento imposto agli esecutori, ma complessivamente le due compagini hanno tenuto. Prima dell’inizio del terzo atto il Maestro Veronesi ha chiesto al pubblico un minuto di raccoglimento per le vittime dell’incidente di Beirut.
– TOSCA va in scena il 6 e 14 agosto 2020 all or 21.15 nel Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago. Rappresentazioni sold out come indicato in un comunicato del 5 agosto 2020 dal Festival Puccini.