È morto Carlo Vanzina. Ha raccontato al cinema il “Sapore di mare” dell’Italia e delle vacanze di Natale
di ELISABETTA ARRIGHI
Ma lo sai chi è morto? Carlo Vanzina. Così la notizia, sotto gli ombrelloni delle spiagge della Versilia e del resto d’Italia, è passata di bocca in bocca, alimentando in una distratta domenica di luglio, un cordoglio sincero.
Perché anche se molti non conoscevano il suo volto, tutti conoscevano i suoi film, a partire dal “Sapore di mare” in salsa versiliese, immerso tra gli arenili con le tende, le ville,gli hotel di lusso, le pensioni per famiglie e la mitica Capannina di Forte dei Marmi. Affresco di un’estate italiana anni Ottanta, dove in maniera ora ironica ora grottesca, a volte anche con un linguaggio un po’ scollacciato intriso di giovanilismo, Carlo Vanzina – con il fratello Enrico sceneggiatore- evidenziava le contraddizioni della società italiana, i suoi pregi e i suoi molti difetti. Con una pattuglia di attori-feticcio, come Christian De Sica, a cui strada facendo se ne sono aggiunti molti altri, a partire da Massimo Boldi.
“Sapore di mare” era l’Italia delle vacanze estive, alle quali si sono poi aggiunte quelle di Natale (in principio fu Cortina), cuore esasperato della commedia all’italiana attorno al quale si è sviluppato quel genere cinematografico battezzato subito cinepanettone. Un genere molto popolare, ma che è stato capace di raccontare la nostra società seguendo un percorso socio-politico che ha caratterizzato oltre vent’anni della nostra storia, fra Mani pulite, Tangentopoli, l’edonisimo, la Milano da bere… un affresco esagerato, ma sicuramente capace di cogliere – dalla tribuna privilegiata di Roma, la città del regista – gli aspetti di un’Italia allo specchio che non ci piaceva osservare perché talvolta più reale della stessa realtà.
Carlo Vanzina è morto a 67 anni, dopo una lunga malattia. L’Italia di “Eccezzziunale veramente” (con Diego Abatantuono)’ di “Sapore di mare” e delle “Vacanze di Natale” che tutti andavano a vedere, negando poi di averlo fatto, è commossa davanti alla scomparsa del regista, figlio di Steno, che aveva cominciato con Mario Monicelli, sviluppando poi il suo percorso professionale insieme al fratello Enrico. Un addio nel cuore dell’estate, una grande perdita per il nostro cinema.