EFFETTO VENEZIA / 5. Live painting, la storia di Santa Giulia, concerto di Bandabardò e Dario Ballantini (in “Da Balla a Dalla”)

Prosegue fino a domenica 30 luglio 2017 la kermesse di Effetto Venezia, evento clou dell’estate livornese. Sabato 29 luglio, fra i vari appuntamenti in agenda, c’è anche il live painting, iniziativa promossa dal Museo di Storia Naturale grazie al progetto Hetya. Alle ore 21  il live painting andrà in scena nell’ambito di Effetto Venezia: vi prenderanno parte otto giovani artiste che hanno risposto all’invito del Museo di Storia Naturaledi Livorno  rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, disposti ad eseguire dal vivo un’opera di pittura con qualsiasi tecnica e stile, ispirata ad un soggetto della città o alla manifestazione e ai suoi temi. Obiettivo dell’iniziativa, realizzata grazie al progetto Hetya, finanziato dal programma Erasmus+2014-2020 e curato dal Museo, è infatti quello di valorizzare le risorse del patrimonio culturale come volano per favorire l’integrazione sociale e occupazionale dei giovani. Gli otto candidati, scelti in base all’ordine di cronologico di invio della domanda, sono Elisa Del Taglia, Marzia Polverino, Asya Dell’Omodarme, Giulia Geri, Elena Marini, Chiara Lanzoni, Martina Volandri e Chantal Invernizzi. Gli altri cinque candidati rimasti in graduatoria potranno essere contattati dal Museo di Storia Naturale del Mediterraneo per partecipare ad attività simili che si svolgeranno entro il dicembre 2017.
Il Live painting si svolgerà dalle ore 21 fino circa alle 23. Ogni partecipante avrà a disposizione una tela 70×100 cm ed un cavalletto; le opere resteranno esposte al pubblico fino alle ore 24, alla presenza di ciascun autore, che potrà interloquire con il pubblico.

IL PROGRAMMA DI SABATO 29 LUGLIO

Piazza Del Luogo Pio
ore 22
FABRIZIO POCCI E IL LABORATORIO
 Fabrizio Pocci e il Laboratorio è il progetto musicale di cinque amici che hanno deciso di viaggiare insieme grazie alla musica. Sentimenti, emozioni, amori, passioni, riflessioni, sensazioni sono gli ingredienti principali delle loro produzioni che non mancano di divertire, far commuovere e ridere al tempo stesso. Fabrizio Pocci, canta e suona da sempre, seguendo le orme del padre, e ama definirsi un “patito di musica”. Da autodidatta, imbracciata la chitarra, inizia a formare le prime cover band. La sua penna dà vita a numerosi testi e arrangiamenti, come quelli scritti a quattro mani con l’amico Gabriele Biondi dei Casino Royale con il quale registra e stampa un lavoro totalmente auto-prodotto di undici brani inediti. Fabrizio è un sognatore con i piedi a terra che ai sogni fa seguire la realtà. Così un po’ per gioco e un po’ per sfida, decide con la complicità di quattro amici musicisti, di dar vita a Fabrizio Pocci ed il Laboratorio.
Nel 2014 la sua strada incrocia quella di Ernico “Erriquez” Greppi, voce della Bandabardò, durante un Live e da lì in poi nasce un’avventura musicale tutta toscana dalla dimensione esotica, fatta di rimi latini, ska, pachancka e bossa nova. Danze scatenate e divertenti, lente e romaniche, nostalgiche e piene di sentimenti, tutto questo è Fabrizio Pocci e il Laboratorio, un ensemble che ama cantare la vita in modo normale.

– ore 22.30
BANDABARDÒ 
La Bandabardò, “il più scatenato, appassionato, roboante e colorato gruppo folk italiano in attività”, salirà sul palco di Piazza del Luogo per un concerto, a ingresso gratuito, che, come sempre accade per la band fiorentina, promette di infiammare e coinvolgere il pubblico.
Il gruppo folk/rock toscano è infatti un caso unico ed anomalo, sebbene infatti non goda della programmazione delle radio e non abbia mai avuto in televisione lo spazio che merita, dal vivo registra da sempre un successo di pubblico clamoroso. Con oltre 1000 concerti all’attivo e 15 anni di attività la formazione è infatti ancora oggi una delle live band più vitali e seguite d’Italia. I loro concerti si trasformano in feste straripanti di entusiasmo e sono così coinvolgenti che il pubblico partecipa, cantando e duettando con gli artisti sul palco, in uno scambio che non smette mai di stupire. Un successo e un affetto che si traducono in grandi numeri non solo durante i concerti, ma anche nelle vendite che vedono spesso la Bandabardò in cima alla classifica degli album più venduti.

