Kabir Bedi a Firenze: “Sono stato Sandokan, ma mi piacciono le storie alla Dan Brown”

“Sono molto felice di essere qui a Firenze. Il mio rapporto con l’Italia è cominciato con Sandokan dove il pubblico si è affezionato così tanto che quando vengo qui mi sento a casa”. A parlare è l’attore Kabir Bedi, ospite d’onore del sedicesimo River to River Florence Indian Film Festival, diretto da Selvaggia Velo. “Sono decisamente ancora molto attivo nell’industria cinematografica. Dopo essere stato qui, andrò a Roma dove ho un incontro di lavoro. Uscirà presto il film The broken key del regista torinese Louis Nero con Geraldine Chaplin e Rutger Hauer. È un genere alla Dan Brown, si indaga per decifrare manoscritti che ci aiutino a capire meglio il presente in cui viviamo”.

L’attore, a cui sabato 3 dicembre 2016 é stato consegnato il riconoscimento delle Chiavi della città (nella foto) è al festival per presentare il suo ultimo lavoro, Mohenjo Daro, del regista Ashutosh Gowariker (domenica 4 dicembre, ore 20.30, alla presenza del regista) e una maratona di episodi della serie televisiva Sandokan del regista Sergio Sollima che lo ha reso famoso in tutto il mondo (da domenica 4 a giovedì 8 dicembre). A proposito del suo rapporto con Sollima, ha aggiunto: “Sergio è stato per me come un padre, ha cambiato la mia vita e la mia carriera, e mi ha dato visibilità e fama internazionale. Lo ricordo con grande orgoglio e sono felice che adesso sia comunque annoverato tra i più importanti registi italiani”.

“Penso che questo festival sia importantissimo per rendere noto il cinema indiano, e credo che Selvaggia Velo sia una splendida organizzatrice che è riuscita a portarlo avanti ed arricchirlo sempre di più. Mohenjo Daro è un film molto importante, nella tradizione dello stile di Bollywood, epico, che rivela e parla di una città di cui non si sa niente, perché molto si dice delle antiche città egiziane, di Babilonia, ma Mohenjo Daro è esistita prima di tutto ciò, e già a quell’epoca era una città bellissima, con strade lastricate, città in mattoni, e quindi è molto importante raccontarla. In questo film faccio il cattivo, ed è un ruolo molto forte, ed è bello vedere come un personaggio così potente venga distrutto dall’arrivo di un contadino. Sono molto felice di averlo interpretato, e sono felice che Selvaggia abbia deciso di proiettarlo”. Riguardo l’esperienza come Sandokan, nello sceneggiato televisivo, ha raccontato: “Una volta stavamo girando una scena in cui io mi trovavo faccia a faccia con una tigre, la troupe stava all’interno di una sorta di grande gabbia che avevano montato, mentre io e la tigre stavamo fuori dalla gabbia, e tutti mi chiedevano se fossi tranquillo, e che la tigre era tranquilla perché sedata. E allora io mi sono chiesto: se è così tranquilla, perché voi siete dentro la gabbia e io fuori? Io poi davanti alla tigre dovevo muovermi in un certo modo, e non ero del tutto sicuro che la tigre capisse che stavo recitando, magari pensava che stessi facendo sul serio, e c’è stato un momento in cui gli occhi della tigre hanno avuto un luccichio un po’ sinistro ma non è successo niente”.bedi2

Tra le tematiche del festival, che fino all’8 dicembre proporrà 25 film tra prime nazionali, europee, mondiali, e eventi collaterali, il ruolo della donna, a proposito del quale, Kabir Bedi (nella foto a lato durante laconferenza stampa di sabato 3 dicembre a Firenze) ha affermato: “L’India è un grande paese, con diverse tradizioni e condizioni, nel Kerala il sistema è matriarcale ad esempio, e la posizione della donna in casa è molto forte, è lei che prende molte decisioni. C’è una grande diversità tra l’India cittadina e rurale. In città la donna lavora, esiste quasi un’uguaglianza con il proprio partner, soprattutto tra i più giovani. Nei paesi è un po’ diverso, le donne sono più casalinghe, ma anche questo sta cambiando, tutta l’India sta cambiando. Ora ci sono leggi che proteggono le donne che sono importanti. Abbiamo avuto un presidente della Repubblica, e un primo ministro donna e tuttora nel governo ci sono almeno sei donne che rivestono ruoli importanti. Sono convinto che la donna acquisterà sempre più spazio”.

Kabir Bedi invontrerà il pubblico nel pomeriggio di domenica 4 dicembre, alle ore 15, in occasione della proiezione dei primi due episodi di Sandokan (Italia, 1976), la serie televisiva firmata da Sergio Sollima che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Per l’occasione, saranno eseguite dal vivo le musiche. Alle ore 17, invece, all’attore sarà consegnato il premio “Emilio Salgari”: il progetto di studi Per Terra e Per Mare, braccio operativo del sito internet ufficiale dello scrittore Emilio Salgari – www.emiliosalgari.it – ha deciso di omaggiare l’attore indiano di una targa commemorativa per il 40esimo anniversario della messa in onda dello sceneggiato di Sollima. Info dettagliate su www.rivertoriver.it