FESTIVAL PUCCINI 2018 / 16. I cento anni del Trittico con l’ORT diretta da Jacopo Sipari di Pescasseroli. Un cast stellare con Froli, D’Annunzio Lombardi, Vestri, Zizzo e De Simone. La serata dedicata a Tullio Serafin

Il Festival Puccini 2018 celebra con due rappresentazioni nel Gran teatro all’aperto di Torre del Lago il centenario del Trittico del Maestro nell’originale allestimento dell’Opera di Stato Ungherese per la regia di Ferenc Anger. Sul podio dell’Orchestra Regionale della Toscana il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, sul palcoscenico un cast di grandi artisti per le due recite in programma l’11 e il 25 agosto 2018, Silvana Froli, Donata D’Annunzio Lombardi, Annunziata Vestri, Elisabetta Zizzo e Bruno De Simone.

Il Tabarro- Giorgetta Silvana Froli- Michele Florin Estefan
Il Tabarro: Silvana Froli e Estefan Florin. Sopra il titolo: una scena da Gianni Schicchi

Il Trittico Pucciniano, tre atti unici Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi torna ad essere rappresentato integralmente a Torre del Lago nell’occasione del centenario dalla prima, avvenuta il 14 dicembre del 1918 al Teatro Metropolitan di New York e alla quale Puccini non assistette a causa della precaria situazione internazionale.
Tre opere con tre diverse trame: una vicenda cupa, (Il tabarro) ambientata in riva alla Senna che si conclude con un delitto; (Suor Angelica) la seconda opera, è tutta al femminile in cui protagoniste sono le suore di un convento di clausura; infine il brillante terzo titolo (Gianni Schicchi), ispirato a un personaggio fiorentino citato da Dante nell’Inferno, l’unica opera buffa composta da Puccini.

Il Maestro si dedicò alla composizione durante la prima guerra mondiale, un conflitto che Puccini odiò “se non finisce la guerra, cosa ne farà il mondo della musica?”

La musica per Suor Angelica e per Gianni Schicchi – quella per il Tabarro era già pronta da un pezzo – viene ultimata in ogni sua parte nell’aprile 1918. Con parole commosse lo stesso Puccini ricorda l’audizione, in anteprima assoluta, di Suor Angelica, avvenuta nel 1917 nel monastero di Vicopelago, sulle colline lucchesi, che ospitava una comunità di monache agostiniane, tra cui la camerlenga, suor Maria Enrichetta, all’epoca Iginia Puccini, sorella del Maestro.

Suor Angelica- Donata D’annunzio Lombardi
Suor Angelica, Donata D’Annunzio Lombardi

 

“Raccontai loro, con incerta trepidazione e con tutte le precauzioni e le delicate sfumature inspirate dall’ambiente e dall’auditorio, l’intreccio alquanto scabroso del libretto. Erano tutte attente, tutte commosse e con qualche lacrimuccia esclamavano compunte e timide ma sincere: – Poverina, poverina! Come fu disgraziata! Dio misericordioso certo l’ha accolta in cielo e le ha perdonato. Cattiva quella zia così dura… Oh, la mamma che non ha veduto il suo bambino prima che quello morisse! Si direbbe quasi che le anime dei bimbi indugino a volare in Paradiso, se non ricevono prima il bacio della loro mamma! – Ed altre frasi tenere e commoventi. Io credevo che si scandalizzassero… Invece trovai soltanto della pietà, della generosa simpatia cristiana… E quando finalmente mi congedai, le monache mi fecero ala, ed arrivato in fondo alla scala, volsi lo sguardo e le vidi tutte in fila in una spontanea disposizione scenografica, quale nessun coreografo sarebbe mai capace di immaginare, e le nostre coriste e ballerine (Dio mi perdoni la profanazione) tanto meno di eseguire”.

Un mese dopo la prima americana, l’opera vide la sua prima italiana l’11 gennaio 1919 al Teatro Costanzi di Roma. A Torre del Lago il centenario – come detto – sarà celebrato con un allestimento dell’Opera di Stato Ungherese per la regia di Ferenc Anger, direttore artistico del Teatro dell’Opera di Budapest che nel suo Trittico ha cercato un comune denominatore per le tre opere; tre generi diversi, Il Tabarro, un noir, Suor Angelica, l’opera prediletta da Puccini fra le tre, la più criticata per la sua drammaturgia e vicina ai canoni di Madama Butterfly per come affronta il tema della maternità; Gianni Schicchi, la più felice nella sua realizzazione, che prende spunto da un commento ottocentesco alla Divina Commedia di Dante, che a sua volta riportava una interpretazione quattrocentesca delle vicende di questo personaggio veramente esistito.