Fortezza Vecchia
Quadratura dei Pisani ore 18.30 
Caffè Letterario 
Andrea Addobbati e Marcella Aglietti “La città delle Nazioni. Livorno e i limiti del Cosmopolitismo”

Palco della Cisterna
– ore 22
 DARIO BALLANTINI in Da Balla a Dalla”
Storia di un’imitazione vissuta
Un omaggio che Ballantini (nella foto sopra il titolo) rende all’amico e grande cantautore, reinterpretando una parte scelta della sua straordinaria produzione artistica. È uno spettacolo che ricorda Dalla visto attraverso il racconto di vita vera di Dario che, da fan imitatore giovanissimo e pittore in erba, aveva scelto il cantautore emiliano come soggetto di mille ritratti e altrettante rappresentazioni da imitatore trasformista fino all’incontro vent’anni dopo in cui i ruoli si sono, come in un sogno, ribaltati facendo si che Lucio diventasse un sostenitore del successo di Dario, come pittore e trasformista. Ballantini con i musicisti, diretti dal Maestro Francesco Benotti, racconta minuziosamente i passaggi della carriera di Dalla, cantando con la voce sorprendentemente fedele al l’originale e trasformandosi “dal vivo” in lui. Tra un brano e l’altro, scorrono sul proiettore le decine di foto tratte dai disegni di Ballantini sui diari scolastici che rivelano la maniacale passione per Dalla che, ha avuto modo di rendersi conto di questa nascosta passione durante la mostra alla Triennale Bovisa di Milano dove Lucio cantò per un’ora, mentre Dario dipingeva. Progetto e regia di Massimo Licinio scritto e cantato da Dario Ballantini arrangiamenti e direzione musicale Francesco Benotti

Cannoniera
ore 21 e ore 22 
Compagnia Degli Onesti 
LE STANZE LIVORNESI
con Emanuele Barresi, Fabrizio Brandi, Claudio Monteleone, Stefano Santomauro, scene e costumi Adelia Apostolico, Sartoria Costumeria Capricci organizzazione Sandro Paolucci regia Emanuele Barresi.  Anche quest’anno le “stanze” saranno dedicate a personaggi livornesi che hanno lasciato una traccia profonda nella storia della nostra città. Il pubblico sarà accompagnato nel viaggio all’interno della Fortezza Vecchia, da un Cicerone molto particolare, uno che grazie alla sua abilità, riesce ad entrare dappertutto, un personaggio divenuto proverbiale per i Livornesi, i quali, quando qualcuno non riesce ad aprire una porta, un lucchetto o una qualunque serratura, dicono: “Dè, devi esse’ il….” E pronunziano un nome che adesso on riveliamo, per non sciupare la sorpresa agli spettatori. All’interno della cannoniera della fortezza, incontreremo un Livornese che fu protagonista di un episodio bellico tra i più straordinari tra quelli comopiuti dal nostro esercito; poi ci sarà un Livornese che addirittura capovolse, senza saperlo e soprattutto senza volerlo, le sorti della prima guerra mondiale, a vantaggio dell’Italia; poi ci imbatteremo nel più grande illusionista della sua epoca ed infine, nella stanza chiamata ampolletta, Stafano Santomauro darà sfogo alla sua vis comica, prendendo di mira abitudini e vizi del popolo labronico.
I Biglietti  si potranno fare all’ingresso della Fortezza; per prenotazioni ed info si può telefonare al 349 8169659.

TEATRO VERTIGO, Via Del Pallone
Rassegna Teatrale “DNA”
ore 19 
TEATRO AGRICOLO 
La Storia di Santa Giulia, un femminicidio
 Nella tradizione dei Contastorie dovevano esserci in repertorio anche le Storie dei Santi. Il Teatro Agricolo in questi 25 anni di attività ha già realizzato la Storia di San Giacomo Apostolo per il Cammino di Santiago , la Storia di San Giovanni Gualberto per la parrocchia di Valle Benedetta e l’Abazia dei Vallombrosiani, la Storia di Santa Ubaldesca per il comune di Calcinaia e San Francesco e il Lupo per i Frati di Assisi. Ora si cimenta con la Storia di Santa Giulia, patrona di Livorno, di Brescia e della Corsica. Basandosi sulla “PASSIO” alto medievale e con la collaborazione degli storici della Confraternita di Livorno si racconterà di questa ragazza innocente e della sua caparbietà nel non voler rinnegare quello in cui credeva. Antagonista è il Vice Rè pagano della Corsica, complici gli Angeli e i Monaci eremiti della Gorgona. Struttura tipica della tragedia edificante di contrasto fra Eros e Thanatos, fra pace e violenza e fra coraggio e sopruso la Storia di Santa Giulia purtroppo è ancora di attualità. Di e con Giovanni Balzaretti.

