FESTIVAL PUCCINI 2020. L’edizione post pandemia apre con “Gianni Schicchi” alla Cittadella del Carnevale di Viareggio. Fra mascherine chirurgiche e tamponi. Appuntamento sabato 27 giugno alle ore 21.15

di Lisa Domenici

La camera da letto di Buoso Donati si apre “di faccia al pubblico”  del 66° Festival Puccini, alla Cittadella del Carnevale di Viareggio, sabato 27 giugno 2020 alle 21.15.  Nel regno della cartapesta,  dunque, “Gianni Schicchi”, atto unico di Giacomo Puccini,  inaugura questa particolarissima edizione del festival e dell’opera.

Le lacrime dei parenti ci dicono che Buoso è morto, ma  se a Firenze in quel lontano 1299  nessuno si è chiesto quale sia stata la causa del decesso, oggi nel 2020 la domanda è circolata fra tutti. Covid?  Proprio lui, anzi lei,  quella pallina di gelatina che ci ha fatto stare chiusi in casa, ci ha colpito negli affetti e a quanto pare non vuole lasciarci. E siccome  dando una sbirciatina nella camera di Buoso abbiamo notato che tutti stavano usando mascherine chirurgiche , gel disinfettanti e dispositivi di sicurezza, ce lo siamo chiesto anche noi: sarà davvero Covid?  Guarda caso, incontriamo il dottor Spinelloccio , medico di base di Buoso, e chi meglio di lui ci può rispondere?  Spinellocci, alias il basso pisano  Alessandro Ceccarini, dice che ha fatto il tampone al suo paziente (lui crede sia ancora vivo), ma confessa di avere qualche dubbio sul risultato, per via di Zita, la cugina di Buoso, che s’è messa in mezzo senza motivo, così pensa Spinellloccio.  Comunque, com’è andata  di preciso, lo sapremo sabato 27.

Intanto, Alessando Ceccarini, e i suoi colleghi, tra i quali ha ritrovato  Elisabetta Zizzo, la Lauretta del 2018, sono molto presi da questa produzione  di Schicchi immersa nella pandemia del Covid.  Ceccarini sarà  Spinelloccio e  ser Amantio di Nicolao, il notaio.  In questa parte lo ricordiamo al Festival Puccini, 2018, nell’ edizione  del centenaio del Trittico.

Dice Ceccarini che “sì è lo Schicchi ai tempi del Covid, ma la regista Valentina Carrasco, è riuscita a coniugare le sue idee registiche con la partitura e la cronaca. Quindi dai giornali, il nostro comportamente per debellare il virus, è  balzato sul palcoscenico, ed ecco il perché dell’impiego scrupoloso di mascherine e guanti  per il cast a protezione del contagio. Proprio come facciamo quando usciamo di casa. Eppoi c’è il distanziamento, che i rissosi parenti sono tenuti a rispettare, e che nel loro caso diventa pure un simbolo della diffidenza e di della solitudine, che dominano la nostra quotidianità”.

Il dottor Spinelloccio ignora che il ricco padrone di casa è morto, quando lo chiamano i  parenti  preoccupati del rischio contagio e gli chiedono di fare il  tampone a Buoso  “infatti mi tengono lontano – spiega Ceccarini – come del resto prevedono Puccini e Forzano, per consentire a Schicchi  di spacciarsi per Buoso e mettere in atto quell’astuto piano,  per il quale Dante lo ha fatto sprofondare  nel 30° canto dell’Inferno”.

Naturalmente non raccontiamo tutto, ma sappiamo che la regista ha preparato sorprese per il pubblico del Festival.

Ricordiamo tutto il cast. Oltre a Ceccarini e Zizzo, troviamo Bruno Taddia (Schicchi), Rossana Rinaldi (Zita), Alessandro Fantoni (Rinuccio), Alberto Petricca (Gherardo), Aurora Tirotta (Nella), Pedro Carrillo (Betto), Davide Mura (Simone) , Raffaele Facciolà (Marco), Chiara Tirotta (La Ciesca), Samuele Giannoni (Guccio), Francesco Lombardi (Pinellino), Nicholas Ceragioli (Gherardino). Dirige l’Orchestra della Toscana, John Axelrod. Scene e costumi di Mauro Tinti . Regia di Valentina Carrasco.

Il 66° Festival Puccini si concluderà il 21 agosto. In cartellone molti appuntamenti  e ancora due titoli pucciniani “Tosca” e “Madama Butterfly”.