Sul podio il giovane e talentuoso direttore Jacopo Sipari di Pescasseroli che così descrive il suo rapporto con questo capolavoro di Puccini: “E’ un rapporto molto particolare. Io sono una persona estremamente credente e ho sempre fatto della mia fede la colonna portante della mia vita. Il Trittico ha molti elementi che hanno a che fare con la nostra “umana – divinità” dove la fede, verso Dio, verso se stessi o gli altri, svolge un ruolo fondamentale. Un capolavoro assoluto, un trattato di sociologia emozionale, un libro che non si finisce mai di leggere nello strenuo tentativo di comprenderne l’infinita profondità. Come nella Divina Commedia, dall’ “infernale”, opprimente e tetro Tabarro nasce il piccolo fiore di Suor Angelica, che narra di un peccato mortale e della salvezza finale per mezzo della grazia divina, il “Purgatorio” di Puccini; infine, in Gianni Schicchi libertà e vita che ricordano il Paradiso. E’ davvero difficile dire quale delle tre mi piaccia di più, anche perché le ho sempre percepite come un blocco unico, un percorso musicale verso la vita che deve essere apprezzato e vissuto nella sua integrità. Posso però confessare che Suor Angelica, grazie a questo concentrato di spiritualità umana così vicina a noi da lasciare senza fiato, con questa incessante ricerca di salvezza attraverso la fede, con questa esaltazione dei sentimenti d’amore più veri, è delle Tre quella che parla in modo più forte al mio cuore. Gianni Schicchi invece è quella per cui mi si richiede maggiore concentrazione proprio per il carattere assolutamente diverso rispetto alle altre due”. 

Per l’Orchestra della Toscana quella di questa estate è la prima volta nel Gran Teatro Giacomo Puccini. L’ORT, nata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, è ritenuta oggi una delle più apprezzate orchestre italiane.

11 agosto 2018
IL TRITTICO
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione 14 dicembre 1918, Teatro Metropolitan, New York
Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi
Celebrazioni 100 anni dalla prima rappresentazione

Allestimento dell’Opera di Stato di Budapest
Regia Ferenc Anger

Orchestra della Toscana
Maestro Concertatore e Direttore
Jacopo Sipari di Pescasseroli

IL TABARRO
Dramma in un atto, libretto di Giuseppe Adami

Michele
Estefan Florin

Giorgetta
Silvana Froli

Luigi
Vitalij Kovalchuk

Il Tinca
Luca Micheli

Il Talpa
Veio Torcigliani

La Frugola
Annunziata Vestri

Un Venditore di canzonette
Francesco Napoleoni

Due amanti
Alberto Petricca
Micaela Sarah D’Alessandro

SUOR ANGELICA
Dramma in un atto, libretto di Giovacchino Forzano

Suor Angelica
Donata D’annunzio Lombardi 

La Zia Principessa
Annunziata Vestri

La Badessa
Paola Leveroni

La Suora Zelatrice
Elena Kanakis

La Maestra delle Novizie
Donatella De Caro

Suor Genovieffa
Micaela Sarah D’Alessandro

Suor Osmina
Veronica Tello

Suor Dolcina
Manuela Pellegrino

La Suora Infermiera
Chika Sasakawa

Prima cercatrice
Marina Gubareva

Seconda cercatrice
Ai Awata

Una novizia
Beatrice Stella

Prima Conversa
Alexandra Ivchenko

Seconda Conversa
Beatrice Cresti

Coro del Festival Puccini
Maestro del Coro Roberto Ardigò
Coro delle Voci Bianche del Festival Puccini
Maestro del Coro voci bianche Viviana Apicella

GIANNI SCHICCHI
Dramma in un atto, libretto di Giovacchino Forzano

Gianni Schicchi
Bruno De Simone

Lauretta
Elisabetta Zizzo

La Zita
Donatella De Caro

Rinuccio
Danilo Formaggia

Gherardo
Alberto Petricca

Nella
Anna Paola Troiano

Betto
Alessandro Biagiotti

Simone
Davide Mura

Marco
Filippo Lunetta

La Ciesca
Anna Russo

Maestro Spinelloccio
Andrea Del Conte

Ser Amantio di Nicolao

Alessandro Ceccarini

Guccio
Massimo Schillaci

Pinellino
Andrea De Campo

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TULLIO SERAFIN A 50 ANNI DALLA MORTE:
“IL TRITTICO” IN SUO ONORE AL FESTIVAL DI TORRE DEL LAGO

Nuovo appuntamento con le Celebrazioni per il 50° della scomparsa di Tullio Serafin, il grande direttore d’orchestra veneto (1878-1968) che fu, tra l’altro, lo scopritore del talento di Maria Callas. Promosse dall’Archivio storico che ne porta il nome – custodito a Vicenza e presieduto da Andrea Castello – le manifestazioni approdano sabato 11 agosto 2018 al 64° Festival Puccini di Torre del Lago, che ha deciso di dedicare a Serafin la serata inaugurale de “Il Trittico” pucciniano (Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi): opera essa stessa celebrata nel centenario della prima rappresentazione, tenutasi il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York, e che ebbe in Serafin, il 25 giugno 1916 a Buenos Aires, il direttore della prima esecuzione in Sud America.

Sempre sabato 11 agosto, alle 19.45, conferenza introduttiva con la partecipazione dello stesso Andrea Castello, di Paolo Spadaccini e di Emiliano Sarti. Alla serata parteciperà anche l’ambasciatrice delle Celebrazioni, il soprano Barbara Frittoli, che da subito ha creduto nel meritorio progetto ideato dall’Archivio storico, per il quale è stata concessa la Medaglia del Presidente della Repubblica. Attesa, inoltre, la presenza del contralto rodigino Serena Lazzarini, artista particolarmente vicina all’associazione che cura l’Archivio, fondata nel 2017 da Federica e Jacopo Conte, pronipoti del Maestro, e da Andrea Castello, Guido Faggion e Valentina Casarotto.
Le Celebrazioni proseguiranno domenica 19 agosto al Teatro La Fenice di Venezia, alle 19, con la dedica al M° Serafin de “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, con la direzione di Gregory Kunde e la regia di Bepi Morassi.
Il calendario degli appuntamenti è disponibile su www.celebrazionitullioserafin.it.