ore 21.30 
Vertigo 
CECI AMORE E …BACCALÀ 
Livorno, primi anni ´70, nonna, genero ´bria´o, nipoti (maschio e femmina) che fanno danni, debiti con il droghiere; accanto a imbrogli e macchinazioni, questi sono gli ingredienti di una commedia in vernacolo: un divertentissimo spaccato di una Livorno matriarcale con un messaggio di speranza e di recupero di certi valori … Riuscirà nonna Palmira a sistemare tutto?
di Marco Razzaguta e Sergio Ghiozzi – Compagnia VERTIGO – Regia Marco Conte -con Massimiliano Bardocci, Alessandro Perullo, Lisa Pellicone, Filippo Savoca, Marco Conte, Fabio Favilli

Libereparole presenta all’interno del Teatro Vertigo: video di Diego Piccaluga “Omaggio a Giorgio Fontanelli” video di Luciano De Nigris “La cucina tradizionale livornese”.
ore 23 The Poet’s Corner: Fabio Max, Elena Peebes, Adriana in “RacCANTA Storie”

Palazzo Huigens
ore 21/24 Mostra fotografica di Paolo Ciriello
Scatti folli: foto da “La pazza gioia” di Paolo Virzì
a cura della cooperativa Itinera


- ore 21 ISTITUTO MASCAGNI 
Serata Jazz
Mattia Lenzi, voce
Alessandro Matteucci, pianoforte
Matteo Miles Vanacore, chitarra
Francesco Coppedé, contrabbasso
Gianni Cateni, batteria
Selezione di brani tratti dal repertorio blues e dagli standard jazz

Piazza Domenicani
ore 22.30 
MILLE CULTURE 
a cura di TANGO STUDIO di Pistoia e ASD di Livorno / 
esibizione e saggio di danza: flamenco, danza contemporanea, hip hop, danza classica, tango argentino.
Mercato Centrale
ore 20.30 Don Pasta United Food Of Livorno. La cucina meticcia di Livorno
ore 21 Cucina Etnica Pakistana
Via Borra

ore 22.45 
CORO GARIBALDI D’ASSALTO 
Livorno e il suo spirito libertario
 – Il Ventinove Luglio del 1900 a Monza Gaetano Bresci anarchico di Prato uccise il re Umberto di Savoia. Nell’anniversario del regicidio, giustificato persino da un pacifista come Leone Tolstoj, Il Coro Garibaldi d’Assalto porge un omaggio ai vendicatori delle umane sofferenze, la prima parte del loro concerto celebrerà il fatto ed il suo autore, con canti dell’epoca. La seconda parte sarà dedicata a Livorno ed al nostro spirito libertario, con le canzoni della Rivoluzione del 1849 filologicamente restaurate a partire dal Diario livornese di Pietro Martini, per finire con quelle antifasciste e della Resistenza trasmesse dalla memoria popolare. Direttore Pardo Fornaciari.
Largo Strozzi

SPAZIO BLUES EFFETTO VENEZIA 
Palco “Manlio Pepe”
ore 22.00 Mimmo Mollica Band, Chicago Blues Labronico di eccezione con brani di Little Walter e Muddy Waters, Giacomo Vespignani Chitarra, Mimmo Mollica Armonica, Sabina Dal Canto Basso, Mario Ginesi Batteria.

Piazza Legnami
ore 22
EFFETTO LIVE
“Palco Mirco Pacini” 
Cromosauri 
Sono un trio grunge/ alternative rock di Cecina attivo dal 2014 con alle spalle numerose esperienze live, un EP autoprodotto, Cromomito, e un album, NOIZ!, uscito il 10 dicembre 2016.
Netri e i Laredo
Il progetto in italiano nasce, su suggerimento di Federico Poggipollini (chitarrista di Ligabue) nel 2015 dall’ unione del cantautore Netri Riccardo, con altri 3 musicisti toscani, tutti con diverse esperienze musicali alle spalle in ambito rock. La formazione, in sede live, è composta da Riccardo ”JD” Netri alla voce Roberto “Skizza” Ferretti alla chitarra, Daniele “Bulle” Bulleri al basso e Simone “Rufus” Manescalchi alla batteria. Il primo singolo del gruppo intitolato “Per niente facile” per il quale è stato realizzato anche un videoclip è prodotto da Nicolò Fragile e Davide Bosio 
A Glowing Orange
A Glowing Orange nasce a Siena nel 2011 e ad oggi è un progetto open source, aperto. Porta le tracce di ciascun collaboratore che vi ha partecipato e vi parteciperà, e per questo si rinnova costantemente, passando nel tempo da un suono opulento e ricercato, ad uno scarno e viscerale, per tornare in futuro, chissà, a riempirsi di nuove voci. Difficile catalogare la musica di AGO, è forse un “rock with a view”, un itinerario panoramico lontano dal mainstream, una condivisione pulita del proprio intimo percorso, espresso con padronanza, tecnica e professionalità.